30042011
Genius
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Concetti Chiave

  • Il Sud Italia è diventato il punto finale per lo scarico illegale di rifiuti tossici, creando un'enorme catena montuosa di scarti.
  • Le regioni più colpite sono Campania, Sicilia, Calabria e Puglia, con un significativo accumulo di rifiuti nelle aree intorno a Napoli e Caserta.
  • Il traffico di rifiuti ha generato un fatturato di 44 miliardi di euro in quattro anni, paragonabile al mercato della cocaina.
  • Dalla fine degli anni '90, i clan camorristici sono diventati leader nello smaltimento illegale di rifiuti, con un flusso costante dal nord al sud Italia.
  • I rifiuti smaltiti includono scorie della metallurgia, polveri pericolose, liquidi contaminati e materiali provenienti da attività di bonifica.

LA CAMPANIA E I RIFIUTI TOSSICI

Il sud è il capolinea di tutti gli scarti tossici,i rimasugli inutili,le feccia della produzione.
Se i rifiuti sfuggiti al controllo ufficiale secondo la stima di Legambiente fossero accorpati un un’unica soluzione,nel loro complesso diverrebbero una catena montuosa da quattordici milioni di tonnellate: praticamente una montagna di 14 600metri con una base di tre ettari.
Questa montagna di rifiuti, sfuggita ai registri ufficiali ,sarebbe la più grande montagna esistente sulla Terra.


Una catena montuosa che si è dispersa per la parte maggiora nel Sud Italia, nelle prime quattro regioni con il numero più alto di reati ambientali: Campania, Sicilia,Calabria e Puglia. La zona più colpita dal cancro del traffico dei veleni si trova i comuni di Grazzanise Cancello Arnone, Santa Maria cento chilometri quadrati di estensione e nel perimetro napoletano di Giugliano, Qualiano, Villaricca, Nola, Acerra e Marigliano.
Nessun altra terra nel mondo occidentale ha avuto un carico maggiore di rifiuti, tossici e non tossici versati illegalmente. Grazie a questo business, il fatturato piovuto nelle tasche de clan e dei loro mediatori ha raggiunto in quattro anni 44 miliardi di euro.
Un mercato cha ha avuto negli ultimi tempi un incremento complessivo del 29,8% ,paragonabile solo all’espansione del mercato della cocaina.
Dalla fine degli anni ’90 i clan camorristici sono divenuti i leader continentali nello smaltimento dei rifiuti. La parte più consistente dei traffici di rifiuti tossici ha un vettore unico: nord-sud.
Dalla fine degli anni ’90 diciottomila tonnellate di rifiuti tossici partiti da Brescia sono stati smaltiti tra Napoli e Caserta e un milione di tonnellate, in quattro anni,sono tutte finite a Santa Maria Capua Vetere.
Da nord verso sud i clan riescono a drenare di tutto: le scorie derivanti dalla metallurgia termica dell’alluminio,le pericolose polveri di abbattimento fumi,in particolare quelle prodotte dall’industria siderurgica, dalle centrali termoelettriche e degli inceneritori, le morchie di verniciatura,i liquidi reflui contaminati da metalli pesanti, amianto,terre inquinate provenienti da attività di bonifica che vanno ad inquinare altri terreni contaminati.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'impatto dei rifiuti tossici nel sud Italia?
  2. Il sud Italia è diventato il capolinea per i rifiuti tossici, con una quantità tale da formare una catena montuosa di 14 milioni di tonnellate, principalmente dispersa in Campania, Sicilia, Calabria e Puglia.

  3. Quali sono le conseguenze economiche del traffico di rifiuti tossici?
  4. Il traffico di rifiuti tossici ha generato un fatturato di 44 miliardi di euro in quattro anni per i clan e i loro mediatori, con un incremento del 29,8%, simile all'espansione del mercato della cocaina.

  5. Qual è il ruolo dei clan camorristici nel traffico di rifiuti?
  6. Dalla fine degli anni '90, i clan camorristici sono diventati leader nello smaltimento dei rifiuti tossici, gestendo traffici principalmente dal nord al sud Italia, smaltendo rifiuti pericolosi come scorie metallurgiche e polveri di abbattimento fumi.

Domande e risposte

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