Concetti Chiave
- La battaglia per l'autonomia scientifica si scontra con l'autorità religiosa e culturale, in particolare contro la Chiesa e gli aristotelici.
- Galileo Galilei, nelle sue lettere, propone di separare la fede dalla scienza, affermando che entrambe provengono da Dio ma operano su piani distinti.
- Galileo sostiene che la natura deve essere interpretata attraverso la matematica e il metodo scientifico, mentre le Sacre Scritture richiedono una decodifica filologica.
- Critica gli aristotelici per il loro dogmatismo, che ostacola il progresso scientifico, e invita a osservare direttamente la natura piuttosto che affidarsi ciecamente ai testi.
- Galileo argomenta che la Bibbia non dovrebbe influenzare le questioni scientifiche e che eventuali contrasti tra fede e scienza devono risolversi reinterpretando le Scritture.
La battaglia per l'autonomia della scienza e il rifiuto del principio di autorità (salvaguardia del nuovo sapere da ogni ingerenza esterna)su due fronti: contro l'autorità religiosa ,della chiesa, e l'autorità culturale degli aristotelici. Pars destruens.
Polemica contro la Chiesa e contro i teologi: la riforma protestante aveva messo in crisi la dottrina della chiesa. Se mettevi in discussione la fede mettevi in discussione tutto quanto quindi la chiesa teneva duro in maniera molto forte.
In queste ultime afferma che entrambi derivino da dio: 1)sacre scritture e 2)natura: eliocentrismo di Copernico
1) nel 600 diventa un problema perché gli autori dei testi sacri hanno scritto ciò per farsi capire dal pubblico rozzo ed ignorante, hanno dovuto usare un linguaggio vicino al senso comune (dovuto usare il loro linguaggio e i loro strumenti ed è stato costretto a esprimersi in modo semplice e superficiale. in conclusione non dobbiamo fermarci al significato letterario delle sacre scritture ma interpretarle perché se no anche tutte le caratteristiche antropomorfe attribuite da dio all’ uomo sarebbero eresie se le seguissimo commetteremo un eresia e se non ci fermiamo al significato letterario di questo allora neanche per l’ altro. Lavoro di decodifica(interpretazione) (Filologico di interpretazione dei testi ). La scienza e le sacre sono le massime autorità ma in campi diversi, autonomi in cui non vi può essere contrasto. Sulle questioni della natura i teologi non si devono affidare alle sacre figuriamoci gli scienziati, ma alla scienza e non viceversa cioè la scienza non si deve adattare alle sacre scritture .
Natura e scienza: la natura non si preoccupa di essere interpretata , che i suoi modi siano capiti perché non puo andare incontro a quelle leggi che sono immutabili , dobbiamo usare il suo linguaggio : la matematica, la bibbia è da capire interpretandola, la natura invece usando un linguaggio matematico , quindi non vi e’ un interpretazione ma è necessario cogliere le leggi oggettive che si basano su qualità primarie oggettive e che si esprimono sul linguaggio matematico. E noi possiamo capirla bene perché dotato di sensi, intelletto e discorso e queste sono le sue abilita’, vi e’ una differenza trai destinatari delle sacre scritture che era tutto il popolo e quelli della scienza e della natura che sono gli studiosi e quindi usano un altro linguaggio metaforico, immagini da interpretare per le sacre scritture (metodo = semplice metafore , interpretazione soggettive) , la natura invece da scoprire , da leggere attraverso la scienza ed il suo metodo basato su un linguaggio matematico oggettivo e metodo scientifico formato da sensate esperienze e necessarie dimostrazioni ) .la scienza è l’ unica autorità a cui dobbiamo attenerci , dopo le differenze di linguaggio diventa un problema di fini e di scopi : ad esempio lo scopo delle sacre scritture è saper spiegare la via della salvezza-ambito della fede “duchessa di Lorena”“Come si va al cielo”.
Lo scopo del libro della natura invece è “come vada il cielo” descrivere come e’ il cielo e le sue leggi. La bibbia non puo’ fare testo sulle questione naturali e se e’ in contrasto con la scienza deve essere interpretata non il mondo naturale – porterà effetti pessimi 1613, 1616 subisce ammonizione dall’autoritas della chiesa.
La polemica contro gli aristotelici: critica agli aristotelici(infedeli discepoli-che invece di osservare direttamente la natura e di confermare ad essa le proprie opinioni si limitano a consultare i testi delle biblioteche vivendo in un astratto mondo di carta con la convinzione che il mondo sta come scrisse Aristotele e non come vuole la natura) non ad Aristotele(stima-si manteneva abbastanza laica), erano i suoi seguaci che aveva selezionato Aristotele,erano dogmatici(dogmatismo antiscientifico-ostacola l’ avanzamento del sapere e inebetisce gli intelletti), sapere di carta, non una osservazione diretta dei testi ma su concetti artificiosi e astratti ,anche sulla natura ,critica per quanto riguarda le lettere.
Domande da interrogazione
- Qual è il principale conflitto descritto nel testo tra la scienza e l'autorità religiosa?
- Come Galileo Galilei ha cercato di affrontare le critiche della Chiesa?
- Qual è la posizione di Galileo riguardo all'interpretazione delle sacre scritture?
- Qual è la critica di Galileo agli aristotelici?
- Qual è la differenza tra il linguaggio della scienza e quello delle sacre scritture secondo Galileo?
Il testo descrive il conflitto tra la scienza e l'autorità religiosa come una battaglia per l'autonomia della scienza contro l'ingerenza della Chiesa, che insisteva sull'armonia tra il sapere e le sacre scritture, interpretate dalla Chiesa stessa.
Galileo ha scritto lettere a Benedetto Castelli e a Cristina di Lorena, cercando il loro sostegno. Ha distinto tra fede e scienza, sostenendo che entrambe derivano da Dio ma operano su piani diversi.
Galileo sostiene che le sacre scritture non devono essere interpretate letteralmente, ma devono essere decodificate per evitare eresie, poiché sono state scritte in un linguaggio semplice per un pubblico ignorante.
Galileo critica gli aristotelici per il loro dogmatismo antiscientifico, accusandoli di basarsi su testi scritti piuttosto che sull'osservazione diretta della natura, ostacolando così l'avanzamento del sapere.
Secondo Galileo, la scienza utilizza un linguaggio matematico oggettivo e si basa su esperienze sensate e dimostrazioni necessarie, mentre le sacre scritture usano un linguaggio metaforico che richiede interpretazione soggettiva.