Concetti Chiave
- Il Rinascimento segna il passaggio dal Medioevo al mondo moderno, con nuove strutture politiche e una crescente importanza della borghesia urbana.
- L'Umanesimo rompe con la cultura medievale, cercando nuovi modelli nell'antichità classica per rispondere alle esigenze della società contemporanea.
- La cultura si laicizza, con artisti e intellettuali che si rivolgono a nuovi centri come accademie e scuole private, al di fuori dell'influenza della Chiesa.
- Il Rinascimento è visto come un "ritorno al principio," un rinnovamento globale che coinvolge i rapporti dell'uomo con se stesso, Dio e la natura.
- Il naturalismo rinascimentale emerge come interesse per la natura, che diventa la base per lo sviluppo della scienza moderna, con figure come Giordano Bruno che esaltano la natura come manifestazione divina.
Coordinate storiche
Indice
- Transizione dal Medioevo al Rinascimento
- Rottura con la mentalità medievale
- Laicizzazione della cultura
- Elitarismo della cultura rinascimentale
- Rinascimento come rinnovamento globale
- Nuova concezione dell'uomo
- Prospettiva storica e progresso
- Naturalismo e scienza moderna
- Teorie sul rapporto con il Medioevo
- Interesse per la natura e magia
- Giordano Bruno e il panteismo
Transizione dal Medioevo al Rinascimento
• Il Quattrocento e il Cinquecento rappresentano un’età di trapasso, dal mondo medioevale a quello moderno
• Nuovo assetto politico: impero e papato decadono; monarchie nazionali; Stati generali in Italia
• Situazione italiana: Signorie diventano principati regionali; frammentazione politica; debolezza e invasione
• Condizioni sociali ed economiche: si affermano la civiltà urbana e un’economia aperta, mercantile e monetaria; borghesia attiva e industriosa tesa al guadagno
• Scoperte geografiche: spostamento asse commerciale sull’Atlantico; sorgono nuovi centri di egemonia economica; l’Italia perde di importanza
Il rapporto con il Medioevo
Rottura con la mentalità medievale
• Nel Medioevo c’era ancora una mentalità religioso-feudale che provocava una sfasatura tra il piano pratico della vita vissuta e quello ideale dei convincimenti teorici ed etici -> i borghesi che guadagnano si sentono in colpa
• L’Umanesimo rompe i suoi legami con questa vecchia cultura, formandone una nuova di fronte le esigenze più concrete della società
• L’immagine globale dell’uomo diventa più consona alla vita reale
• Il sapere tradizionale delle scholae non è più adatto
• Nella ricerca di modelli culturali più adatti alle proprie esigenze, gli umanisti si rivolgono all’antichità classica, per recuperarne i valori
L’intellettuale laico e i nuovi luoghi della cultura
Laicizzazione della cultura
• La Chiesa perde il monopolio della cultura, che si laicizza e va in mano alla borghesia
• I borghesi-artisti si mettono al servizio di un signore, che fanno a gara per avere i migliori: mecenatismo, spinto da un amore per la cultura e da motivi di prestigio
• Hanno un ruolo importante le accademie e le scuole private di arti liberali; accademie letterarie, filosofiche e scientifiche; sono centri di elaborazione dell’alta cultura
Il pubblico della cultura rinascimentale
Elitarismo della cultura rinascimentale
• La cultura rinascimentale è comunque elitaria, a causa del rifiuto del volgare e dell’uso del latino
• Scelta del latino: far rivivere l’elegante latino classico; latino difficile ma elegante di Cicerone; essendo già conosciuto favorì lo scambio culturale in Europa
• Il pubblico non è più solo il clero, ma ora anche la borghesia
• Stampa: diffusione del sapere, maggior coinvolgimento di persone
Il rinascimento come «ritorno al principio»
Rinascimento come rinnovamento globale
• Origine religiosa della parola «Rinascimento»: seconda nascita, quella dell’uomo nuovo di cui parlano il Vangelo di san Giovanni e le Lettere di san Paolo
• Medioevo: ritorno dell’uomo a Dio dopo aver perso la vita con il peccato originale
• Rinascimento: rinnovamento globale dell’uomo nei suoi rapporti con se stesso, Dio e il mondo (natura)
• Il rinnovamento avviene tramite il ritorno al principio, ritorno alla tradizione classica per poter proseguire da lì
• Ambito religioso: ritorno a Dio, ritorno alla cristianità primitiva (Lutero)
• Ritorno alla natura, vista come forza che purifica e vivifica le cose; rappresentazione autentica della natura; Bruno
La concezione rinascimentale dell’uomo
Nuova concezione dell'uomo
• Nuovo rapporto con se stesso: homo faber ipsius fortunae; è l’uomo l’artefice del proprio destino, non più Dio; ne deriverà l’antropocentrismo; deve comunque fare i conti con la sorte (libertà circoscritta)
• Nuovo rapporto con Dio: ritorno alla cristianità primitiva, la Chiesa del Trecento è corrotta; Dio non è più al centro dell’Universo
• Nuovo rapporto con la natura: si riprendono le idee degli antichi (eliocentrismo); si riparte dall’antichità per spiegare la natura, proseguendo
• Uomo come «microcosmo», è la creatura in cui si sintetizzano le varie caratteristiche degli enti
• Concezione della vita attiva e rifiuto di quella contemplativa; interessi più concreti, elogio di ciò che è utile -> celebrazione di gioia e piacere, valore al denaro
La scoperta della prospettiva storica
Prospettiva storica e progresso
• Con il ritorno all’antico si vuole ripristinare la sapienza degli antichi in forma autentica e genuina, intendendola nella sua realtà storica
• C’è il bisogno di ripristinare i testi nella loro forma autentica -> esigenza filologica
• Idea della continuità dello sviluppo umano: la civiltà è come una linea nel tempo
• La verità quindi cambia nel tempo -> veritas filia temporis
• L’uomo per raggiungere la verità deve progredire e migliorare -> idea di progresso
Il naturalismo rinascimentale
Naturalismo e scienza moderna
• Il naturalismo rinascimentale è il nuovo interesse dell’uomo; si concretizza nella magia e nella filosofia naturale, fungendo da base per la nascita della scienza moderna
• L’uomo è un essere naturale che fa parte della natura
• La natura è una realtà piena, governata da forze vitali, di cui l’uomo è partecipe e in cui si incarna la potenza di Dio
• L’uomo ha l’interesse e la capacità di studiare la natura
Rapporto con il Medioevo – teorie
Teorie sul rapporto con il Medioevo
• Teoria della continuità (Burdach): tra Medioevo e Rinascimento non c’è stata nessuna frattura; il Rinascimento è solo il continuo di un periodo già innovativo di per sé (Università, arte gotica, Comuni)
• Teoria della frattura (Burckhardt): tra le due età c’è una frattura completa, il Rinascimento ha elaborato una cultura nuova e diversa; Medioevo trascendentista, teocentrico e universalista, contro un Rinascimento immanentista, antropocentrico, individualista
• Teoria dell’originalità nella continuità (Garin): si mantiene la continuità tra i due periodi, riconoscendo l’originalità della cultura rinascimentale (es. prospettiva di Brunelleschi già introdotta da Giotto)
L’interesse per la natura
Interesse per la natura e magia
• L’uomo studia la natura per poter raggiungere i propri scopi pratici, è uno strumento indispensabile per la realizzazione dei fini umani
• La magia ritiene la natura animata da forze misteriose che l’uomo non può conoscere. Tenta così di farlo tramite lusinghe, riti, formule e incantesimi alchimia
• La filosofia naturale riconosce la presenza delle forze naturali che governano la natura; l’uomo non le conosce, ma può farlo tramite l’esperienza
Giordano Bruno
Giordano Bruno e il panteismo
• In Bruno la filosofia naturale si mescola con la magia, non è un vero e proprio scienziato
• Amore per la vita e la natura
• Ritorno del principio dell’archè: alla base della natura sta una forza divina -> l’interesse per la natura si esalta in un impeto lirico e religioso
• Archè = Dio -> si tratta di un Dio immanente -> identificato nella natura (panteismo presocratico)
• Il naturalismo di Bruno diventa una religione della natura -> arresto della ricerca scientifica
• Importanza di Bruno: entusiasmo, interesse e amore per la natura tipici della sua epoca e di quella successiva
• Religione: insieme di superstizioni utilizzata per istruire i rozzi popoli, per governare le masse ignoranti; rifiuta la natura e la ragione
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali trasformazioni politiche e sociali durante il Rinascimento?
- Come si differenzia l'Umanesimo dal Medioevo in termini di cultura e mentalità?
- Qual è il ruolo della Chiesa e della borghesia nella cultura rinascimentale?
- In che modo il Rinascimento rappresenta un "ritorno al principio"?
- Qual è la concezione rinascimentale dell'uomo e della natura?
Durante il Rinascimento, si assiste a un nuovo assetto politico con il declino di impero e papato, l'emergere di monarchie nazionali e Stati generali in Italia. Socialmente, si afferma una civiltà urbana con un'economia mercantile e monetaria, e una borghesia attiva e industriosa.
L'Umanesimo rompe con la mentalità religioso-feudale del Medioevo, promuovendo una cultura più consona alla vita reale e rivolta all'antichità classica per recuperare valori più adatti alle esigenze concrete della società.
La Chiesa perde il monopolio della cultura, che si laicizza e passa nelle mani della borghesia. I borghesi-artisti si mettono al servizio dei signori, e le accademie e scuole private diventano centri di elaborazione dell'alta cultura.
Il Rinascimento è visto come un rinnovamento globale dell'uomo nei suoi rapporti con se stesso, Dio e il mondo, tramite un ritorno alla tradizione classica e alla cristianità primitiva, con un rinnovato interesse per la natura.
L'uomo è visto come artefice del proprio destino, con un nuovo rapporto con Dio e la natura. La natura è considerata una realtà piena di forze vitali, e l'uomo è partecipe di essa, con un interesse per la filosofia naturale e la magia.