freddysku99
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Concetti Chiave

  • Gli elementi grafici come tabelle, areogrammi e istogrammi aiutano a schematizzare dati geografici complessi per facilitarne lo studio e il confronto.
  • Le tabelle, composte da righe e colonne, sono fondamentali per confrontare due variabili, spesso una quantitativa e l'altra geografica o temporale.
  • Gli areogrammi circolari rappresentano dati percentuali attraverso spicchi di diversa ampiezza, ideali per visualizzare la distribuzione di un insieme totale.
  • Gli istogrammi utilizzano colonne di diversa altezza per confrontare dati con una sola variabile, come la lunghezza dei fiumi, evidenziando differenze significative.
  • I diagrammi cartesiani usano ascisse e ordinate per mostrare l'andamento di un fenomeno statistico, utile per analizzare variazioni nel tempo o in altre dimensioni.

In questo appunto vengono analizzati gli elementi grafici della geografia, con particolare attenzione al diagramma cartesiano, riportando le maggiori caratteristiche. Strumenti grafici della geografia: quali sono e quando usarli articolo

Indice

  1. Elenco degli elementi grafici sfruttati per lo studio della geografia
  2. Tabelle: come sono fatte e quando sfruttarle
  3. Areogrammi circolari: come sono fatti e quando sfruttarli
  4. Istogrammi: come sono fatti e quando sfruttarli
  5. Ideogrammi: come sono fatti e quando sfruttarli
  6. Diagrammi cartesiani: grafico con ascisse e ordinate

Elenco degli elementi grafici sfruttati per lo studio della geografia

I dati statistici geografici, per poter essere studiati e confrontati tra loro, devono essere schematizzati all’interno di grafici di semplice comprensione.

Ecco qui riportati i grafici più sfruttati, di cui analizzeremo i dettagli nei seguenti paragrafi:

  • Tabelle
  • Areogrammi circolari (grafici a torta)
  • Istogrammi
  • Ideogrammi
  • Diagrammi cartesiani

Vediamoli ora nel dettaglio, uno per volta.

Per ulteriori approfondimenti sulla rappresentazione grafica dei dati vedi qui

Tabelle: come sono fatte e quando sfruttarle

Le tabelle sono lo strumento grafico più semplice

. Ordinare i dati in una tabella permette di leggere i dati e confrontarli facilmente.

Una tabella è formata da una serie di righe e colonne, mettendo in relazione due variabili. In molti casi, una variabile è quantitativa e l’altra è geografica o temporale.

Areogrammi circolari: come sono fatti e quando sfruttarli

Gli areogrammi circolari, chiamati anche grafici a torta o diagrammi circolari, possono essere sfruttati quando i dati sono rappresentabili in percentuale

.

Sono grafici circolari la cui circonferenza viene divisa in spicchi di diversa ampiezza. La totalità dell’area raffigura il 100% e l’ampiezza di ogni spicchio sarà tanto più grande maggiore è il dato da rappresentare.

Ad esempio, se consideriamo il territorio italiano come 100%, possiamo confrontare (ipotizzando le percentuali) tre fattori, quali montagne (35%), colline (40%) e pianure (25%). Lo spicchio più grande del grafico spetta al fattore che rappresenta il 40% (le colline), mentre lo spicchio più piccolo a quello del 25% (le pianure).

Istogrammi: come sono fatti e quando sfruttarli

Gli istogrammi, a differenza degli areogrammi circolari, rappresentano i dati in più colonne aventi stessa base ma altezza diversa

. Per questo, sono anche detti grafici a colonna, grafici a strisce o diagrammi a barre (più comune). A seconda della scelta di visualizzazione, le colonne possono essere disposte sia in verticale sia in orizzontale.

Il rettangolo sarà tanto più alto (lungo, se le colonne sono disposte in orizzontale), maggiore è il dato da rappresentare.

Tali grafici vengono generalmente sfruttati per confrontare più dati con una sola variabile.
Ad esempio, potremmo confrontare la lunghezza dei fiumi d’Italia, così da stabilire il più lungo. La variabile è dunque la lunghezza dei fiumi e i dati da confrontare sono le singole lunghezze dei fiumi italiani. Avremo molte colonne quanti sono i fiumi italiani. La colonna più alta sarà quella del Po, il fiume più lungo (652 Km), seguito dall’Adige (410 Km), dal Tevere (406 Km), dall’Adda (313 Km) e via via dai fiumi minori.

Per ulteriori approfondimenti sui diagrammi a barre vedi qui

Ideogrammi: come sono fatti e quando sfruttarli

Gli ideogrammi rappresentano i dati statistici con figure simboliche, cioè simboli o disegni che richiamano visivamente la variabile presa in considerazione

.
Il numero di volte in cui viene ripetuto il simbolo o il disegno sarà maggiore, più grande sarà il dato che vogliamo rappresentare.

Per capire meglio, facciamo un esempio.
Se vogliamo confrontare il numero di abitanti nelle varie città italiane (la variabile è quindi il numero di abitanti), possiamo scegliere come simbolo l’omino stilizzato. Possiamo attribuire a tale omino il valore di 100.000 abitanti. A seconda della città presa in considerazione, il numero di omini sarà maggiore, più alta sarà la quantità di abitanti presenti in tale città. Roma avrà 27 omini (2.700.000 abitanti circa), Milano 13 omini (1.300.000 abitanti circa), Napoli 9 omini (900.000 abitanti circa), e così per ogni città.

Diagrammi cartesiani: grafico con ascisse e ordinate

I diagrammi cartesiani rappresentano un fenomeno statistico mediante l’uso di due coppie di valori: un valore è riportato sull’asse cartesiano delle ascisse e l’altro valore è riportato sull’asse cartesiano delle ordinate

.
La linea curva o spezzata che congiunge i punti individuati sul piano fornisce informazioni sull'andamento del fenomeno esaminato.

Ad esempio, è possibile verificare l’andamento delle vendite di un’autovettura nel tempo, ponendo il numero di autovetture vendute sull’asse delle ordinate e il tempo sull’asse delle ascisse.

Vediamo nel dettaglio come è fatto questo grafico.
Il piano cartesiano è formato da due rette:

  • Ox: Retta orizzontale, che rappresenta l’asse delle ascisse (x)
  • Oy: Retta verticale, che rappresenta l’asse delle ordinate (y)

Tali rette si incrociano perpendicolarmente, formando il punto di origine (O). Tale punto rappresenta lo zero del nostro grafico.
Bisogna poi fissare un’unità di misura di riferimento che rappresenta l’unità (u), riportandola su entrambi gli assi.

Sull’asse delle ascisse i numeri aumentano passando da sinistra verso destra. I numeri saranno negativi a destra dell’origine e positivi alla sinistra dell’origine.

Sull’asse delle ordinate i numeri aumentano passando dal basso verso l’alto. I numeri saranno negativi sotto l’origine e positivi sopra l’origine.

Strumenti grafici della geografia: quali sono e quando usarli articolo

Per identificare un punto P nel piano cartesiano, bisogna considerare le proiezioni ortogonali del punto sulle rette Ox e Oy:

  • a: proiezione di P1 sull’ascissa (x)
  • b: proiezione di P1 sull’ordinata (y)

Le coordinate del punto P sono dunque: (Xp, Yp).

Per ulteriori approfondimenti sui diagrammi cartesiani vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Quali sono gli elementi grafici principali utilizzati nello studio della geografia?
  2. Gli elementi grafici principali sono tabelle, areogrammi circolari, istogrammi, ideogrammi e diagrammi cartesiani.

  3. Quando è opportuno utilizzare le tabelle per rappresentare dati geografici?
  4. Le tabelle sono utili per ordinare e confrontare facilmente dati quantitativi con variabili geografiche o temporali.

  5. In quali situazioni è consigliato l'uso degli areogrammi circolari?
  6. Gli areogrammi circolari sono consigliati quando i dati possono essere rappresentati in percentuale, come la distribuzione di territori.

  7. Qual è la differenza principale tra istogrammi e areogrammi circolari?
  8. Gli istogrammi rappresentano dati in colonne di altezza variabile, mentre gli areogrammi circolari dividono una circonferenza in spicchi percentuali.

  9. Come si identificano i punti in un diagramma cartesiano?
  10. I punti si identificano tramite le proiezioni ortogonali sulle rette Ox e Oy, determinando le coordinate (Xp, Yp).

Domande e risposte

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