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Concetti Chiave

  • Il Rinascimento segna il passaggio dalla mentalità medievale a una nuova cultura umanistica e rinascimentale, ponendo l'uomo al centro della riflessione filosofica.
  • La cultura rinascimentale si caratterizza per una rivalutazione dell'antichità classica, contrapposta alla tradizione scolastica medievale, con Firenze come centro nevralgico.
  • L'Umanesimo si concentra su letteratura e studi classici, mentre il Rinascimento abbraccia aspetti filosofici e scientifici, promuovendo un ritorno alla sapienza classica.
  • La figura dell'uomo come Homo faber, capace di determinare il proprio destino, emerge con forza, enfatizzando la libertà umana e la capacità di studiarsi e rigenerarsi.
  • Il Rinascimento vede una laicizzazione del sapere e una visione naturalistica, con la natura come parte integrante della vita umana e della manifestazione di Dio.

Indice

  1. Transizione dal Medioevo alla modernità
  2. Economia e cultura umanistico-rinascimentale
  3. Firenze e la diffusione del sapere
  4. Umanesimo e Rinascimento: differenze e influenze
  5. L'uomo e la sua libertà nel Rinascimento
  6. Progresso e naturalismo rinascimentale

Transizione dal Medioevo alla modernità

Diversi eventi segnarono il passaggio da Medioevo a modernità, come le monarchie europee, la formazione degli stati, le scoperte geografiche, la polvere da sparo, la Riforma Protestante… In Italia la presenza di principati regionali impedisce l’unificazione, c’è un po’ di stabilità con la Pace di Lodi ma il paese è fragile ed è spesso sede dei frequenti scontri tra Francia e Spagna fino alla pace di Cateau-Cambrésis.

Economia e cultura umanistico-rinascimentale

Sul piano sociale si afferma una nuova economia aperta mercantile e monetaria, incarnata da un ascendente borghesia attiva e industriosa, con la caduta di Costantinopoli, poi, l’asse commerciale si sposta dal Mediterraneo all’Atlantico. Nella nuova civiltà nasce una nuova cultura umanistico-rinascimentale che rispecchia la vita vissuta e che però non è del tutto indipendente dalla mentalità religioso-feudale teorica ed etica. La cultura del Quattrocento cerca per la prima volta di interpretare filosoficamente i propri mutamenti di struttura mediante una nuova immagine globale dell’uomo, più consona alla vita reale, che rigetta le scholae medievali, preferendo l’antichità classica. La chiesa perde il suo predominio in favore dei laici, borghesi cittadini non plutocratici, bensì amanti dell’arte e della conoscenza.

Firenze e la diffusione del sapere

Firenze è il centro della nuova cultura e le principali sedi di studio sono le Accademie private e liberali (che ricordano quella di Platone), esse si contrappongono alle università che rimangono legate alla filosofia scolastica. Il latino si considerava superiore, quindi il sapere rimaneva elitario escludendo il volgare, questa scelta derivava sempre dal voler fare rivivere l’eleganza classica di Roma, il latino quindi era l'idioma della gente istruita. La stampa permise una maggiore circolazione dell’idea condivisa di ritornare a una specifica situazione del passato, ritornando alla natura ossia forza produttrice delle cose, e ritornando al “principio” che permette una riforma dell’uomo e del suo mondo nella sua dimensione ottimale.

Umanesimo e Rinascimento: differenze e influenze

Per essere precisi l’Umanesimo riguarda la letteratura, gli studi umanistici e classici, il Rinascimento l’aspetto filosofico-scientifico. Lo studioso tedesco statunitense Paul Oskar Kristeller riteneva gli umanisti filologi e non filosofi in quanto ignoravano il pensiero speculativo e le elaborazioni dottrinali del Medioevo; al contrario altri studiosi come Eugenio Garin consideravano la stessa filologia umanistica come una nuova filosofia, una filosofia convinta di trovare il massimo grado dei valori dell’esistenza riprendendo l’antichità.

L'uomo e la sua libertà nel Rinascimento

Le dottrine sono sull’uomo, sulla storia e sulla natura: Homo faber ipsius fortunae. Giovanni Pico della Mirandola nell’orazione De hominis dignitate presenta proprio così l’uomo, capace di progettare se stesso e conquistare un posto nel mondo, egli può degenerare nelle cose inferiori o rigenerarsi nelle cose superiori attraverso il ritorno alla sapienza classica. Dio esiste ma passa “in periferia”, circoscrive la vita umana senza annullarne la libertà; l’uomo è microcosmo, sintesi vivente del Tutto, lontano dal l'ascetismo. Lorenzo il Magnifico,infatti, celebra gioia e piacere secondo l’ideale classico dell’eudaimonìa e riconosce l’utilità del denaro nella società.

Progresso e naturalismo rinascimentale

In questo periodo si riprende finalmente la dimensione storica degli eventi concretizzando il concetto di “prospettiva storica” infatti si prova a riportare i testi alla loro forma originaria, scoprendo le falsificazioni documentarie e cercando di capire i concetti dei vari sapienti sempre in riferimento alla loro epoca e quindi il mondo in cui vivevano (cronologia). Ottenere il concetto della civiltà come linea fa sentire gli uomini del presente superiori dei passati e ne segue l’idea del continuo progresso, della verità come “figlia del tempo”. Con “naturalismo” rinascimentale s’intende che l’uomo non è ospite della natura ma ne fa parte; la natura è una realtà piena in cui si manifesta Dio; l’uomo ha l’interesse e la capacità di studiare la natura. Nel rinascimento cade l’idea di ancillae theologiae e avviene una laicizzazione del sapere.

Domande da interrogazione

  1. Quali eventi hanno segnato il passaggio dal Medioevo alla modernità?
  2. Diversi eventi hanno segnato questo passaggio, tra cui la formazione degli stati, le scoperte geografiche, la polvere da sparo e la Riforma Protestante.

  3. Qual è stato il ruolo della borghesia nel Rinascimento?
  4. La borghesia, attiva e industriosa, ha incarnato una nuova economia mercantile e monetaria, contribuendo alla diffusione della cultura umanistico-rinascimentale.

  5. Come si è evoluta la cultura durante il Rinascimento in Italia?
  6. La cultura del Quattrocento ha cercato di interpretare filosoficamente i mutamenti strutturali, rigettando le scholae medievali e preferendo l'antichità classica.

  7. Qual è stata l'importanza delle Accademie private e liberali a Firenze?
  8. Le Accademie private e liberali, simili a quella di Platone, sono state il centro della nuova cultura, contrapponendosi alle università legate alla filosofia scolastica.

  9. Come viene visto l'uomo nel pensiero rinascimentale?
  10. L'uomo è visto come "Homo faber ipsius fortunae", capace di progettare se stesso e conquistare un posto nel mondo, con la libertà di rigenerarsi attraverso la sapienza classica.

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