Concetti Chiave
- Il mondo è visto come un sogno, dove la realtà esiste solo attraverso la relazione tra oggetto e soggetto, influenzata dalla filosofia orientale e occidentale.
- La volontà è una forza universale, inconscia e irrazionale, senza causa né fine, e rappresenta l'istinto primordiale della vita.
- La vita è caratterizzata dal desiderio e dal dolore, con un pessimismo cosmico che vede la felicità solo come temporanea sospensione del dolore.
- L'amore è visto come inesistente, con la volontà che si manifesta attraverso il corpo, mentre la storia non è considerata progresso.
- La liberazione dell'uomo dalla volontà è possibile attraverso l'arte, la giustizia e il Nirvana, con una critica alla società contemporanea.
Indice
Filosofia orientale e occidentale
C’è in quest’opera il tentativo di fondere la filosofia orientale con quella occidentale.
La realtà è vista come stretta relazione tra oggetto e soggetto: l’oggetto esiste solo in relazione al soggetto.
Il velo di Maya e il corpo
Il mondo è sogno. La dea Maya avvolge col suo velo tutte le cose, tutto è sogno e la vita è fantasia e intenzione.
C’è qui una critica a Hegel quando dice che lo spirito è pensiero, infatti, se così fosse, noi saremmo prigionieri del velo di Maya. Però noi non siamo solo pensiero ma anche corpo.
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Filo di Arianna che ci fa entrare e ci fa uscire dopo aver sconfitto il Minotauro.
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Il corpo è ciò che ci permette
di squarciare il velo di Maya e di
scoprire la verità.
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L’essere è volontà ↓
Secondo il razionalismo è ciò
che è direttamente legato alla
conoscenza.
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Volontà e istinto
La volontà è una, universale, eterna, inconscia e irrazionale. Non è ragione, né coscienza. È priva di ragione. La volontà non ha un fine, né una causa. ↓
NOVITA’: scoperta dell’istinto come elemento fondamentale della natura → si rivede in Nietzsche
e Freud.
Più c’è coscienza, più c’è pensiero, meno le forze primordiali appaiono nella loro vigoria, ma ci sono. L’essere è uno solo ed è irrazionalità, non ragione. Le pulsioni non hanno una ragione, ma vanno nel senso opposto. La vita è la realizzazione della volontà.
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Desiderio e pessimismo cosmico
La caratteristica fondamentale della vita è il desiderio.
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Espressione delle pulsioni.
L’uomo che desidera è colui che è mancante di qualcosa → la caratteristica fondamentale della vita è il dolore. La vita è dolore.
Come Leopardi, e contrariamente a Hegel, c’è in Schopenhauer il pessimismo più acuto.
Tutti soffrono (uomini, animali, piante, ecc.) → PESSIMISMO COSMICO
La felicità c’è, ma non esiste in senso positivo. Essa è solo la sospensione temporanea del dolore; non dura molto poiché se il dolore non riprende c’è la noia (o tedio)
La noia è assenza di gioia e di dolore.
La vita è un continuo oscillare tra dolore e noia → concezione materialistica, atea
L’amore è ciò che tutti hanno esaltato (ad esempio i Romantici), ma per Schopenhauer non esiste, ciò che invece esiste è la volontà che si realizza nella vita attraverso il corpo.
La vita non è un dono di Dio, altrimenti egli sarebbe un genio maligno che crea e provoca sofferenza.
Liberazione attraverso arte e giustizia
La storia non è progresso. Schopenhauer toglie qualsiasi idea di cambiamento e progresso nella storia.
Il suo pessimismo è una critica alla società contemporanea.
Si pone, dunque il problema della liberazione dell’uomo dall’essere (=volontà).
Schopenhauer critica l’idea del suicidio che è la fine di una singola esistenza e non la fine del dolore.
La liberazione è tuttavia possibile attraversi un percorso più difficile della scelta del suicidio, esistono tre gradi:
1. COLTIVAZIONE DELL’ARTE → l’arte è uno strumento che ci permette di innalzarci. Ci sono
elementi dell’arte: quella meno libera è l’architettura, mentre l’arte per eccellenza è la musica che fa sperimentare la fine dell’egoismo.
2. LA GIUSTIZIA → sforzarsi di riconoscere l’esistenza dell’altro come strumento autonomo,
indipendente. Lo sforzo che si fa nel riconoscere l’altro è la giustizia, l’uscire dall’egoismo. Il momento più alto della giustizia è l’agape (=compassione); questa parola significa avere la capacità di conoscere (cum patior), capire quali comportamenti ha avuto l’altro per arrivare a una certa situazione, a una certa conoscenza. La compassione educa a superare l’individuo e a porsi in relazione con gli altri.
3. NIRVANA → è il grado più alto dell’ascesi (=liberazione dell’uomo dalla volontà). Il Nirvana è
il nulla. È il dominio, la macerazione del corpo: purezza e in contaminazione portano a controllare la volontà e a liberare il corpo da essa. La liberazione del corpo è la pienezza dell’essere, la liberazione dell’uomo dalle passioni che significa liberazione dalla sofferenza. Il Nirvana è la fuga dalla società.
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La critica alla società, in Schopenhauer, è, dunque, fuga dalla società
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Schopenhauer sulla realtà e la volontà?
- Come descrive Schopenhauer la vita e la felicità?
- Qual è la posizione di Schopenhauer sull'amore e la storia?
- Quali sono i tre gradi di liberazione secondo Schopenhauer?
- Come Schopenhauer critica la società e quale soluzione propone?
Schopenhauer vede la realtà come una relazione tra soggetto e oggetto, e la volontà come un istinto primordiale, irrazionale e universale, che non ha fine né causa.
Schopenhauer descrive la vita come un continuo oscillare tra dolore e noia, con la felicità vista solo come una temporanea sospensione del dolore.
Schopenhauer nega l'esistenza dell'amore come esaltato dai Romantici, vedendo invece la volontà come ciò che si realizza nella vita. Inoltre, rifiuta l'idea di progresso nella storia, criticando la società contemporanea.
I tre gradi di liberazione sono: la coltivazione dell'arte, la giustizia, e il Nirvana, che rappresenta la liberazione dell'uomo dalla volontà e dalle passioni.
Schopenhauer critica la società come fonte di sofferenza e propone la fuga dalla società attraverso il Nirvana, che rappresenta la liberazione dalla volontà e dalle passioni.