Mongo95
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Concetti Chiave

  • La transizione allo stato civile avviene con la creazione di comunità governate, segnando la fine di una lunga fase intermedia di felicità naturale.
  • L'introduzione della divisione del lavoro, agricoltura e metallurgia porta alla nascita della proprietà privata, generando insicurezza e anarchia.
  • Il contratto sociale, seppur necessario, si fonda su un'iniquità che perpetua la disuguaglianza, sostituendo la guerra aperta con violenza contrattuale.
  • Rousseau contesta l'idea illuministica di progresso, evidenziando come le istituzioni umane abbiano creato oppressione e reso irreversibile la trasformazione dell'uomo.
  • La critica morale diventa politica, proponendo un'educazione individuale che rispetti la natura e uno Stato democratico per recuperare libertà ed eguaglianza.

L’uomo non entra subito nello stato civile propriamente detto: questo ha inizio solo quando gli uomini si riuniscono in comunità con un governo. Prima che questo avvenga, l’umanità vive in una lunghissima condizione intermedia, felice, ma destinata a concludersi in modo drammatico. La svolta fu la scoperta dei vantaggi della divisione del lavoro e la comparsa dell’agricoltura e della metallurgia. Era ora possibile produrre più del necessario alla sopravvivenza.

Nacque la proprietà privata, insicurezza e violenza generarono un’anarchia. Per porre rimedio al caos si rese necessaria una qualche forma di legalità, cioè un contratto. Ma è un contratto iniquo, grazie al quale la violenza aperta della guerra di tutti contro tutti viene sostituita dalla violenza ipocrita delle condizioni contrattuali vantaggiose per il ricco e il potente. La legalità si fonda dunque su un imbroglio e sancisce la disuguaglianza. Sotto altre forme, il contratto iniquo fa nascere dunque non la società, ma la società civile e politica. La guerra di tutti contro tutti non è la condizione naturale da cui siamo usciti grazie alla nascita della società, ma la condizione artificiale in cui siamo entrati dopo aver abbandonato lo stato di natura. Rousseau distruggeva quindi un’idea portante dell’Illuminismo: che l’incivilimento fosse di per sé un progresso verso il meglio. Il cammino della storia e l’ordine sociale attuale erano opera esclusiva dell’uomo, anzi dell’impostura umana, e si fondavano sull’oppressione. La condizione dell’uomo civile appare inaccettabile, ma non è nemmeno possibile tornare indietro.
Rousseau non è un primitivista, la civiltà ha trasformato gli uomini irreversibilmente. La denuncia serve ad aprire gli occhi sull’artificialità insensata delle nostre società. Il ritorno all’innocenza e alla e felicità dello stato di natura è precluso, ma l’esigenza fondamentale, quella della libertà, non è morta. La bontà naturale dell’uomo non è perduta per sempre.
Nel momento in cui investe le istituzioni, la critica morale diventa politica. L’uomo è naturalmente buono, e soltanto a causa delle istituzioni gli uomini diventano malvagi. La domanda diventa allora: qual è il tipo di governo adatto a formare il popolo più virtuoso, più illuminato, più saggio insomma il migliore, prendendo questa parola nel senso più alto? Al centro della riflessione politica di Rousseau rimarrà sempre il rapporto fra la virtù e istituzioni, fra morale e politica. Il tentativo si compie in due direzioni: un’educazione dell’individuo che non prima la voce della natura e controbilanci gli effetti negativi della società corrotta; la proposta di uno Stato democratico che riaffermi su basi nuove la libertà e l’uguaglianza perdute.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il punto di vista di Rousseau sulla nascita della società civile?
  2. Rousseau sostiene che la società civile non è un progresso naturale, ma un'entrata in una condizione artificiale di disuguaglianza e oppressione, causata dalla divisione del lavoro e dalla proprietà privata.

  3. Come Rousseau vede la condizione dell'uomo civile?
  4. Rousseau considera la condizione dell'uomo civile inaccettabile, poiché è basata su un contratto iniquo che sancisce la disuguaglianza e l'oppressione, ma riconosce che non è possibile tornare allo stato di natura.

  5. Qual è la critica di Rousseau alle istituzioni?
  6. Rousseau critica le istituzioni per aver trasformato gli uomini, che sono naturalmente buoni, in malvagi, e propone una riflessione su quale tipo di governo possa formare un popolo virtuoso e illuminato.

  7. Quali soluzioni propone Rousseau per migliorare la società?
  8. Rousseau propone un'educazione che rispetti la natura umana e un modello di Stato democratico che riaffermi la libertà e l'uguaglianza, contrastando gli effetti negativi della società corrotta.

Domande e risposte

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