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Concetti Chiave

  • La prova a posteriori di Tommaso d'Aquino si basa sul rapporto tra il possibile e il necessario, sostenendo che Dio è la ragione prima delle cose.
  • Leibniz utilizza il principio di ragion sufficiente per argomentare che Dio è l'intelletto e la volontà che seleziona un mondo tra molti possibili.
  • Dio è visto come la ragion sufficiente non solo del mondo esistente, ma anche di tutti i mondi possibili e delle verità eterne.
  • Il concetto del possibile di Anselmo critica l'argomento ontologico cartesiano, richiedendo la dimostrazione della possibilità dell'essere perfetto.
  • Secondo Leibniz, in Dio possibilità e realtà coincidono, rendendo la sua esistenza necessaria e priva di limitazioni intrinseche.

Prova a posteriori= terza prova tra quelle enumerate da Tommaso d’Aquino nella Somma teologica e precisamente di quella desunta dal rapporto tra il possibile e il necessario.

Indice

  1. Il ruolo di Dio secondo Leibniz
  2. Concetto del possibile secondo Anselmo

Il ruolo di Dio secondo Leibniz

Leibniz formula ricorrendo al principio di ragion sufficiente. Dio, egli dice, è la prima ragione delle cose. Bisogna dunque cercare la ragione dell’esistenza del mondo; e bisogna cercarla nella sostanza che porta in se stessa la ragione della sua esistenza e che perciò è necessaria ed eterna.

Se un mondo solo esiste, tra innumerevoli mondi tutti ugualmente possibili e tutti con una pretesa all’esperienza, la ragion sufficiente di esso non può che essere costituita da un intelletto che ha le idee di tutti i mondi possibili e da una volontà che ne sceglie uno: l’intelletto e la volontà di Dio. La potenza della sostanza divina rende poi efficace la volontà.

Dio è quindi allo stesso tempo ragion sufficiente del mondo che esiste di fatto e la ragion sufficiente di tutti i mondi possibili.

Dio è la fonte non soltanto di ogni realtà, ma anche delle essenze possibili e delle verità eterne.

Concetto del possibile secondo Anselmo

Concetto del possibile (Anselmo)= alla forma cartesiana dell’argomento ontologico oppone che si può dedurre l’esistenza, in quanto perfezione, dal concetto di un essere che possieda tutte le perfezioni solo dopo aver dimostrato che il concetto di questo essere è possibile.

In Dio dunque possibilità e realtà coincidono: tale è, secondo Leibniz, il significato della necessità della sua natura. Posto che sia riconosciuto possibile, dev’essere riconosciuto esistente; e non c’è dubbio che possa o debba essere riconosciuto possibile, data la totale assenza di limitazioni intrinseche che lo caratterizza.

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