Concetti Chiave
- Locke è un esponente dell'empirismo, sostenendo che la conoscenza deriva principalmente dai sensi, ma evita l'estremo scetticismo di Hume.
- Critica l'innatismo cartesiano, affermando che l'intelletto umano è una tabula rasa, acquisendo idee solo attraverso l'esperienza e la percezione.
- Distinzione tra idee di sensazione e riflessione: le prime provengono dai sensi, mentre le seconde si sviluppano internamente attraverso la riflessione.
- Locke contesta la derivazione divina del potere politico, proponendo invece che lo Stato si formi per garantire libertà e sicurezza, separando poteri legislativo ed esecutivo.
- La conoscenza si articola in livelli: intuitiva, dimostrativa e sensibile, con la percezione come criterio centrale per distinguere la scienza dalla metafisica.
L'empirismo di Locke
Locke fu uno dei maggiori esponenti dell'empirismo,una corrente filosofica la quale sostiene che nella conoscenza i sensi sono prioritari e solo noi possiamo conoscere ciò che percepiamo.Egli non porta la sua filosofia alle estreme conseguenze perchè si rende conto che potrebbe sfociare nello scetticismo come il filosofo seguente,Hume.Mentre per Cartesio la ragione si basa sulla res cogitans,per Locke invece la ragione è basata sull'esperienza e lo sfociare nello scetticismo è un rischio che corre qualsiasi tipo di filosofia che si basa sull'esperienza.Se basiamo tutto sull'esperienza allora è essa che ci deve permettere di creare il quadro generale all'interno del quale spiegare la percezione che non è mai isolata.Sorgono due problemi:se il quadro generale si forma attraverso la percezione e io la trasformo in quadro generale ho creato un circolo vizioso,ossia do un senso alla percezione poichè la inquadro in un contesto generale ma esso lo trovo tramite le percezioni,ma prima di avere un quadro non è possibile dare un senso a queste percezioni.Poi ammettiamo di creare questo quadro generale:esso è costituito da un numero indeterminato e potenzialmente infinito di percezioni,esse creano una legge generale ma basta soltanto una percezione diversa per falsificare la legge che ho costruito.Per esempio provo un milione di volte a far cadere una penna e questa cade,ma non posso dire che tutte le penne cadono perchè quelle che non ho provato non è detto che cadano.Poichè non posso passare dall'esperienza alla legge generale l'empirismo sfocia nello scetticismo cioè nell'accettare l'impossibilità della conoscenza,esso blocca dunque ogni azione,compresa la sua stessa riflessione ed è per questo che Locke e i filosofi in generale cercano di non arrivare allo scetticismo.Secondo Locke esistono due gradi di conoscenza:la conoscenza scientifica che è quella vera e propria e quella matematica che è sempre vera in quanto utilizza sempre delle tautologie,giudizi analitici in cui il predicato ripete quanto affermato nel soggetto,come nella parola triangolo.Le tautologie sono vere a priori e non devo fare esperienza,mentre i giudizi sintetici a priori non sono scienza perchè prima devo fare esperienza;che il fuoco brucia è un giudizio dettato dall'esperienza.In questo contesto si inserisce Locke il quale ritiene che sia necessario studiare la realtà come la percepiamo e non così com'è.Locke e altri filosofi vogliono studiare la capacità del soggetto di conoscere.L'intelletto non è un semplice contenitore,oltre a contenere le idee agisce su di esse.È un elemento attivo oltre che vuoto e trasforma l'esperienza in conoscenza.Per Cartesio l'errore consisteva nella volontà di interpretare ciò che non era chiaro ed evidente in qualcosa di chiaro ed evidente e la differenza tra errore e verità era psicologica,per Locke no.I contenuti vengono dall'esterno perchè sono immagini che le percezioni mandano all'interno.Locke contesta Cartesio nel primo saggio sull'esistenza delle idee innate di Cartesio;lui non lo cita però fa riferimento alla sua elaborazione all'Universita di Oxford.L'innatismo dice che tutti gli uomini nascono con le stesse idee che vengono dall'esterno;secondo l'università di Oxford 3 in particolare sono alla base di tutte le idee:idee morali,idee di Dio e principi logici.Quelle morali nascono già da bambini:un bambino ti dice ciò che è giusto o no cioè ha l'idea morale e si può esprimere in diversi modi;oppure tutte le popolazioni anche se in modo diverso l'una dall'altra hanno la loro morale.Al momento che nasciamo abbiamo già l'idea di Dio,qualsiasi tipo di Dio,e questa è un'idea innata.I principi logici sono invece i principi che abbiamo dalla nascita e sono il principio di identità e quello di non contraddizione.Per il principio di identita per esempio A=A;per il principio di non contraddizione invece se A=A allora è diverso da B.Per esempio se voglio definire un rombo,so che è diverso dal triangolo perchè non ha tre lati e non è un cerchio perche non è tondo,quindi possiamo applicare il principio di non contraddizione.Locke dice che questo discorso non è valido.Lui aveva letto molti libri di viaggi e frequentava i porti per parlare con i marinai i quali scrivevano tutto ciò che vedevano ed ebbe modo di vedere che queste idee non sono innate ma sono frutto delle altre civiltà.Noi abbiamo diverse idee morali,se avessimo le stesse idee avremmo anche le stesse tradizioni;sono appunto idee morali viste in modo diverso o diverse da posto a posto.Per lui quindi le idee morali vengono costruite dall'intelletto e non sono innate.Se l'idea di Dio fosse innata avremmo una diversa visione di lui ma coerente,costruita dalla società e ci sono diverse visioni di Dio poichè comunque ci sono anche popolazioni che non credono in nessun dio quindi non è innata.Anche le idee logiche non sono innate ma si costruiscono nel tempo:l'immaginazione dei bambini per esempio porta a non rispettare i principi logici come una bambina che tratta una bambola come una persona reale ma poi crescendo capirà che non lo è.Locke criticava appunto l'innatismo perchè per lui nessuna idea era innata,per lui la mente umana nasce vuota e priva di ogni conoscenza,tutto ciò che apprendiamo è quindi per lui solo frutto della nostra esperienza;l'intelletto è una tabula rasa(liscia)ancora da incidere;perchè in antichità essendo costoso il papiro si utilizzavano le tavolette di cera.Per Cartesio la tabula non era completamente rasa ma aveva delle idee impresse,mentre per Locke lo era e spiega come si tengono impresse le idee nell'intelletto.Nel secondo libro ha dimostrato da cosa hanno origine le idee e cosa sono.Con il termine idea intendiamo tutto ciò che abbiamo in mente senza distinguere idee reali e astratte,tutte le idee che abbiamo provengono dall'esterno e sono l'inizio di tutte le idee che provengono dall'esperienza e dalle percezioni.Una volta che l'intelletto acquisisce le percezioni può riflettere sul modo con il quale le ha acquisite.Per Locke ci sono due idee:una è l'idea che abbiamo percepito di una cosa ed è l'idea di sensazione e l'altra è la riflessione che abbiamo fatto su quell'idea ed è l'idea di riflessione.
Per esempio vedo una persona e ho un'idea A,se provo amore o odio per questa persona faccio una riflessione su quell'immagine ed è un'idea B.Le idee di riflessione a differenza di quelle di sensazione provengono dall'interno.Ogni idea che noi elaboriamo è un'idea semplice,tuttavia la mente può mettere insieme più idee semplici per costruire un'idea complessa,come le idee avventizie e fattizie di Cartesio.Noi percepiamo attraverso i sensi;con un senso,per esempio con la vista,percepiamo un colore;mentre utilizziamo più sensi per percepire una forma.Ciò che percepisco solo con un senso dipende dai nostri sensi;il colore verde per esempio non fa parte della cattedra ma appare a noi così e dipende da come lo percepiamo;ciò che percepiamo con un senso è quindi una qualità soggettiva o secondaria e non caratterizza l'oggetto.Sapere il colore di un oggetto non lo cambia,quella resterà sempre una cattedra anche se ha un colore diverso.Ciò che percepiamo con più sensi è una qualità oggettiva o primaria perchè appartiene all'oggetto,come per esempio la forma,e se la cambiamo non sarebbe più quell'oggetto.Locke sostiene che qualsiasi nostro ragionamento deriva solo da questi due tipi di idee mentre vi sono teorie filosofiche che ritengono che qualsiasi conoscenza deve essere fondata su tre tipi di idee:sostanza,modo e relazione.Secondo queste teorie noi conosciamo partendo dalla sostanza e dall'essenza delle cose;per esempio sappiamo che questi due sono telefoni anche se sono diversi perchè conosciamo la sostanza,ciò che è immutabile.Per Locke queste non sono vere e proprie idee ma sono solo modi per associarle e passare da quelle semplici a quelle complesse.La mente agisce in 3 modi diversi:secondo l'idea di relazione la mente tende a unire idee semplici in base alle relazioni tra esse:somiglianza o opposizione,una non può esistere senza l'altra.Per esempio percepisco una porta e dico che è bassa perchè la metto in relazione con una porta alta,si tratta di opposizione;sarebbe somiglianza se dicessi che è più bassa di un'altra.
Sarebbe somiglianza anche tra mare e oceano,opposizione invece mare e monte.Secondo l'idea di modo la mente associa le idee semplici ripetendole nel tempo e nello spazio,in questo modo ha le idee complesse come un insieme di più unità semplici;se per esempio penso all'idea complessa di bosco so che è l'insieme di idee semplici degli alberi,della loro ripetizione.Secondo l'idea di sostanza,essa è ciò che sussiste in se e per se e permette alle cose di mostrarsi;noi non vediamo la sostanza ma vediamo le modificazioni della sostanza,se non la conoscessi non conoscerei l'oggetto.Locke dice che la sostanza è ciò che va aldilà dell'intelletto umano e anche delle qualità primarie e secondarie:per esempio per trovare la sostanza di una cattedra devo raschiare la qualità colore,trovando altri colori fino a quando non rimane niente;non possiamo percepire la sostanza ed è quindi un'idea oscura e confusa.Dal punto di vista dell'oggetto la sostanza è un'idea confusa,dal punto di vista del soggetto coincide con il nome che tiene insieme tutte le percezioni;quindi il nome è la sostanza di una cosa ma non la cosa stessa.Locke dice che ci sono due correnti del linguaggio:nominalismo e realismo.La corrente realista sostiene che i nomi appartengono alle cose,esse non possono essere chiamate in modo diverso dal nome che hanno.Poichè Dio crea attraverso la parola,il nome determina l'esistenza delle cose.I nominalisti invece sostengono che i nomi siano solo emissioni di voce che rimandano convenzionalmente a degli oggetti e noi ci siamo messi d'accordo che con quel suono ci riferiamo ad un preciso oggetto;esso esiste quindi indipendentemente dal nome.Locke è nominalista;egli dice che la percezione è il criterio di demarcazione che separa la scienza dalla metafisica:la metafisica si basa su criteri non percepiti,la scienza invece solo su criteri percepiti.Locke dice che la conoscenza ha tre livelli:conoscenza intuitiva,conoscenza dimostrativa e conoscenza sensibile.Quella intuitiva è conoscenza certa anche senza ragionamento,è alla base di tutte le conoscenze.Anche l'esistenza dell'io è intuitiva,io posso dubitare di tutto,anche dell'esistenza degli altri,ma non della mia poichè può dubitare solo chi esiste;non possiamo dimostrarla e precede qualsiasi dimostrazione.La conoscenza dimostrativa ha bisogno di dimostrazione e contiene una serie di ragionamenti all'interno dei quali però possono sorgere errori.Locke dice che dobbiamo dimostrare l'esistenza di Dio e per farlo fa l'esempio della prova ex contingentia secondo la quale l'esistenza di una cosa è necessaria perchè qualcuno l'ha prodotta.Dio è causa di tutto,è certo che esista ma la sua conoscenza non è ne intuitiva ne innata.La conoscenza sensibile non è mai certa e vedendo una cosa posso sbagliarmi;noi possiamo conoscere il mondo solo perchè abbiamo questa conoscenza.Tutta la conoscenza deriva dalla percezione e di questa ci sono due tipi: piacevole e quella spiacevole.Se tutto dipendesse da noi non avremmo percezioni spiacevoli,ciò significa che le percezioni non dipendono da noi;se non fossero indipendenti dalla realtà non percepiremmo cose che non vogliamo ma solo percezioni piacevoli.Siccome abbiamo percezioni spiacevoli,il mondo all'infuori di noi esiste e lo subiamo così com'è rielaborandolo con le altre conoscenze.Se il mondo dipendesse da noi inoltre saremmo liberi,ma non lo siamo perchè dipendiamo dalle percezioni.Qui finisce la fase speculativa di Locke.Le sue opere più importanti furono i due trattati ambientati durante la rivolta popolare di Carlo I e sono sull'etica e sulla politica.Locke polemizza su Finn il quale dimostra la legittimità della monarchia assoluta,e sull'elaborazione concettuale di Hobbes.Per Hobbes gli uomini sono cattivi ma mettono da parte lo ius in omnia(tutto è mio)e fanno un patto per stare insieme,il pactum unionis ma poichè vi è la possibilità che uno non lo rispetti,eleggono lo stato con il pactum subiectionis che ha il compito di garantire questo accordo tra uomini;è cosi che per lui nasce lo Stato.Finn invece dice che il concetto di autorità è divino e non nasce come accordo tra gli uomini;questi governano per diritto divino.Come il principe ha diritto sul mondo,il marito ha diritto sulla famiglia.Locke contesta la derivazione divina del potere;nella Bibbia non c'è scritto che Dio ha dato il potere ad Adamo e poi a sua volta a un altro,dovremmo avere solo un principe e tutti gli altri sono abusivi quindi la derivazione divina del potere non esiste.
Egoismo, altruismo e Stato
Locke dice che gli uomini sono per istinto egoisti e altruisti:l'uomo non può vivere fuori dalla società,questi due istinti gli permettono di sopravvivere fino a quando vi è l'avvento del danaro,merce non reperibile ma che va scambiata,che porta all'accumulo di ricchezze portando l'uomo ad espandersi anche territorialmente e ad aumentare il suo egoismo.Nasce così lo Stato che organizza la società,essa ha due poteri:legislativo che ha il potere di emanare le leggi ed esecutivo che le fa eseguire,in esso sono rappresentati i cittadini attraverso le elezioni e inoltre ha la funzione di condurre la politica estera perchè dipende dai rapporti tra gli Stati che non possono essere previsti a priori ma devono essere gestiti volta per volta.I due poteri non possono intervenire nell'economia poichè impedirebbero la libertà personale dell'individuo.Locke dice che lo Stato non può interferire con la Chiesa poichè la Chiesa e la religione sono questioni di fede e quindi di libertà personale;lui dice che la religione è costituita da un tipo di verità che va aldilà della ragione,nessuno dovrebbe accettare quelle fedi che vanno contro la ragione poichè impediscono la libertà individuale mentre quelle che non vanno contro la garantiscono.Lo Stato ipotizzato da Locke garantisce la libertà altrui solo se tutti rispettano le leggi;noi possiamo realizzare la libertà facendo delle rinunce,siamo liberi solo dentro le leggi e la nostra libertà finisce quando inizia quella degli altri.Se lo Stato facesse leggi contro questo principio interferendo con la nostra libertà personale senza incidere in quella degli altri noi potremmo ribellarci.
Domande da interrogazione
- Qual è la posizione di Locke riguardo all'empirismo e allo scetticismo?
- Come Locke critica l'innatismo e quali sono le sue argomentazioni principali?
- Qual è la distinzione di Locke tra idee di sensazione e idee di riflessione?
- Come Locke definisce la sostanza e qual è la sua opinione sulla sua percezione?
- Qual è la visione di Locke sullo Stato e sulla libertà individuale?
Locke sostiene l'empirismo, affermando che la conoscenza deriva dai sensi e dall'esperienza. Tuttavia, riconosce il rischio che l'empirismo possa sfociare nello scetticismo, poiché basare tutto sull'esperienza potrebbe portare a dubitare della possibilità di una conoscenza certa.
Locke critica l'innatismo, sostenendo che nessuna idea è innata e che la mente umana nasce come una tabula rasa. Egli argomenta che le idee morali, di Dio e i principi logici non sono innate ma si sviluppano attraverso l'esperienza e l'interazione con la società.
Locke distingue tra idee di sensazione, che derivano direttamente dalle percezioni sensoriali, e idee di riflessione, che sono il risultato della riflessione interna sulle idee di sensazione. Le idee di riflessione provengono dall'interno e rappresentano un'elaborazione delle percezioni.
Locke definisce la sostanza come ciò che sussiste in sé e per sé, ma ritiene che sia un'idea oscura e confusa, poiché non possiamo percepirla direttamente. La sostanza è vista come un concetto che va oltre l'intelletto umano e le qualità primarie e secondarie.
Locke sostiene che lo Stato deve garantire la libertà individuale, intervenendo solo per proteggere i diritti dei cittadini. Lo Stato non deve interferire con la Chiesa o l'economia, poiché queste sono questioni di libertà personale. La libertà è realizzabile solo rispettando le leggi e i diritti altrui.