Concetti Chiave
- Rousseau critica il giusnaturalismo e la visione di Hobbes, proponendo un'ipotesi teorica sullo stato di natura per criticare la società esistente.
- Nel suo stato di natura, l'uomo primitivo vive in equilibrio, senza progettualità, guidato da amor di sé e pietà, privo di linguaggio e relazioni stabili.
- L'evoluzione dalla natura alla società avvenne per necessità, con lo sviluppo del linguaggio e l'impegno reciproco, portando alla nascita delle famiglie.
- La disuguaglianza iniziò con la dipendenza tra uomini, seguita dalla proprietà privata che generò divisioni tra ricchi e poveri, e conflitti permanenti.
- Con la nascita dello stato, Rousseau identifica un decadimento antropologico in tre fasi: leggi e proprietà, magistratura e trasformazione del potere legittimo in arbitrario.
Indice
- Origine della disuguaglianza
- Critica al giusnaturalismo
- Stato di natura
- Divisione dell'opera
- Uomo primitivo
- Principi dell'uomo di natura
- Caratteristiche dell'uomo di natura
- Libertà e perfettibilità
- Nascita della società
- Linguaggio e impegno reciproco
- Disuguaglianza e proprietà privata
- Patto iniquo e nascita dello stato
- Decadimento antropologico
Origine della disuguaglianza
Per conoscere l’origine della disuguaglianza tra gli uomini occorre conoscere l’uomo.
Critica al giusnaturalismo
Prima di tutto, egli respinge il modello del giusnaturalismo, che ha dipinto come prototipo dell’uomo naturale l’uomo civilizzato e rifiuta la visione dell’uomo di Hobbes, individuo aggressivo ed egoista.
Stato di natura
Lo stato di natura è uno stato che non esiste più, forse non è mai esistito e non esisterà mai.
Non è un dato storico né una restaurazione filosofica delle credenze sull’età dell’oro, ma è un ipotesi teoria elaborata ai fini di una critica radicale di ciò che esiste.Divisione dell'opera
Egli divide l’opera in due parti: nella prima tratta com’è l’uomo in natura, nella seconda com’è diventato nella storia.
Uomo primitivo
L’uomo primitivo è il perfetto equilibrio tra i bisogni e le risorse di cui dispone: infatti, bisogni minimi sono facili da soddisfare poiché ad essi ha provveduto la natura. Tale uomo risulta privo di progettualità e sembra che viva in un eterno presente.
Principi dell'uomo di natura
L’uomo di natura inoltre non è ne buono né cattivo ma vive una situazione neutra di innocenza, in cui gli unici principi sono amor di sé (interessamento alla propria conservazione) e pietà (ripugnanza nel vedere soffrire gli altri).
Caratteristiche dell'uomo di natura
Nello stato di natura ciascuno basta a se stesso e i contatti con i propri simili sono soltanto sporadici e dettati da istinti sessuali.
Libertà e perfettibilità
L’uomo di natura era senza occupazione, senza linguaggio, senza domicilio, senza guerra e senza legami e Rosseau si domanda cosa possa spingere tale uomo a cambiare il suo stato: la libertà (capacità di volere e scegliere) e la perfettibilità (attitudine a perfezionarsi).
Nascita della società
La società nasce solo se l’uomo risulta impedito da qualche difficoltà esterna a essere così com’è perché se la natura avesse sempre provveduto a tutto, l’uomo non si sarebbe mai attivato verso il progresso.
Linguaggio e impegno reciproco
Presero forma così il linguaggio e il concetto di impegno reciproco. Ciò portò alla prima rivoluzione che consistette nella costituzione delle famiglie.
Egli riconosce in questa sorta di società nascente l’epoca più felice.
Disuguaglianza e proprietà privata
Dopo che un uomo ebbe bisogno di un altro uomo, nacque la disuguaglianza, che portò alla prima grande divisione tra gli uomini, quella tra ricchi e poveri, con la conseguente sottomissioni dei secondi ai primi. L’avvento della proprietà privata condusse a una guerra permanente tra ricchi e poveri. (diverso da Hobbes che crede che lo stato di natura si dominato da egoismo).
Patto iniquo e nascita dello stato
I ricchi imposero un patto iniquo secondo cui prevalevano sui poveri e questo era sancito anche sul piano giuridico-politico, una sorta di legalizzazione del sopruso, che è lo Stato.
Decadimento antropologico
La nascita dello stato non fece altro che accelerare un processo di decadimento antropologico diviso in tre tappe:
1)fondazione della legge e del diritto di proprietà (ricchi vs poveri)
2)istituzione della magistratura (potenti vs deboli)
3)Trasformazione del potere legittimo in arbitrario (padrone vs schiavo)
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Rousseau sull'uomo nello stato di natura?
- Come Rousseau spiega l'origine della società?
- Qual è la causa della disuguaglianza secondo Rousseau?
- Quali sono le tre tappe del decadimento antropologico secondo Rousseau?
Rousseau descrive l'uomo nello stato di natura come un essere in equilibrio perfetto tra bisogni e risorse, privo di progettualità, vivendo in un eterno presente, e caratterizzato da amor di sé e pietà.
La società nasce quando l'uomo, ostacolato da difficoltà esterne, inizia a sviluppare il linguaggio e il concetto di impegno reciproco, portando alla costituzione delle famiglie e alla prima rivoluzione sociale.
La disuguaglianza nasce quando un uomo ha bisogno di un altro, portando alla divisione tra ricchi e poveri e alla sottomissione dei secondi ai primi, accentuata dall'avvento della proprietà privata.
Le tre tappe sono: la fondazione della legge e del diritto di proprietà, l'istituzione della magistratura, e la trasformazione del potere legittimo in arbitrario, culminando nella divisione tra padrone e schiavo.