matteobranchini
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Concetti Chiave

  • Schopenhauer sostiene che il nostro mondo è un'illusione, con la realtà vera nascosta dietro il "velo di Maya".
  • La separazione tra fenomeno (apparenza) e noumeno (realtà) è centrale: il fenomeno è distorto dalle forme a priori, mentre il noumeno è la vera essenza.
  • Il corpo umano è l'unico mezzo per andare oltre le apparenze e comprendere l'essenza delle cose, manifestando la volontà di vivere.
  • La volontà è il noumeno dell'universo, caratterizzata da essere inconscia, unica, eterna e incausata, e rappresenta il fondamento irrazionale della realtà.
  • Schopenhauer critica la razionalità e sostiene che la volontà, essendo il principio primo, porta al pessimismo e alla sofferenza ineluttabile.

Indice

  1. Il dualismo di Schopenhauer
  2. Il velo di Maya
  3. La volontà di vivere
  4. Caratteristiche della volontà
  5. Il pessimismo di Schopenhauer

Il dualismo di Schopenhauer

Il dualismo apparenza-realtà viene ripreso da numerosi filosofi, uno di questi è Arthur Schopenhauer. Egli sottolinea un concetto in particolare: la nostra conoscenza del mondo è puramente illusoria, le cose sono solo oggetti della nostra rappresentazione. Schopenhauer riprende da Kant i concetti di fenomeno e noumeno. Il fenomeno è il mondo come ci appare mediante le forme a priori dell'intelletto, che per Schopenhauer sono spazio, tempo e causalità, mentre il noumeno è la cosa in sé, fondamento ed essenza vera del mondo. Il fenomeno materiale è per Schopenhauer solo parvenza, illusione, sogno: tra noi e la realtà è come se ci fosse uno schermo che in qualche modo la distorce non facendocela comprendere appieno: il velo di Maya.

Il velo di Maya

L'uomo non può fare a meno di interrogarsi su quale sia la verità dietro all'apparenza perché è un animale metafisico che si stupisce della propria esistenza e quanto più è colto, tanto più questa gli appare misteriosa. Il filosofo ha quindi il compito di individuare un varco nel velo di Maya per andare al di là delle apparenze. L'unico modo è descritto da Schopenhauer tramite la metafora del castello circondato d'acqua con l'unico ponte levatoio sollevato: il viandante, all'esterno, può osservare il castello da tutti i lati, ma ne rimarrà sempre fuori. Allo stesso modo noi possiamo esaminare la realtà da tutti i lati, ma ne rimarremo sempre esclusi. Il cunicolo che ci consente di andare al di là delle illusioni è il nostro corpo, l'unica realtà che non ci è data solo come immagine poiché lo viviamo anche dall'interno. La corporeità è il modo per andare al di là delle apparenze e afferrare l'essenza delle cose. Schopenhauer non è interessato all'introspezione ma utilizza il corpo solo come un mezzo metafisico per arrivare alla realtà. Percorrendo questa strada si individua una realtà sostanziale: la volontà di vivere che ha un valore universale.

La volontà di vivere

Noi siamo vita e volontà di vivere. Il nostro corpo è la manifestazione esteriore delle nostre brame interiori. Quindi il fenomeno non è altro che la volontà che si manifesta a noi stessi tramite la sua rappresentazione spazio-temporale. La volontà è perciò il noumeno e la cosa in sé dell'universo: il fondamento del reale.

Caratteristiche della volontà

La volontà ha quattro caratteristiche:

-è inconscia: non riguarda solo le creature dotate di coscienza, ma riguarda tutto il mondo animato e inanimato; tutto ha volontà;

-è unica perché si colloca al di là della categoria dello spazio;

-è eterna perché è oltre il tempo, c'è sempre stata e sempre sarà;

-è incausata e senza scopo: non ha né una causa né un fine, è oltre la causalità.

Il pessimismo di Schopenhauer

Il fondamento della realtà è quindi irrazionale, per questo Schopenhauer non può fare a meno di avversare chi cerchi la verità mediante l'uso della ragione (Hegel in particolare). La razionalità non è in grado di scorgere ciò che è reale perché la realtà non può essere colta con le categorie della razionalità (spazio-tempo-causa). Per afferrare la conoscenza e di conseguenza la realtà, bisogna fuoriuscire dal campo della razionalità. Dal fatto che la volontà sia il principio primo di ogni cosa deriva il pessimismo: nell'uomo la volontà è più cosciente che negli altri animali e quindi l'uomo cerca un appagamento che sia costante nel tempo e quindi senza fine. Proprio per questo l'uomo è destinato a soffrire eternamente, così come tutti gli esseri.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il concetto centrale della filosofia di Schopenhauer riguardo alla conoscenza del mondo?
  2. Schopenhauer sostiene che la nostra conoscenza del mondo è illusoria, poiché le cose sono solo oggetti della nostra rappresentazione, e distingue tra fenomeno e noumeno.

  3. Come Schopenhauer descrive il fenomeno e il noumeno?
  4. Il fenomeno è il mondo come appare attraverso spazio, tempo e causalità, mentre il noumeno è la cosa in sé, l'essenza vera del mondo.

  5. Qual è il ruolo del corpo nella filosofia di Schopenhauer?
  6. Il corpo è visto come un mezzo metafisico per andare oltre le apparenze e afferrare l'essenza delle cose, poiché è l'unica realtà che viviamo anche dall'interno.

  7. Quali sono le caratteristiche della volontà secondo Schopenhauer?
  8. La volontà è inconscia, unica, eterna e incausata, rappresentando il fondamento irrazionale della realtà.

  9. Perché Schopenhauer è critico verso l'uso della ragione nella ricerca della verità?
  10. Schopenhauer ritiene che la razionalità non possa cogliere la realtà, poiché essa non può essere compresa attraverso le categorie razionali di spazio, tempo e causa.

Domande e risposte

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