Concetti Chiave
- Arthur Schopenhauer nacque a Danzica nel 1788 e fu influenzato da Platone, Kant e Fichte; la sua opera principale è "Il mondo come volontà e rappresentazione".
- La volontà di vivere è, per Schopenhauer, l'essenza di tutte le cose e il mondo fenomenico ne è la manifestazione visibile.
- La volontà, secondo Schopenhauer, è eterna, unica e non ha uno scopo definito, si manifesta in tutti gli esseri della natura.
- Schopenhauer vede la vita come un pendolo tra dolore e noia, proponendo la liberazione come cessazione della volontà di vivere.
- L'arte è vista come una conoscenza disinteressata che libera temporaneamente dalla volontà, con la musica come forma d'arte suprema.
Indice
Vita di Arthur Schopenhauer
Schopenhauer nacque a Danzica il 22 febbraio del 1788 da padre banchiere e madre scrittrice di romanzi. Nella sua vita fece numerosi viaggi tra i quali alcuni in Italia. Dopo la morte del padre si laureò in filosofia, presso l'Università di Jena dove ebbe come maestro di filosofia Schulze; seguì inoltre le lezioni di Fichte. Fu influenzato dalle dottrine di Platone e di Kant. Amico di Goethe, ne difese le dottrine nello scritto Sulla vista e sui colori.
La volontà di vivere
Schopenauer ritiene che la sua filosofia sia l'integrazione di quella kantiana; egli vede la via d'accesso al noumeno che Kant aveva precluso. Non potremmo uscire dal mondo fenomenico, se fossimo soltanto "una testa d'angelo alata senza corpo", ma essendo sia rappresentazione sia corpo non ci vediamo solo dal di fuori, ma anche dal di dentro. In questo modo ci si rende conto che la cosa in sé di noi stessi è la volontà di vivere. Più che conoscenza e intelletto, noi siamo, per Schopenhauer, vita e volontà di vivere, cioè un impulso irresistibile che ci spinge ad esistere e ad agire, e il nostro corpo è la manifestazione esteriore dei nostri desideri interiori, l'apparato digerente è la manifestazione della volontà di nutrirsi. Il titolo della sua opera maggiore, deriva proprio dal fatto che il mondo fenomenico è il modo in cui la volontà si rende visibile. Per analogia, la volontà di vivere è l'essenza di tutte le cose, la cosa in sé dell'universo, poiché questa volontà pervade ogni essere della natura.Caratteristiche della volontà
Secondo Schopenhauer a volontà si sottrae alle caratteristiche del mondo della rappresentazione (spazio tempo e causalità) poiché si trova al di là del fenomeno; è inconscia in quanto non è cosciente ma è energia e impulso (consapevolezza e intelletto sono manifestazioni secondarie); unica perché esiste fuori dello spazio e del tempo e quindi è "in una quercia come in un milione di querce"; eterna poiché è senza inizio né fine (sono lo spazio e il tempo che rendono possibile la divisione degli enti); incausata e senza scopo infatti non esiste la ragione della volontà stessa, non ha una meta oltre se stessa, ogni scopo cade entro l'orizzonte del vivere e del volere.Gli uomini vivono per vivere e continuare a vivere; essi però hanno cercato di dare un senso alla loro vita formulando l'idea di Dio. Questi non può esistere essendo l'unico Assoluto la Volontà.
L'unica e infinita volontà di vivere si manifesta nel mondo fenomenico in due fasi:
- la volontà si oggettiva in un sistema di forme aspaziali atemporali che egli chiama idee.
- la volontà si oggettiva nei vari individui del mondo naturale (moltiplicazione delle idee)
Il grado più basso dell'oggettivazione della volontà sono le forze della natura, quindi ci sono le piante, gli animali e infine l'uomo, il quale è consapevole della propria volontà.
La vita è dolore: le vie della liberazione
"La vita è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia, passando per un intervallo fugace e perdipiù illusorio del piacere e della gioia."La vita è dolore, tolte le apparenze ingannevoli.
Solo "il cessare di volere" è la vera risposta al dolore. La filosofia di Schopenhauer rifiuta e condanna il suicidio come liberazione dalla volontà perché:
- è affermazione della volontà, non nega la volontà ma nega la vita.
- sopprime un individuo lasciando che la volontà sia presente negli altri individui.
L'Arte
L'arte è la conoscenza disinteressata che si rivolge alle idee rendendo oggettiva la volontà sottraendo l'uomo dai bisogni e dai desideri. L'architettura si trova al grado più basso delle manifestazioni della volontà, quindi la scultura, la pittura. La tragedia è l'auto-rappresentazione della vita. La musica rappresenta l'arte suprema, è l'arte più profonda e liberatrice e produce l'annullamento momentaneo della volontà. Rappresenta un conforto alla vita stessa.La giustizia
Consiste nel riconoscimento degli altri come uguali a noi.
La bontà
Si risolve nella compassione verso gli esseri che vivono il nostro stesso tragico destino, è un impegno nel mondo a favore del prossimo. L'etica, secondo Schopenhauer, nasce da un sentimento di pietà, generato dall'aver vissuto la stessa tragedia che vive il prossimo. Occorre sentire che la vita è dolore, è quindi la morale che produce la conoscenza.La morale si concretizza in due virtù cardinali:
- la giustizia, con carattere negativo, consiste cioè nel non fare il male;
- la carità, volontà positiva di fare del bene al prossimo. La pietà consiste nel far propria tutta la sofferenza; vince l'egoismo ma resta ancora attaccata alla vita.
L'ascesi
Per giungere all'ascesi si passa per la castità perfetta, che toglie l'impulso della procreazione. La liberazione dalla volontà di vivere è data dalla povertà, dalla rinuncia ai piaceri, dal sacrificio, dal digiuno. Il culmine dell'ascetismo è dato dal Nirvana, che è l'esperienza del nulla, negazione del mondo, completa cessazione del volere.Domande da interrogazione
- Qual è l'essenza della filosofia di Schopenhauer riguardo alla volontà di vivere?
- Come Schopenhauer descrive le caratteristiche della volontà?
- Qual è la visione di Schopenhauer sulla vita e il dolore?
- Qual è il ruolo dell'arte secondo Schopenhauer?
- Come si manifesta l'ascesi nella filosofia di Schopenhauer?
Schopenhauer vede la volontà di vivere come l'essenza di tutte le cose, un impulso irresistibile che ci spinge ad esistere e ad agire, manifestandosi nel mondo fenomenico.
La volontà è inconscia, unica, eterna, incausata e senza scopo, esistendo al di là del fenomeno e non soggetta a spazio, tempo e causalità.
Schopenhauer considera la vita come un pendolo tra dolore e noia, con il piacere come un intervallo fugace, e propone il "cessare di volere" come risposta al dolore.
L'arte è una conoscenza disinteressata che oggettiva la volontà, liberando l'uomo dai bisogni e desideri, con la musica come l'arte suprema e liberatrice.
L'ascesi si raggiunge attraverso la castità, la povertà, la rinuncia ai piaceri e il sacrificio, culminando nel Nirvana, che rappresenta la completa cessazione del volere.