Concetti Chiave
- Il Cile si estende per oltre 4300 km da nord a sud, con una larghezza variabile tra 40 e 410 km, confinando con Perù, Bolivia, Argentina e l'Oceano Pacifico.
- La geografia cilena è caratterizzata dalla Cordigliera Andina, la Depressione Centrale e la Cordigliera della Costa, con un clima influenzato da rilievi, mare e venti.
- La storia del Cile include la colonizzazione spagnola, l'indipendenza nel 1818 e un periodo di dittatura sotto Pinochet conclusosi nel 1988.
- La popolazione cilena è principalmente meticcia, con una significativa urbanizzazione: il 60% vive in città, e la lingua ufficiale è lo spagnolo.
- L'economia cilena è diversificata, con un settore minerario dominante, in particolare il rame, e un'industria manifatturiera avanzata sostenuta da risorse idroelettriche e termoelettriche.
In questo appunto viene descritto il Cile che è uno Stato dell’America Meridionale, confinante a nord con il Perù, a nord-est con la Bolivia, a est con l’ Argentina; a ovest si affaccia sul Pacifico. Si allunga da nord a sud per oltre 4300 km, mentre la larghezza da est a ovest oscilla da un minimo di 40 km a un massimo di 410 km.
Descrizione fisica
All’interno del sistema andino si distinguono da est a ovest: la Cordigliera Centrale, che nella sezione settentrionale si presenta come un bastione, con passi oltre i 4000 m.
di altitudine e apparati vulcanici di oltre 6000 m., mentre nella Patagonia cilena, si fraziona in brevi catene che originano vicino alla costa frastagliate penisole e isole; la Depressione Centrale, con altopiani aridi (deserto di Atacama) a nord e la lunga Grande Valle Centrale a sud, è la regione più popolata e coltivata del Cile; la Cordigliera della Costa, catena secondaria lungo il Pacifico interrotta da numerose valli. Il clima influenzato dai rilievi, dal mare e dal regime dei venti presenta situazioni differenziate; le temperature diminuiscono procedendo da nord a sud e dalla costa ai rilievi. Le caratteristiche vulcaniche fanno della regione andina una zona di intensa attività sismica.

Storia del Cile
Scoperto da Magellano nel 1520, conquistato dagli spagnoli (1535-53 contro gli Inca, in seguito contro gli Araucani). L’idea nazionale cilena si formò solo verso la fine del XVIII secolo, grazie all’indipendenza degli Stati Uniti (1776), alla penetrazione delle idee innovatrici della Rivoluzione francese e anche ad abili interventi politici ed economici da parte degli Inglesi. Il Cile fu proclamato repubblica indipendente nel 1810. Solo nel 1818, grazie ad una vittoria sugli Spagnoli il Cile poté finalmente dichiararsi indipendente. Il Cile più volte in conflitto nel secolo XIX con il Perù e la Bolivia, cui strappò l’Atacama (guerra del Pacifico 1879-93). Il paese godette di una relativa stabilità politica fin verso la metà del ‘900 quando un esperimento riformatore avviato alla vigilia della II guerra mondiale dal cristiano democratico Eduardo Frei fu interrotto da pressioni militari. Sorte analoga ha subito il governo di Unità Popolare, presieduto da Salvatore Allende: eletto nel 1970, questi sperimentò la via cilena al socialismo, avviò la riforma agraria e la nazionalizzazione delle risorse minerarie controllate da capitali nordamericani, ma venne ucciso durante il golpe del generale Augusto Pinochet (1973), che instaurò una durissima dittatura. Liquidato il regime Pinochet con un referendum nel 1988 poco più di un anno prima della scadenza del suo mandato. Nel 1993 venne eletto presidente della repubblica Patricio Aylwin Azòcar, al quale succedette nel 1993 Eduard Frei-ruiz Tagle, figlio dell’omonimo ex presidente.
Popolazione
La popolazione indigena (Fuegini della terra del fuoco) tocca appena il 5%; il 65% della popolazione è costituito da meticci e il 30% dai discendenti degli immigrati europei; la densità varia da regione a regione: oltre l’80% della popolazione abita la grande Valle Centrale; nel Cile settentrionale la densità è molto bassa e la popolazione si addensa solo nelle regioni minerarie; nel Cile meridionale vi sono vastissime regioni quasi spopolate. Alta è la percentuale della popolazione urbana: il 60% degli abitanti vive in città e il 25% nella sola capitale. La lingua ufficiale è lo spagnolo, la religione più diffusa è quella cattolica.
Economia
L’ economia del Cile è influenzata dalla divisione del Paese in tre zone nettamente diverse per condizioni ambientali e climatiche: quella settentrionale, arida e irrilevante per l’ agricoltura, ma ricchissima di minerali; quella centrale, irrigabile per vaste superfici, dove sono possibili varie colture e l’allevamento del bestiame; quella meridionale, umida e relativamente fredda, ricca di pascoli e di foreste.
La produzione agricola, insufficiente al fabbisogno, si basa sul grano, su altre colture cerealicole, sulle viti (il vino cileno è tra i migliori dell’America) e sullo sfruttamento delle foreste; importanti l’ allevamento e la pesca.
Il Cile fra i paesi dell’America meridionale, è uno di quelli che ha raggiunto un più elevato livello industriale, sia nel settore estrattivo, sia in quello manifatturiero. Importantissime e ricchissime sono le risorse minerarie: giacimenti di rame a ridosso delle Ande, nel Nord e nel centro del Paese (40% delle riserve mondiali); vastissimi banchi di nitrati di sodio nel deserto di Atacama; giacimenti di ferro, carbone, lignite, oro, argento, manganese, zolfo, molibdeno, mercurio, uranio e giacimenti petroliferi nella terra del fuoco.
Il settore manifatturiero del Cile è uno dei più progrediti dell’America Latina, favorita dalle abbondanti risorse minerarie e da un crescente potenziale idroelettrico e termoelettrico; prevalgono le industrie produttrici di beni di consumo: i settori più importanti sono quello alimentare e tessile. Altre industrie sono quelle conciaria, quella delle calzature, quella chimica e cartaria.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali caratteristiche geografiche del Cile?
- Come si è sviluppata la storia del Cile fino al XX secolo?
- Qual è la composizione demografica del Cile?
- Quali sono le principali risorse economiche del Cile?
- Come influiscono le condizioni climatiche sull'economia cilena?
Il Cile si estende per oltre 4300 km da nord a sud, con una larghezza variabile da 40 a 410 km. È caratterizzato dalla Cordigliera Centrale, la Depressione Centrale e la Cordigliera della Costa, con un clima influenzato dai rilievi e dal mare.
Scoperto da Magellano nel 1520, il Cile fu conquistato dagli spagnoli e divenne una repubblica indipendente nel 1810. Ha vissuto conflitti con Perù e Bolivia e una dittatura sotto Pinochet, terminata con un referendum nel 1988.
La popolazione cilena è composta per il 65% da meticci, il 30% da discendenti di immigrati europei e il 5% da indigeni. L'80% vive nella Grande Valle Centrale, con una forte urbanizzazione.
L'economia cilena è basata su risorse minerarie come rame e nitrati, agricoltura, allevamento e pesca. Il settore manifatturiero è avanzato, con industrie alimentari, tessili e chimiche.
Le condizioni climatiche variano da nord a sud, influenzando l'agricoltura e l'allevamento. La zona settentrionale è arida ma ricca di minerali, mentre la zona centrale è irrigabile e la meridionale è umida e ricca di pascoli.