Concetti Chiave
- Max Planck, nato a Kiel nel 1858, è riconosciuto come il fondatore della meccanica quantistica e ha ricevuto il Premio Nobel per la fisica nel 1918.
- La teoria dei quanti di Planck ha rivoluzionato la fisica introducendo il concetto di energia quantizzata, influenzando notevolmente la fisica moderna e la filosofia della scienza.
- Planck ha avuto una carriera accademica di spicco, insegnando in prestigiose università e contribuendo all'avanzamento della fisica teorica nonostante un periodo storico difficile.
- Durante il regime nazista, Planck si oppose alle politiche di persecuzione, cercando di proteggere i colleghi ebrei e mantenere viva la scienza tedesca.
- Oltre alla scienza, Planck era appassionato di filosofia e musica, sostenendo che scienza e religione potessero armonizzarsi per completarsi a vicenda.
Con il seguente appunto si analizzerà la vita, la carriera scientifica, il premio del Nobel ricevuto e le scoperte riguardanti la fisica di Max Planck, considerato il fondatore della meccanica quantistica e ricordato come uno dei più grandi fisici del Novecento.
Indice
Biografia di Max Planck
Marx Karl Ernst Ludwig Planck o Max Planck nato a Kiel, in Germania, il 23 aprile 1858, proveniva da una famiglia ricca di stimoli culturali: tra i suoi avi si contavano insigni teologi e suo padre era il professore di diritto costituzionale, Julius Wilhelm Planck.
Anche lui sin da piccolo spiccava per la sua mente eccelsa e la sua brillantezza.Trasferitosi a Monaco di Baviera con la sua famiglia nel 1867, poco prima dell’unificazione della Germania, frequenta, all’età di soli 16 anni, il Gymnasium a Monaco, per seguire il corso di fisica e successivamente entrerà nelle Università di Monaco e di Berlino, dedicandosi appassionatamente allo studio della matematica e della fisica.
Grazie alle sue brillanti doti, a soli ventotto anni, dal 1880 al 1885 insegna all’università di Monaco, ottenendo poi la cattedra di fisica all’università di Kiel di Berlino dove insegnerà fisica teorica.

Con le sue ricerche, Max Planck diventa in pochi anni uno dei fisici tedeschi più autorevoli del tempo e nel 1918 riceverà il prestigioso premio Nobel per la fisica.
A Berlino viene nominato Segretario dell’Accademia delle Scienze e nel 1930 eletto Presidente del “Kaiser Wilhelm Institut” per lo sviluppo della scienza, la principale associazione degli scienziati tedeschi. Oltre alla passione per la fisica coltivava anche quella per il pianoforte e per la filosofia. Durante il nazismo sentì il dovere di restare nella sua patria, ma si oppose apertamente alla politica del governo hitleriano, in particolare alla persecuzione degli ebrei. La vita dello scienziato fu purtroppo segnata da eventi familiari molto dolorosi. Perse la prima moglie nel 1909 e si risposò più tardi con la cugina. Tre dei suoi quattro figli avuti dal primo matrimonio morirono giovanissimi durante la prima Guerra mondiale e l’ultimo figlio, superstite fu giustiziato dai nazisti per aver partecipato al fallito attentato contro Hitler del 1944.
Max Planck morì a Gottinga il 4 ottobre 1947.
La teoria quantistica e il pensiero di Planck
Max Planck può essere considerato il padre della fisica quantistica: nel 1900 illumina il panorama scientifico del tempo con l’ipotesi che l’energia trasportata da un’onda elettromagnetica (come le onde radio, i raggi infrarossi) venga assorbita da una cavità da cui l’onda non può più uscire, chiamata tecnicamente “corpo nero”. Tale assorbimento non avviene in modo continuo ma in quantità discrete di multipli di una quantità minima che appunto chiama “quanto d’azione”.
La teoria dei quanti si basa sul criterio della quantizzazione: quantità fisiche come l’energia assorbita da un corpo non variano con continuità ma vengono distribuite in ‘pacchetti’, piccoli granuli (quanti); un sistema può pertanto possedere valori di energia specifici, e non illimitati come invece sostenevano le leggi della fisica classica.
La teoria di Max Planck produsse una rivoluzione concettuale nell'ambito degli studi sulla natura, introducendo il concetto di "discontinuità" in molti campi della fisica e imponendo un radicale cambiamento nella descrizione dei fenomeni.
Tuttavia, la teoria di Planck, non ottenne, immediatamente, il riconoscimento che meritava. Il valore dei suoi studi furono resi evidenti dall’attività di Einstein, che nell’ambito della spiegazione dell’effetto fotovoltaico riprese il concetto di quanto e ne diede una definizione in termini fisici.
La teoria di Bohr sulla struttura atomica determinò un ulteriore sviluppo e al contempo una conferma dell’ipotesi dei quanti, che pertanto deve essere considerata una tappa fondamentale nella storia della fisica moderna: segnò la fine della fisica classica e la nascita della meccanica quantistica.
Da allora i “quanti” hanno fatto irruzione nel mondo delle scienze, con straordinarie conseguenze non solo nel panorama scientifico ma anche su quello filosofico culturale. Riguardo alla religione, Planck sosteneva che quest’ultima potesse andare di pari passo con la scienza e che tra loro non ci fosse contrasto ma che anzi avessero bisogno una dell’altra “per completarsi nella mente di ogni uomo che seriamente rifletta”. Il fisico era molto religioso e criticava ogni forma di ateismo. Per Max Planck esistevano due vie per arrivare al reale metafisico: la “vita pratica”, ossia la vita morale insita in ogni uomo e la via della conoscenza. Come se Dio fosse all’inizio del “pensiero” e la scienza alla fine.
La politica e l’impegno sociale
Max Planck fu un nazionalista ed interventista. Fu un firmatario del “Proclama dei 93”. Non utilizzò mai il suo nome Marx, poiché era anche di simpatie conservatrici. Rivendicò l’autonomia dell’Università nei confronti del Ministero della cultura, favorendo l’introduzione di un maggior numero di donne all’interno dell’Università. Incontrò Adolf Hitler nel 1933, cercando di difendere i professori e ricercatori ebrei che erano stati costretti a fuggire dalla Germania, poiché secondo lui era giusto fare una distinzione: “ci sono diversi tipi di ebrei, alcuni preziosi per il genere umano e altri di nessun valore”.
Egli, rispetto al nazismo, adottò un atteggiamento prudente, ritenendo che non vi fosse speranza di fermare quella catastrofe che incombeva su tutta la Germania (con particolare riferimento alle università), ma che si dovesse rimanere al proprio posto, cercando di salvare il salvabile, per limitare più possibile i danni alla fisica tedesca, sperando di raccoglierne i frutti quando il nazismo fosse fallito.
I riconoscimenti
L’attività di ricerca di Max Planck fu premiata con vari riconoscimenti, tra cui su tutti ricordiamo il Premio Nobel per la fisica ricevuto nel 1918.
Progetto Alternanza Scuola Lavoro.
Domande da interrogazione
- Chi era Max Planck e quale fu il suo contributo alla fisica?
- Quali furono le principali scoperte di Max Planck?
- Come si è sviluppata la carriera accademica di Max Planck?
- Quali furono le posizioni di Max Planck durante il nazismo?
- Quali riconoscimenti ricevette Max Planck per il suo lavoro?
Max Planck, nato a Kiel nel 1858, è considerato il fondatore della meccanica quantistica. La sua teoria dei quanti ha rivoluzionato la fisica introducendo il concetto di "discontinuità" e segnando la fine della fisica classica.
Planck scoprì che l'energia trasportata da un'onda elettromagnetica viene assorbita in quantità discrete, chiamate "quanti", introducendo il concetto di quantizzazione che ha avuto un impatto significativo sulla fisica moderna.
Planck iniziò a insegnare all'università di Monaco a soli 28 anni e successivamente ottenne la cattedra di fisica teorica a Berlino, dove sviluppò la teoria dei quanti. Fu anche Segretario dell’Accademia delle Scienze e Presidente del “Kaiser Wilhelm Institut”.
Planck rimase in Germania durante il nazismo, opponendosi alla persecuzione degli ebrei e cercando di difendere i professori e ricercatori ebrei. Adottò un atteggiamento prudente, sperando di limitare i danni alla fisica tedesca.
Max Planck ricevette vari riconoscimenti per la sua attività di ricerca, tra cui il prestigioso Premio Nobel per la fisica nel 1918.