daddolinaa
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Concetti Chiave

  • Schelling succede a Fichte e influenzerà Hegel, sviluppando l'idealismo etico che considera l'agire come mezzo per conoscere la realtà.
  • La sua opera principale, "Sistema dell'Idealismo Trascendentale", rielabora l'Io di Fichte e la dialettica associata.
  • Contrariamente a Fichte, Schelling attribuisce alla natura un ruolo attivo, vedendola non solo come ostacolo ma come creatrice autonoma.
  • Schelling propone che natura e Io si scambino consapevolezza attraverso un processo immediato e non razionale, culminando in un incontro nell'uomo.
  • L'arte diventa il mezzo attraverso cui natura e Io si fondono, completando il cerchio filosofico iniziato da Fichte.

Indice

  1. L'idealismo etico di Schelling
  2. La natura secondo Schelling
  3. L'incontro tra natura e Io

L'idealismo etico di Schelling

Riprende Fichte tanto è vero che lo succede nella cattedra e sarà insegnante di Hegel.

Il suo idealismo prende il nome di idealismo etico. Per Schelling l’agire e l’azione non ha solo valore morale come per Kant, ma mi permette di conoscere l’oggetto e di capire che è una mia creazione. Il pensare è una conseguenza dell’agire. Parla molto della natura. Ha l’idea di un infinito raggiungibile, di un intelletto creatore ecc.

La sua opera più importante è “Sistema dell’Idealismo Trascendentale”. Riprende l’Io di Fichte, la dialettica che Fichte riconosce all’io ecc.

La natura secondo Schelling

Mentre in Fichte la natura ha un ruolo totalmente passivo, Schelling è l’unico, in filosofia, a dare alla natura una importanza. Non vuole considerare la natura come semplice ostacolo passivo dell’Io. Secondo lui tra l’attività del soggetto (creature) chi mi impedisce di vedere nella natura una creatrice? La differenza è che l’Io ne è consapevole, la natura no. Se nella natura c’è attività c’è anche una forma di autonomia. Mentre l’Io per capire chi è deve esteriorizzarsi, al contrario la natura deve interiorizzarsi.

L'incontro tra natura e Io

Nell’uomo la natura dà degli impulsi alla ragione e tutti e due agiscono. La natura diventa consapevole se diventa Io e a sua volta l’Io diventa consapevole se si esteriorizza nella natura. Quindi queste due attività si incontrano nell’uomo. Infatti secondo Schelling la natura può diventare spirito(IO) e lo spirito(IO) può diventare natura. Entrambi diventano attività infinita perché non si incontrano solo nell’uomo (ma anche nel piano dell’infinito). Come colgo questo passaggio? Non tramite un passaggio razionale ma diventa un PROCESSO IMMEDIATO. Parla di un assoluto, di un tutt’uno. Tutto ciò che ha a che fare con l’arte. Con questo incontro, il cerchio iniziato da Fichte si chiude grazie a Schelling.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza principale tra l'idealismo di Schelling e quello di Fichte?
  2. Schelling attribuisce un ruolo attivo alla natura, considerandola non solo un ostacolo passivo per l'Io, ma una creatrice autonoma, mentre Fichte vede la natura come passiva.

  3. Come si realizza l'incontro tra natura e Io secondo Schelling?
  4. L'incontro avviene nell'uomo, dove la natura dà impulsi alla ragione e diventa consapevole se diventa Io, mentre l'Io diventa consapevole esteriorizzandosi nella natura, creando un'attività infinita.

  5. Qual è l'opera più importante di Schelling e cosa riprende da Fichte?
  6. L'opera più importante di Schelling è "Sistema dell’Idealismo Trascendentale", in cui riprende l'Io di Fichte e la sua dialettica.

Domande e risposte

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