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Concetti Chiave

  • Iacopo Zabarella discute l'importanza di integrare il metodo della composizione e dell'analisi per costruire una scienza adeguata della natura.
  • Nicolò Cusano, influenzato dal neoplatonismo rinascimentale, vede la natura come l'esplicazione di Dio, contestando la cosmologia aristotelica.
  • Per Cusano, il processo di conoscenza umana cerca di ridurre il non noto al noto attraverso una comparazione commensurabile, ma Dio, essendo infinito, sfugge a questa commensurabilità.
  • Giordano Bruno, associato al naturalismo rinascimentale, sostiene la pluralità dei mondi e rivaluta la natura fino a divinizzarla, vedendo Dio come causa e principio del mondo.
  • Bruno introduce la distinzione tra causalità transitiva e immanente per descrivere il rapporto tra Dio e il mondo, mostrando come la natura possa essere una via per comprendere Dio.

Indice

  1. Zabarella e il metodo scientifico
  2. Cusano e il neo platonismo
  3. Giordano Bruno e il naturalismo
  4. Bruno e la causalità

Zabarella e il metodo scientifico

Zabarella discute sul metodo e ritiene di individuare:

1) metodo della composizione o della sintesi, se composizione corrisponde a sintesi si identifica il metodo della matematicaÞ partendo da elementi universali a comporre, verità particolari.

2) Metodo dell'analisi o della soluzione parte da una verità particolare per finire ad una universale.

Zabarella afferma che per costruire una scienza adeguata della natura bisognerebbe far interagire i due momenti; partire dal momento della risoluzione e cercare di ricondurli ai principi universali.

Dai principi universali dobbiamo cercare di ricomporre i fenomeni particolari, se i principi universali, deducono quelli particolari, vuol dire che i principi universali sono corretti.

Regressus nome dato all'intersezione tra analisi e composizione.

Cusano e il neo platonismo

Cusano era un neo platonico.

Neo platonismo antico: la natura è lontananza da Dio

Neo platonismo rinascimentale: pone l'accento sul fatto che la natura è divina

Cusano mette in discussione la cosmologia di Aristotele, egli afferma che Dio è "Complicatio Rerum" perché Comprende tutto.

La natura è l'esplicazione di Dio ed essendo Dio infinito anche la natura è infinita in quanto è strettamente connessa a Dio.

Cusano contesta anche la dicotomia del mondo.

Egli scrive il "de docta ignoranza" (1438-1440)

Cusano si occupa del mondo durante il suo periodo:

1) per l'uomo conoscere serve a ridurre il non noto al noto

2) per fare questo avviene una forma di comparazione cioè un confronto tra il noto ed il non noto

3) per operare un confronto serve una commensurabilità e per questo Dio sfugge a noi in quanto non è commensurabile con niente quindi Dio è infinito.

Giordano Bruno e il naturalismo

Giordano Bruno fu arso vivo nel 1600 a Roma nel Campo dei Fiori, egli è annoverabile nel naturalismo rinascimentale (corrente che privilegia la natura).

L'intento dei naturalisti rinascimentali è quello di studiare la natura per spiegare i principi trovati all'interno di essa.

1) Telesio polemizza il fatto che la filosofia è fatta in modo libresco i filosofi gareggiano con Dio nel creare dei mondi, Dio crea mondi reali, mentre, i filosofi creano mondi immaginari, Telesio afferma che DE RERUM NATURA IUXTA PROPRIA PRINCIPIA.

2) Galileo polemizza i filosofi

3) Leon battista Alberti

4) Leonardo da Vinci

Bruno diventa un domenicano ma non si limita ai peripatetici ma legge anche Cusano e Copernico.

Bruno afferma che il mondo è infinito e per lui esiste una pluralità di mondi; egli scrive:

Bruno e la causalità

1) DE LA CAUSA PRINCIPIO ET UNO

2) DE FINITO UNIVERSO ET MONDI

3) CENA DE LE CENERI

4) DEGLI EROICI FURORI

DE LA CAUSA PRINCIPIO ET UNO 1584 Inghilterra:

Secondo Bruno è corretto usare il termine causa quando il soggetto che causa rimane esterno all'effetto prodotto (causalità transitiva). i filosofi Giordano Bruno, Iacopo Zabarella e CusanoSi parla di principio quando c'è un rapporto tra agente e igito; mentre prima la causa era esterna adesso la causa rimane interna all'effetto prodotto (causalità immanente). Secondo Bruno causa e principio sono i termini adatti che individuano il rapporto tra Dio e il mondo.

Dio è sia MENS SUPER OMNIA (causalità transitiva) e sia MENS INSITA OMNIBUS, infatti, Bruno afferma che noi possiamo arrivare a Dio studiando le vestigia degli uomini, in questo caso tanto viene rivalutata la natura che ne viene divinizzata.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il metodo proposto da Iacopo Zabarella per costruire una scienza adeguata della natura?
  2. Zabarella propone di far interagire il metodo della composizione o sintesi con quello dell'analisi o soluzione, partendo dalla risoluzione per ricondurre ai principi universali e ricomporre i fenomeni particolari.

  3. Come Nicolò Cusano interpreta la relazione tra Dio e la natura?
  4. Cusano vede la natura come un'esplicazione di Dio, affermando che essendo Dio infinito, anche la natura è infinita e strettamente connessa a Dio.

  5. Qual è la critica di Giordano Bruno nei confronti della filosofia tradizionale?
  6. Bruno critica la filosofia tradizionale per la sua tendenza a creare mondi immaginari, mentre lui sostiene che il mondo è infinito e che esiste una pluralità di mondi.

  7. Qual è la differenza tra causalità transitiva e immanente secondo Giordano Bruno?
  8. La causalità transitiva si verifica quando la causa è esterna all'effetto, mentre la causalità immanente si verifica quando la causa è interna all'effetto, come nel rapporto tra Dio e il mondo.

  9. Qual è l'opera di Nicolò Cusano che discute la conoscenza umana e la sua limitazione?
  10. L'opera di Cusano che discute la conoscenza umana e la sua limitazione è "De docta ignorantia", dove esplora come l'uomo cerca di ridurre il non noto al noto attraverso la comparazione.

Domande e risposte

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