Barca_della_vita
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Concetti Chiave

  • Il protagonista percepisce un dubbio esistenziale, sospettando che il mondo possa essere un'illusione.
  • I filosofi occidentali cercano risposte nel mito della caverna di Platone e nelle opere di Pindaro, Shakespeare e Calderon de la Barca.
  • La differenza tra sogno e realtà è che i sogni mancano di una sequenza, mentre la realtà ha una narrazione coerente.
  • La filosofia orientale, attraverso i Veda e le Upanishad, considera il mondo un'allucinazione collettiva causata dal dio Maya.
  • Schopenhauer introduce il concetto del "velo di Maya", che nasconde la vera essenza della realtà, da svelare nel secondo libro.

Indice

  1. Un dubbio esistenziale
  2. Filosofia occidentale e sogno
  3. Filosofia orientale e illusione
  4. Schopenhauer e il velo di Maya

Un dubbio esistenziale

Si apre uno scorcio inaspettato. Tutto sembra semplice eppure l’uomo sente nella sua vita qualcosa di strano, percepisce un breve istante in cui si ha il dubbio che il mondo sia un’illusione.

Filosofia occidentale e sogno

La maggior parte degli uomini scacciano via questo pensiero ma i filosofi cercano di dare una risposta cercando indizi nella cultura filosofica occidentale nel mito della caverna di Platone, in Pindaro che dice “L’uomo è l’ombra di un sogno”, in Shakespeare che scrive: “Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”, in Calderon de la Barca con il dramma “La vita è un sogno”. In realtà, da questa ricerca si evince che la vera differenza tra sogno e realtà è questa: quando si sogna è come se si leggessero delle pagine a caso, manca un prima e un dopo mentre nella veglia, l’esperienza porta a leggere un libro dall’inizio alla fine.

Filosofia orientale e illusione

Nella cultura filosofica orientale, invece, si fa riferimento ai testi Veda, tramandati oralmente tra il nono e il quarto secolo a.C., e Upanishad, commentari dei testi Veda, i quali sostengono che il mondo è un’allucinazione collettiva prodotta dal dio Maya. Tutto questo grande inganno senza senso è solo un continuo passaggio vita-morte effimero in quanto appare e scompare. Per gli induisti questo concetto è chiamato teoria dell’impermanenza della realtà.

Schopenhauer e il velo di Maya

Da queste riflessioni Schopenhauer introduce un nuovo concetto gnoseologico: il velo di Maya. Esso copre la sostanza e l’essenza della realtà e ne mostra solo la rappresentazione. È prodotto dall’intelletto che insieme alla ragione si trova sopra il velo.

Nel secondo libro cercherà di strappare il velo e conoscere la verità.

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