Alessia.Calderoni
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Concetti Chiave

  • Arthur Schopenhauer è noto per la sua filosofia pessimistica, vedendo la "volontà" come una forza cieca che causa sofferenza.
  • Ne "L'arte di essere felici", Schopenhauer suggerisce di rinunciare ai desideri per raggiungere la pace interiore attraverso la meditazione e l'apprezzamento della natura.
  • L'opera, scoperta nel 1997, include 50 massime che consigliano di concentrare gli sforzi su ciò che è realizzabile, evitando di inseguire felicità irraggiungibili.
  • Schopenhauer propone di accettare il dolore come parte inevitabile della vita, paragonando l'esistenza a una partita di scacchi dove le mosse dell'avversario influenzano i nostri piani.
  • La felicità, secondo Schopenhauer, è data dalla preferibilità dell'esistenza rispetto alla non esistenza, vivendo il presente serenamente e mantenendo il giusto equilibrio emotivo.
Questo appunto di Filosofia presenta la figura del filosofo Arthur Shopenauer e si focalizza sui punti più interessanti dell'opera “L'arte di essere felici”, proponendo un breve commento delle massime contenute nell’opera.
Arthur Schopenauer: l’arte di essere felici articolo

Indice

  1. Arthur Shopenhauer: il pensiero filosofico
  2. "L'arte di essere felici" di Arthur Shopenauer
  3. Analisi delle massime significative de “L’arte di essere felici”

Arthur Shopenhauer: il pensiero filosofico

Arthur Schopenhauer

è stato un filosofo tedesco del XIX secolo, noto per la sua filosofia pessimistica e metafisica. La sua opera principale è "Il mondo come volontà e rappresentazione" in cui sostiene che la realtà ultima del mondo è la "volontà", una forza cieca e irrazionale che muove tutte le cose. La volontà è vista come qualcosa di negativo, poiché genera sofferenza e dolore nell'umanità. Schopenhauer sostiene che l'unico modo per trovare sollievo dalla realtà è attraverso la contemplazione estetica e la meditazione, che consentono di vedere al di là dell'apparenza del mondo e di raggiungere una sorta di conoscenza intuitiva della verità. Inoltre, Schopenhauer è stato un critico dell'illuminismo e della ragione, sostenendo che la ragione umana è limitata e che la verità ultima può essere compresa solo attraverso l'intuizione. La sua filosofia ha avuto anche una forte influenza sulla psicologia, in particolare sulla psicologia della volontà e sulla psicologia dell'arte.
In generale, la filosofia di Schopenhauer è stata descritta come pessimistica, perché sostiene che la vita umana è dominata dalla sofferenza e dalla volontà, e che la vera felicità è raggiungibile solo attraverso una sorta di distacco dal mondo

"L'arte di essere felici" di Arthur Shopenauer

L’arte di essere felici

di Shopenauer è un’opera che probabilmente risale al 1851; l’opera offre una visione pessimistica della vita e della realtà, ma anche suggerimenti pratici per vivere una vita più soddisfacente e felice. Secondo Schopenhauer, la chiave per la felicità è la rinuncia ai desideri e alle aspirazioni, che causano solo insoddisfazione e sofferenza. Egli sostiene che la meditazione e la concentrazione sulla bellezza della natura possono aiutare a raggiungere uno stato di pace interiore. "L'Arte di Essere Felici" di Arthur esplora il significato e la natura della felicità e della vita umana.
Per Schopenhauer, la felicità è raggiunta attraverso la rinuncia ai desideri e la meditazione sulla bellezza della natura. Egli sostiene che la concentrazione sulla bellezza e la perfezione della natura può aiutare a raggiungere uno stato di pace interiore. Inoltre, egli incoraggia a sviluppare virtù come la compassione, la gentilezza e l'empatia per gli altri, che possono contribuire a migliorare la propria vita e quella degli altri.
Il libro esplora anche la questione dell'etica e del significato della vita, e offre una visione pessimistica della realtà, sostenendo che la vita è piena di sofferenza e che la morte è ineluttabile. Tuttavia, Schopenhauer sostiene che comprendere questa verità e accettarla può aiutare a vivere una vita più significativa e soddisfacente.
Arthur Schopenauer: l’arte di essere felici articolo

Analisi delle massime significative de “L’arte di essere felici”

Effettivamente associare questo titolo ad un filosofo come Schopenhauer potrebbe risultare paradossale. In quest'opera viene spiegato in 50 massime come vivere una vita perlomeno "passabile". Venne scoperta nel 1997 dalla casa italiana che l'ha poi editata, Adelphi; prima nessuno la considerava poiché, come dice Volpi nell'introduzione, nessuno andrebbe a lezione di felicità da un pessimista. Nell'opera sono presenti riferimenti a poeti e filosofi classici come Aristotele e Orazio o filosofi più recenti come Kant.
La prima massima inizia subito con lo specificare che nulla è nostro e il destino (volontà di vivere) è padrone di tutto ciò che crediamo di possedere; con l'esperienza impareremo che sono reali il dolore e la sofferenza. Appreso questo, smetteremo di inseguire la felicità ma la nostra preoccupazione sarebbe solo quella di sfuggire a più possibili dolori. Il meglio che ci può offrire il mondo è un presente sopportabile. Il criterio di felicità non sono i possedimenti ma l'assenza di più mali possibili.
In secondo luogo dice che a volte l'uomo non conosce a fondo la sua persona e solo sapendo ciò che vuole raggiungere e conoscendo i propri limiti l'uomo potrà fare qualcosa di buono. Consiglia di adattare le nostre pretese alle nostre possibilità. Ambire a qualcosa di irraggiungibile aumenta il dolore che proviamo, a causa dei tentativi falliti per raggiungere quella cosa. Ambire a progetti ampi ci porta a volte a restare delusi, allo stesso tempo ci consente di realizzare grandi progetti. Sforzarsi per ottenere qualcosa è un bisogno umano: impegnare le proprie forze nello svolgimento di un'attività è un elemento necessario alla felicità del genere.
Sostiene ancora che le preoccupazioni sono una reazione a catena e, appena una ci viene levata, ne si scopre subito una seconda che fino a quel momento non ci interessava poiché davamo attenzione sempre alla stessa preoccupazione. Dobbiamo infatti essere consapevoli del fatto che il dolore non deriva da enti esterni ma ognuno ne porta un po' nel proprio intimo; l'uomo per natura tende a incolpare qualcosa di esterno per motivare i suoi mali. È sbagliato pensare che le cose sarebbero potute andare diversamente, ogni cosa che ci accade è necessaria. Paragona la vita agli scacchi: ogni nostro progetto dipende dalle mosse dell'avversario, il destino.
Riguardo l'agire dice che, siccome la nostra vita è un susseguirsi di eventi sconnessi tra loro, dovremmo essere capaci di incasellare i pensieri che le riguardano e aprire un solo "cassetto dei pensieri" per volta.
Considera la vita un grande frammento di presente e dice che dovremmo dedicare attenzione solo a quest'ultimo poiché ciò che può accadere è solo ciò che accadrà. Il giuso equilibrio si trova pensando che i mali incerti non giungeranno mai e quelli probabili non giungeranno adesso. Vivere assaporando ogni momento del presente nel modo più sereno possibile e mantenendo la calma in ogni situazione costituisce l'essere saggi.
Un concetto molto interessante è espresso nella massima 25, in cui ci viene Consigliato di guardare ciò che possediamo con gli stessi occhi con cui lo guarderemmo se lo perdessimo. Piuttosto che guardare ciò che non abbiamo chiedendoci "e se fosse mio?", dovremmo guardare ciò che possediamo e chiederci "e se lo perdessi?".
Grande importanza è data alla salute, riprende detti come "mens sana in corpore sano", fa notare come gli stessi avvenimenti ci appaiono diversi in un momento di scarsa salute rispetto ad un momento in cui siamo sani.
Bisogna dominare l'impressione in virtù di come essa si approccia al nostro animo; un buon trucco è quello di bilanciarla con il suo opposto, ad esempio un' offesa di una persona può essere contrastata pensando a quanti hanno stima di noi ed è fondamentale non ciò che succede ma come lo recepiamo.
In conclusione, definisce "felice" una vita che è preferibile alla non esistenza, in cui si vive attaccati ad essa non per paura della morte ma per ciò che essa è in sé.
Per ulteriori approfondimenti sulla filosofia di Shopenauer vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Qual è la visione filosofica di Arthur Schopenhauer?
  2. Arthur Schopenhauer è noto per la sua filosofia pessimistica e metafisica, sostenendo che la realtà ultima è la "volontà", una forza cieca e irrazionale che genera sofferenza. Egli crede che la vera felicità si raggiunga attraverso il distacco dal mondo e la contemplazione estetica.

  3. Qual è il messaggio principale de "L'arte di essere felici"?
  4. "L'arte di essere felici" di Schopenhauer suggerisce che la felicità si ottiene rinunciando ai desideri e concentrandosi sulla bellezza della natura. Promuove la meditazione e lo sviluppo di virtù come la compassione per migliorare la vita.

  5. Come Schopenhauer descrive la felicità?
  6. Schopenhauer descrive la felicità come uno stato raggiungibile attraverso la rinuncia ai desideri e la meditazione sulla bellezza della natura, sostenendo che la vera felicità è l'assenza di dolore piuttosto che il possesso di beni materiali.

  7. Quali sono alcune delle massime significative de "L'arte di essere felici"?
  8. Le massime includono l'idea che nulla è veramente nostro e che il destino governa tutto. Consigliano di adattare le pretese alle possibilità e di vivere nel presente, apprezzando ciò che si possiede come se lo si potesse perdere.

  9. Qual è l'approccio di Schopenhauer verso le preoccupazioni e il dolore?
  10. Schopenhauer sostiene che le preoccupazioni sono una reazione a catena e che il dolore è intrinseco all'uomo. Egli consiglia di non incolpare fattori esterni per i propri mali e di accettare che ogni evento è necessario, paragonando la vita a una partita di scacchi.

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