Concetti Chiave
- Blaise Pascal, nato nel 1623, era un filosofo, matematico e inventore, noto per il suo interesse primario per la matematica e per la sua invenzione di una macchina calcolatrice.
- Nonostante la sua formazione scientifica, Pascal subì due conversioni religiose che lo portarono a dedicarsi alla vita religiosa presso la comunità giansenista di Port Royal.
- Pascal descrive l'esistenza umana come un enigma irrisolvibile, con l'uomo incapace di rispondere a domande fondamentali sulla propria origine, natura e scopo.
- Egli distingue tra lo "spirito di geometria", rappresentante la razionalità scientifica, e lo "spirito di finezza", che riguarda l'intuizione e la comprensione del cuore.
- La scienza e la filosofia, secondo Pascal, sono limitate e incapaci di fornire risposte definitive ai quesiti esistenziali, con la ragione insufficiente a giustificare i principi etici universali.

Indice
Blaise Pascal: vita e studi
Nacque a Clermont Ferrand nel 1623 da una famiglia benestante. Purtroppo, la madre morì quando era solo un bambino, ma aveva due sorelle, Jacqueline e Gilberte, che in particolare scrisse, la vita di Blaise Pascal poco dopo la morte del fratello. Suo padre inizialmente lo aveva spinto allo studio delle lettere classiche, anche se Blaise manifestò sin da subito un interesse per la matematica; infatti, fu capace di comprendere da solo Euclide, andando a dimostrare di avere una vocazione più scientifica che umanistica. Oltre che filosofo, fu anche scienziato e inventore e sin da giovane, assieme a suo padre, frequentò le riunioni degli scienziati che si tenevano presso il circolo istituito da padre Marsenne. La sua grande bravura fu subito evidente dopo la pubblicazione di “Saggio sulle coniche”, quando aveva solo 16 anni e in cui formulò uno dei fondamentali teoremi di geometria, conosciuto come il teorema di Pascal. Nonostante la sua vocazione fosse scientifica, continuo a studiare latino e greco, oltre che a discutere con il padre di logica, fisica e filosofia. Per aiutare suo padre nella gestione delle imposte, inventò una macchina calcolatrice. Da 23 anni, dopo aver appreso l'esperienza di Torricelli, fece molti esperimenti sul vuoto preparandone anche un trattato di cui ci è rimasto purtroppo solo un frammento e che rivela, nonostante tutto, le profonde conoscenze del filosofo. A proposito di Galilei, Bacone e Cartesio. Nel 1631, assieme ai tre figli, si trasferisce a Parigi e ottiene la carica di esattore delle imposte a Rouen. Attorno al 1646 ci fu quella che viene definita la prima conversione di Pascal, ossia la rinuncia alle soddisfazioni mondane per dedicarsi completamente a Dio. Tuttavia, Pascal continuo a studiare e una volta a Parigi fece la conoscenza anche di Cartesio. Durante questo periodo si dedicò completamente alla ricerca scientifica e alle conversazioni con alcuni personaggi che ebbero molta influenza sul filosofo, inducendolo a un cambiamento. Pochi anni dopo, con l'influenza della sorella Jacqueline, egli sperimenta una seconda conversione. L'avvenimento centrale che si sarebbe svolto nel 1654 è anche testimoniato dal suo memoriale: “Fuoco. Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe. Non dei filosofi e dei dotti. Certezza. Certezza. Sentimento. Gioia. Pace. Dio di Gesù Cristo. Deum meum et Deum vestrum. Il tuo Dio sarà il mio Dio. Oblio del mondo e di tutto, fuorché di Dio. Lo si trova soltanto per le vie indicate dal Vangelo. Grandezza dell’anima umana. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto. Gioia, gioia, gioia, lacrime di gioia. Mi sono separato da lui.”
Poco dopo entrò a far parte della Comunità giansenista di Port Royal, dove rimase fino alla morte, conducendo una vita ascetica e prendendo parte alle polemiche che riguardarono i giansenisti e Port Royal, che era la roccaforte di questa comunità.
Il pensiero filosofico: la condizione dell’esistenza umana
L'uomo non è capace di rispondere a tutti gli interrogativi esistenziali:
- La scienza e la filosofia non lo aiutano
- l'immaginazione lo inganna
- i pregiudizi lo spingono a sbagliare
Il punto di partenza della riflessione filosofica è quella di analizzare la condizione umana presentandola come un enigma esistenziale. Secondo Pascal, l'uomo non sarebbe in grado di rispondere a tre domande fondamentali:
- Chi mi ha messo al mondo?
- Che cosa sono io?
- Che senso ha la vita?
L'unica cosa certa che l'uomo sa e che presto dovrà morire. Tuttavia, secondo Pascal, sarebbe fondamentale far proprio:
- il motto di Socrate “Conosci te stesso”
- L'invito di Sant'Agostino “Non uscire da te torna in te stesso. Nell'interno dell'uomo abita la verità”
Stabilità questa riflessione sulla condizione umana. Pascal esamina le fonti del sapere e ne afferma tutti i limiti, a partire dalla scienza e dalla filosofia, che sono incapaci di dare delle risposte a questi interrogativi. Tuttavia, a creare ancora più illusioni e l'immaginazione che è la regina delle falsità ma particolarmente amata dagli uomini che preferiscono le fantasie alle certezze della scienza. Un'altra fonte potente di inganno sono i pregiudizi e le consuetudini. Ne deriva che l'uomo, posto a metà strada tra l'infinito e il nulla, tenta di dimenticare se stesso e la propria limitatezza con il divertissment. L'uomo risulta quindi schiacciato tra due infiniti, l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo, che sarebbe un misto tra essere e non essere. Questa situazione si riflette anche sulla conoscenza, infatti. È una via di mezzo tra l'ignoranza assoluta e la scienza assoluta, tra il conoscere e il non conoscere, tra la felicità e la e l'incapacità di raggiungerla. Se l'uomo non riesce a risolvere la sua misera condizione, subentra in un secondo momento la noia, cioè il senso del fatto che l'uomo non possa bastare a se stesso e non riesca a dare un senso alla propria esistenza. Il divertissement, quindi tenta di stordire e distrarre l'uomo attraverso molte occupazioni, alcune futili e altre serie che gli fanno dimenticare se stesso e il proprio essere limitato.
Il pensiero filosofico: spirito di geometria e spirito di finezza
La scienza è un sapere limitato perché dipende dall'esperienza e parte dal presupposto di avere dei principi indimostrabili. A differenza di tutti gli altri esseri viventi, l'uomo possiede la capacità di pensare grazie alla quale indaga il mondo e riesce a riflettere su se stesso. Tuttavia, secondo Pascal, il pensiero e la conoscenza non si esauriscono nella dimensione della razionalità. L'uomo, infatti, è un essere razionale, ma la ragione risulta avere dei limiti. Inoltre, il sapere scientifico è sempre limitato dall'esperienza che da un lato ne rappresenta la forza, dall'altro però è anche incapace di donare universalità e necessità alle conoscenze. La scienza, quindi, prende inizio da principi indimostrabili che sono i punti di partenza dei ragionamenti dimostrativi, ma che non sono a volte dimostrabili secondo una via razionale. Da questo punto di vista la natura non riesce a comprendere gli interrogativi umani di fondo, che sono quelli che l'uomo si è posto interrogandosi sulla propria condizione. Anche la filosofia, quindi, è insufficiente a dare i fondamenti all'agire umano. Dal punto di vista invece dell'etica, la ragione non può essere considerata il criterio ultimo e indiscutibile. Perché i principi pratici non dipendono mai dalla ragione ma da altri elementi, come il momento storico, il costume, l'abitudine e la geografia. Di conseguenza questi ipotetici principi universali dell'etica derivano da arbitrio, convenzione e interesse, come afferma lo stesso Pascal: “Il furto, l’incesto, l’uccisione dei figli o dei padri, tutto ha trovato posto tra le azioni virtuose. Si può dar cosa più spassevole di questa: che un uomo abbia il diritto di ammazzarmi solo perché abita sull’altra riva del fiume e il suo sovrano è in lite con il mio, sebbene io non lo sia con lui?”
L'uomo ha quindi la facoltà di conoscere, tramite la ragione, lo spirito di geometria e tramite il cuore e lo spirito di finezza.
Lo spirito di geometria, chiamato anche esprit de geometrie, è rappresentato proprio dalla ragione che si interessa di fenomeni naturali e delle entità astratte della matematica e sfrutta solo un metodo dimostrativo.
Lo spirito di finezza, definito anche esprit de finesse. E invece proprio del cuore e ha per oggetto solo l’uomo e la sua interiorità. Si basa infatti su un metodo intuitivo che è quello che serve, per esempio a avvicinarsi alla fede.
Per ulteriori approfondimenti su Blaise Pascal vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Chi era Blaise Pascal e quali furono i suoi principali contributi?
- Qual è la visione di Pascal sulla condizione esistenziale dell'uomo?
- Cosa intende Pascal con "spirito di geometria" e "spirito di finezza"?
- Come descrive Pascal il ruolo della scienza e della filosofia nella conoscenza umana?
- Qual è l'importanza delle conversioni religiose nella vita di Pascal?
Blaise Pascal era un filosofo, scienziato e inventore nato a Clermont Ferrand nel 1623. Fu noto per il suo interesse precoce per la matematica, dimostrato dalla pubblicazione del "Saggio sulle coniche" a soli 16 anni. Inventò una macchina calcolatrice per aiutare suo padre e condusse esperimenti sul vuoto. Pascal è anche conosciuto per le sue riflessioni filosofiche sulla condizione umana e per il suo coinvolgimento con la comunità giansenista di Port Royal.
Pascal descrive la condizione esistenziale dell'uomo come un enigma, caratterizzato dall'incapacità di rispondere a domande fondamentali come "Chi mi ha messo al mondo?", "Che cosa sono io?" e "Che senso ha la vita?". Egli sostiene che la scienza e la filosofia non possono fornire risposte definitive e che l'immaginazione e i pregiudizi spesso ingannano l'uomo.
Lo "spirito di geometria" si riferisce alla ragione e al metodo dimostrativo utilizzato per comprendere fenomeni naturali e concetti matematici. Lo "spirito di finezza", invece, è legato al cuore e all'intuizione, ed è essenziale per comprendere l'interiorità umana e avvicinarsi alla fede.
Pascal ritiene che la scienza e la filosofia abbiano limiti significativi nella conoscenza umana. La scienza è limitata dall'esperienza e parte da principi indimostrabili, mentre la filosofia non riesce a fornire fondamenti solidi per l'agire umano. Entrambe non possono rispondere agli interrogativi esistenziali fondamentali.
Le conversioni religiose furono eventi cruciali nella vita di Pascal. La prima conversione lo portò a rinunciare alle soddisfazioni mondane per dedicarsi a Dio, mentre la seconda, influenzata dalla sorella Jacqueline, lo avvicinò ulteriormente alla fede. Queste esperienze spirituali influenzarono profondamente il suo pensiero e lo portarono a unirsi alla comunità giansenista di Port Royal.