Concetti Chiave
- Blaise Pascal è noto per la critica al razionalismo, sostenendo che la comprensione dell'esistenza umana richiede l'abbandono della ragione in favore delle "ragioni del cuore".
- Il giansenismo ha influenzato profondamente Pascal, portandolo a due conversioni, in cui rinunciò alle soddisfazioni mondane per concentrarsi su Dio e la ricerca scientifica.
- Pascal vede la condizione umana come una miseria ontologica, con l'uomo in bilico tra ignoranza e scienza, capace di riconoscere i propri limiti e provare angoscia.
- Il "divertissement" per Pascal è una distrazione che allontana dalla consapevolezza della misera condizione umana, ma conduce a una visione illusoria della vita.
- Pascal propone di superare i limiti della ragione attraverso la fede cristiana, suggerendo la "scommessa" che credere in Dio porta al guadagno della vita eterna senza rischi di perdita.
Indice
Il fascino di Blaise Pascal
Blaise Pascal è un filosofo che "divide", ovvero c'è chi lo apprezza come straordinario testimone della fede cristiana e chi lo critica come un pazzo malato insopportabile. Il fascino del filosofo sta proprio nell'aver denunciato i limiti del razionalismo: se vogliamo comprendere qualcosa dell'esistenza umana dobbiamo abbandonare le ragioni della geometria e del razionalismo per scoprire quelle del cuore.
Di conseguenza cambia anche il registro linguistico, infatti utilizza uno stile brillante e a tratti anche polemico.Il giansenismo e la conversione
Nel suo trasferimento a Parigi, entrò in contatto con il parroco Giansenista. Il giansenismo è una dottrina teologica secondo cui l'uomo è corrotto e destinato a fare il male e senza la grazia di Dio l'uomo non può fare altro che peccare. L'incontro con il parroco Giansenista è una "prima conversione", dove rinuncia alle soddisfazioni mondane per dedicarsi alla ricerca di Dio, ed alla ricerca scientifica. Qualche anno dopo avviene la seconda conversione che è caratterizzata dell'adesione totale al giansenismo. Egli esamina le fonti del sapere e denuncia i limiti della scienza e della filosofia che sono entrambe incapaci di fornire risposte agli interrogativi esistenziali dell'uomo. Denuncia anche l’immaginazione che è particolarmente amata dagli uomini ma inganna.
La miseria ontologica dell'uomo
Il filosofo si concentra sulla miseria ontologica della condizione umana, volta a scoprire qual è la vera realtà. Per il filosofo l'uomo è una via di mezzo tra l'ignoranza assoluta e la scienza assoluta ed è in grado di cogliere la propria miseria e di provare sofferenza e angoscia. Se l'uomo si ferma a considerare questa sua misera condizione, subentra la noia e il rimedio è il “divertissement”, dedizione a una miriade di attività. Questo termine significava "allontanarsi da qualcosa", anche se attualmente il termine indica il divertimento, inteso come distrazione che conduce ad una visione illusoria della vita. Per il filosofo l'uomo è unico nell’universo già solo per il fatto di essere cosciente e consapevole dei propri limiti. L'uomo vive nelle condizioni di un re caduto che continua a conservare atteggiamenti regali.
Lo spirito geometrico e la ragione
Nel suo trattato "Sullo spirito geometrico" affronta le problematiche relative all’uso della ragione, dubitando che la stessa scienza possa comprendere a pieno la vera natura umana che è perennemente sospesa tra l’infinito e il nulla. Sostiene che alla ragione cartesiana fondata sullo spirito di geometria bisogna sostituire lo spirito di finezza cioè lo spirito di intuizione della realtà umana e del sentimento. L’uomo infatti è l’unico essere capace di pensare e in ciò sta la sua grandezza ma nonostante ciò egli non riuscirà mai a comprendere qual è la sua vera origine e quale sarà la sua fine. Per il filosofo il mondo non è un meccanismo perfetto regolato da leggi determinate ma è un angosciante prigione incomprensibile all’uomo.
I meccanismi di difesa dell'uomo
L’uomo attiva due meccanismi di difesa per sfuggire al senso di angoscia:
- Negazione: negazione dei propri limiti e della ragione che lo fa vivere inconsapevolmente.
- Difesa: il divertissement che lo porta a rinunciare all’indagine su sè stesso e quindi ad impegnarsi in attività che lo distraggono.
Entrambi questi meccanismi per Pascal non sono risolutivi anzi e fanno sprofondare l’uomo nella sua precarietà. L’unico rimedio consiste nello scommettere. Per Pascal infatti scommettere è necessario: scommettendo che Dio esiste e vincendo si vincerà la vita eterna, perdendo non si perderà nulla mentre se scommettiamo che Dio non esiste vincendo non si vincerà nulla mentre se si perderà perde la vita terrena. Per Pascal è necessario affidarsi alla fede cristiana l’unica capace di andare oltre i limiti della ragione.
Domande da interrogazione
- Chi era Blaise Pascal e quali erano le principali caratteristiche del suo pensiero filosofico?
- Cosa significava per Pascal il termine "divertissement" e quale funzione aveva nella vita dell'uomo?
- Qual è stata l'influenza del giansenismo sul pensiero di Pascal?
- Come Pascal descrive la condizione umana e quali sono i meccanismi di difesa che l'uomo utilizza?
- In che modo Pascal propone di superare i limiti della ragione e quali sono le implicazioni della sua "scommessa"?
Blaise Pascal era un filosofo noto per la sua critica al razionalismo e per aver evidenziato i limiti della scienza e della filosofia nel fornire risposte agli interrogativi esistenziali dell'uomo. Sosteneva l'importanza delle "ragioni del cuore" e l'incapacità dell'uomo di comprendere pienamente la propria natura, sospesa tra l'infinito e il nulla.
Per Pascal, il "divertissement" indicava originariamente l'allontanarsi da qualcosa, ma nel suo pensiero assume il significato di distrazione o dedizione a varie attività per sfuggire alla noia e alla consapevolezza della misera condizione umana. Questa distrazione, però, conduce a una visione illusoria della vita.
Il giansenismo, dottrina teologica che vede l'uomo come corrotto e incapace di fare il bene senza la grazia di Dio, ha avuto un impatto significativo su Pascal. Dopo il suo incontro con il parroco Giansenista, Pascal ha subito una "prima conversione", rinunciando alle soddisfazioni mondane per dedicarsi alla ricerca di Dio e alla ricerca scientifica, per poi aderire totalmente al giansenismo.
Pascal descrive la condizione umana come una miseria ontologica, con l'uomo sospeso tra l'ignoranza e la scienza assoluta. Per sfuggire al senso di angoscia, l'uomo utilizza due meccanismi di difesa: la negazione dei propri limiti e il "divertissement", che lo distraggono dall'indagine su sé stesso.
Pascal propone di superare i limiti della ragione affidandosi alla fede cristiana, l'unica capace di andare oltre questi limiti. La sua famosa "scommessa" implica che credere in Dio è una scelta razionale: se Dio esiste, credere comporta il guadagno della vita eterna; se Dio non esiste, non si perde nulla. Questo approccio mira a incentivare l'uomo a vivere una vita di fede.