Concetti Chiave
- Schopenhauer integra influenze filosofiche diverse, tra cui Platone, Kant, Voltaire, il Romanticismo, e la filosofia orientale, opponendosi alla divinizzazione dello stato proposta da Hegel.
- Distinguendo tra fenomeno e noumeno, afferma che il fenomeno è un'illusione percepita attraverso forme a priori, mentre la vera realtà è la volontà di vivere.
- Il pessimismo di Schopenhauer vede la vita come un'oscillazione tra dolore e noia, con il piacere come una breve tregua, e considera l'amore come un mezzo per la sopravvivenza della specie.
- L'arte è vista come una via di fuga temporanea dal dolore della vita, con la musica che rappresenta l'espressione più pura della realtà.
- L'etica della pietà promuove la compassione e la giustizia, mentre l'ascesi è il cammino verso la liberazione dal desiderio e dal dolore, culminando nel nirvana.
Punto di incontro tra varie discipline:
Indice
Kant e la distinzione fenomeno-noumeno
Distinzione Kantiana tra fenomeno e noumeno.
Il fenomeno è appareza e illusione detto "velo di Maya" dietro al quale si nasconde la realtà che il filosofo ha il compito di s-coprire.
Il fenomeno esiste solo nella coscienza del soggetto rappresentante. Esso individua l'oggetto rappresentato tramite tre forme a priori (Kant): spazio, tempo e causalità. Forme a priori = vetri sfaccettati attraverso i quali la visione delle cose si deforma. La cusalità è l'unica categoria, in quanto le altre sono ad essa riconducibili. Essa assume forme diverse a seconda degli ambiti in cui opera:
- principio del Divenire (rapporti tra oggetti naturali);
- principio dell'Essere (rapporti spazio - temporali);
- Principio dell'Agire (connessione tra l'azione e i suoi motivi).
La volontà di vivere e il dolore
La cosa in sè, per tutte le cose e quindi anche per l'uomo, è la volontà di vivere, cioè un impulso irresistibile e irrazionale che ci spinge a vivere e ad agire.
L'uomo vive nella rappresentazione e come tale obbedisce alle leggi della causalità. Ma la realtà non è solo rappresentazione, quindi c'è una possibilità di conoscere il noumeno.
La volontà di vivere si manifesta nel mondo in due fasi in rapporto fra loro cme modello - copia:
- Idee immutabili e che non dipendono da spazio e tempo.
- Realtà naturali: moltiplicazione delle idee viste attraverso "il prisma" dello spazio e del tempo. Esse sono divise in una serie di gradi che vanno dalle forze inconsapevoli della natura alle piante e agli animali per culminare nell'uomo dove la volontà di vivere diventa pienamente consapevole. Man mano che la ragione assume chiarezza perde in sicurezza: infatti la ragione è meno efficace dell'istinto.
La vita è dolore. Volere significa desiderare e quindi ci si trova in uno stato di tensione per la mancanza di qualcosa: ogni volere scaturisce da un bisogno, ossia da una mancanza e quindi da una sofferenza.
Il piacere è la momentanea cessazione del dolore. Perchè ci sia un piacere è necessario che ci sia stato prima uno stato di tensione o dolore.
Quando manca il desiderio subentra la noia. La vita è come un pendolo che oscilla tra il dolore e la noia, passando per un breve intervallo per il piacere.
L'uomo è l'essere più consapevole e quindi il più infelice.
L'amore e il conflitto umano
Alla natura interessa solo la soppravivenza della specie e fa ciò sfruttando l'amore, che è il più forte stimolo di esistenza.
Il fine dell'amore è solo l'accoppiamento -> non c'è amore senza sessualità.
Quindi l'unico vero amore non è quello procreativo, ma quello disinteressato della pietà.
Ciò che regola i rapporti umani è il conflitto e il tentativo di sopraffazione reciproca.
Gli uomini vivono assieme non per socievolezza ma solo per bisogno e le leggi dello stato servono solo per difendersi
Il destino dell'uomo è uguale per tutti e le storia è una continua ripetizione.
Per liberarsi dal dolore bisogna liberarsi della volontà di vivere attraverso la coscienza delle illusioni della vita.
Ma condanna il suicidio perché: il suicida vuole la vita ma è solo malcontento delle sue condizioni, quindi invece di negare la volontà, nega la vita ed elimina solo la sua parte fenomenica, senza eliminare il dolore presente nella cosa in sè.
L'arte e l'etica
L'arte è la contemplazione delle idee e quindi la conoscenza pura della realtà che fornisce all'uomo un appagamento temporaneo che lo allontana dai bisogni e dal dolore.
Le arti vanno dall'architettura (la più bassa perchè ha a che fare con la materia) alla pittura, scultura e poesia. La musica è l'immediata rivelazione della realtà che penetra nell'uomo senza una mediazione.
L'etica viene da un sentimento di pietà e compassione nei confronti del prossimo, cioè la partecipazione al dolore altrui come se fosse nostro.
La pietà = amore puro e disinteressato, si concretizza nella Giustizia = non fare male, e Carità = volontà attiva di fare del bene.
L'ascesi e il nirvana
È l’esperienza per la quale l’individuo, cessando di volere la vita e il volere stesso, si propone di vincere il proprio desiderio di esistere e di godere. L'ascesi nasce dall'orore dell'uomo per la volontà di vivere.
Il primo passo, dell’ascesi è la castità, che libera dalla più grande manifestazione della volontà di vivere: l’impulso alla generazione e alla propagazione della specie. Dopodiché, segue la rinuncia ai piaceri, l’umiltà, il digiuno, la povertà, la fustigazione.
Quando l’uomo vince i propri egoismi diviene libero ed è in grado di incamminarsi nella salvezza, ossia al nirvana buddista, ossia la negazione del mondo stesso. Il nirvana rappresenta per Schopenhauer, un oceano di pace e uno spazio luminoso di serenità, dove si dissolve lo stesso concetto di «io» e di «soggetto».
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della volontà di vivere secondo Schopenhauer?
- Come Schopenhauer descrive il pessimismo nella vita umana?
- Qual è la visione di Schopenhauer sull'amore e la sessualità?
- In che modo l'arte contribuisce alla liberazione dal dolore secondo Schopenhauer?
- Qual è il significato dell'ascesi nella filosofia di Schopenhauer?
La volontà di vivere è un impulso irresistibile e irrazionale che spinge l'uomo a vivere e agire, manifestandosi in due fasi: idee immutabili e realtà naturali.
Schopenhauer vede la vita come un pendolo tra dolore e noia, con il piacere come momentanea cessazione del dolore, e considera l'uomo l'essere più consapevole e quindi il più infelice.
Schopenhauer sostiene che l'amore è guidato dalla sopravvivenza della specie e che il vero amore è quello disinteressato della pietà, non quello procreativo.
L'arte offre una contemplazione delle idee e una conoscenza pura della realtà, fornendo un appagamento temporaneo che allontana dai bisogni e dal dolore.
L'ascesi è l'esperienza di cessare di volere la vita, vincendo il desiderio di esistere e godere, portando alla libertà e al nirvana, uno stato di pace e serenità.