30042011
Genius
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Concetti Chiave

  • La decolonizzazione in Africa iniziò più tardi rispetto all'Asia, con il Ghana che ottenne l'indipendenza nel 1957.
  • Molti Paesi africani dovettero combattere guerre di liberazione per l'indipendenza, come in Algeria, Angola e Mozambico.
  • Solo poche zone africane sono rimaste sotto il controllo europeo, come Ceuta, Melilla e alcune isole.
  • Il regime di apartheid in Sudafrica è durato fino agli anni Novanta, nonostante la decolonizzazione del continente.
  • Nonostante l'indipendenza, molti Paesi africani affrontano sottosviluppo economico, conflitti e gravi emergenze sanitarie.

Indice

  1. Inizio della decolonizzazione africana
  2. Conseguenze della decolonizzazione
  3. Conflitti e instabilità in Africa

Inizio della decolonizzazione africana

In Africa la decolonizzazione ebbe inizio più tardi che in Asia: era già il 1957 quando il Ghana ottenne per primo l’indipendenza. A mano a mano si resero indipendenti tutti i Paesi africani: in alcuni casi dovettero sostenere cruente guerre di liberazione, come quelle combattute dall’Algeria contro i francesi e da Angola e Mozambico contro il Portogallo.

Ai Paesi europei sono rimaste soggette solo piccole zone: Ceuta e Melilla (Spagna), le isole di Riunione e di Mayotte (Francia) e, infine, l’isola di Sant’Elena (Regno Unito).

In Sudafrica, il regime di segregazione razziale imposto dai bianchi (apartheid) è sopravvissuto fino all’inizio degli anni Novanta.

Conseguenze della decolonizzazione

La fine del colonialismo e la conquista dell’indipendenza non hanno risolto i problemi dell’Africa. Gran parte del continente si trova ancora in una situazione di grave sottosviluppo economico,che determina drammatiche emergenze, tra cui le carestie e la conseguente fame per migliaia di persone o l’enorme diffusione di malattie come malaria, tubercolosi, AIDS.

Conflitti e instabilità in Africa

Inoltre sono scoppiati numerosi conflitti fra Stati o guerre civili che hanno causato migliaia di vittime e milioni di profughi in tanti Paesi, fra cui Ruanda, Burundi, Liberia, Sierra Leone, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Eritrea, Somalia e Sudan.

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