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Concetti Chiave

  • Schelling si oppone alla visione meccanicistica della natura, vedendola come un organismo vivente e gerarchico che esprime la spiritualità sepolta.
  • La natura e lo spirito assoluto sono collegati attraverso un dualismo trascendentale, dove soggetto e oggetto si determinano reciprocamente.
  • Per Schelling, l'assoluto non si coglie attraverso la filosofia ma attraverso l'arte, che esalta la bellezza come fonte di verità.
  • L'arte permette di raggiungere l'assoluto, con il genio creatore che opera prima con la ragione e poi con un'attività inconscia.
  • La filosofia di Schelling si divide in due sezioni: filosofia della natura come spirito visibile e filosofia dello spirito come natura invisibile.

Indice

  1. L'inizio del pensiero di Schelling
  2. La natura secondo Schelling
  3. L'assoluto e l'arte

L'inizio del pensiero di Schelling

Viene qui esaminato il pensiero di Schelling. Friedrich Schelling nasce in Germania da un sacerdote protestante. A soli 15 anni entra a far parte di un seminario di teologia dove conosce Hegel e con il quale nasce una grande amicizia che però si perderà col trascorrere del tempo. Sarà proprio Hegel a scrivere una critica a Schelling riguardo l'aspetto romantico del concetto di natura, che egli invece riteneva qualcosa di negativo.

La natura secondo Schelling

Schelling rifiuta la concezione meccanicistica e materialista della natura diffusa nella sua epoca, ma coglie sue attività mediante un'intuizione intellettuale che lo conduce ad un principio di produttività. La natura non è determinata dal dualismo materia-spirito, anzi essa è divisa gerarchicamente e si esplicita attraverso un organismo. La natura non è qualcosa di passivo, ma vivente, espressione di tutto e rappresenta la preistoria dello spirito, la spiritualità sepolta.

Lo spirito assoluto si pone sullo stesso piano della natura ma si coglie attraverso un'identità indifferente tra oggetto e soggetto.

L'approccio alla conoscenza, secondo Schelling, è legato alla natura attraverso un dualismo trascendentale dove soggetto e oggetto sono determinati dallo stesso processo. Quindi se dal soggetto si può giungere all'oggetto, può avvenire anche il processo inverso.

L'assoluto e l'arte

L'assoluto dunque non è né oggetto, né soggetto ma si scinde in due sezioni della filosofia: la filosofia della natura come spirito visibile e la filosofia dello spirito come natura invisibile.

Schelling ritiene che l'assoluto non può essere colto attraverso la filosofia, ma solo attraverso l'arte. Questa vede come protagonista il genio creatore il quale all'inizio opera mediante la ragione poi, una volta colto l'assoluto, interviene con un'attività inconscia. L'artista opera in modo libero sollevandosi ad un livello superiore cogliendo così l'assoluto. L'arte quindi esalta la bellezza, fonte di verità.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la visione di Schelling sulla natura?
  2. Schelling rifiuta la concezione meccanicistica e materialista della natura, vedendola invece come un organismo vivente e gerarchicamente diviso, espressione della spiritualità sepolta.

  3. Come Schelling concepisce l'assoluto?
  4. L'assoluto, secondo Schelling, non è né oggetto né soggetto, ma si manifesta attraverso la filosofia della natura e dello spirito, e può essere colto solo attraverso l'arte.

  5. Qual è il ruolo dell'arte secondo Schelling?
  6. L'arte, per Schelling, è il mezzo per cogliere l'assoluto, esaltando la bellezza come fonte di verità, attraverso l'opera del genio creatore che agisce in modo libero e inconscio.

Domande e risposte

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