Concetti Chiave
- Kierkegaard si oppone alla verità universale di Hegel, sostenendo che la verità è soggettiva e varia per ogni individuo.
- Non firma le sue opere con il proprio nome, sottolineando la soggettività della verità filosofica rispetto all'oggettività scientifica.
- Distinzione tra paura e angoscia: la paura è indeterminata, mentre l'angoscia nasce dall'incertezza delle scelte possibili.
- Lo Stadio Estetico è caratterizzato dalla libertà e dal vivere il momento, rappresentato dal seduttore che esplora piaceri intellettuali e fisici.
- Lo Stadio Religioso implica una scelta estrema di fede, vista come paradosso, con Abramo come figura emblematica del cristiano.
Kierkegaard e la teologia
Vita - Il padre costringe Kierkegaard a studiare teologia, e Soren si laurea con una tesi sul concetto di ironia in Socrate. E' precursore dell'esistenzialismo, dunque anticipa la teoria filosofica del '900 e si contrappone a Hegel, non credendo nella verità universale da lui proposta: per Kierkegaard la verità va ottenuta soggettivamente, perciò propone la singolarità di ogni individuo, ognuno ha una propria visione della realtà e una verità non condivisibile con gli altri. Scrive molte opere che non firma mai con il proprio nome, perché la verità filosofica è soggettiva, al contrario delle opere scientifiche, oggettive.
Amore e colpa
Si fidanza con Regina Olsen, che ama moltissimo, ma che lascia per un motivo che egli stesso definisce "scheggia nelle carni", poiché sente di portare dentro una colpa non derivata da lui: suo padre, poco prima che morisse la madre, aveva intrattenuto una relazione con la domestica, e Soren sente la colpa del suo genitore. Cade in depressione, Regina sposa un altro e va via da Copenaghen: Kierkegaard muore.
Scelte e angoscia
Angoscia, Paura e Ansia - Siamo tutti in una situazione di possibilità, tutto è possibile, perciò dobbiamo fare delle scelte, dato che non scegliere provoca angoscia. Dopo aver scelto, non si può tornare indietro, ogni scelta è irreversibile. Egli distingue tra paura e angoscia: la prima riguarda qualcosa di indeterminato, la seconda è legata alle possibilità, in quanto siamo in bilico tra più scelte e non siamo in grado di decidere. L'ansia, invece, è un segnale di pericolo per l'io.
Stadi dell'Esistenza -
Stadio Estetico > Stadio di chi vive in una vertigine di libertà. L'esteta è colui che non sceglie mai, si trova davanti tantissime possibilità e sceglie di vivere l'attimo. La figura tipica che rappresenta lo stadio estetico è il Don Giovanni, seduttore per eccellenza in "Diario di un seduttore", contenuto nel libro "Aut Aut": il seduttore si compiace del suo esibizionismo e narcisismo, proprio come Don Giovanni e Casanova, che non si basano solo sulla seduzione fisica, ma anche intellettuale.
Stadio Etico > Se si avverte angoscia, si può fare il salto esistenziale e passare a questo stadio, rappresentato dalla figura del marito, che sceglie una vita conformista, fedele e di stampo borghese: è una scelta irreparabile che non permette di tornare indietro.
Stadio Religioso > E' una scelta ancora più estrema, profonda, la fede è paradosso e scandalo riferito soprattutto al cristianesimo: Kierkegaard ne parla nel testo "Timore e Tremore", in cui afferma che la figura emblematica del cristiano è Abramo, il quale si trova di fronte ad un dualismo, cioè legge divina contro legge morale.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Kierkegaard sulla verità?
- Come Kierkegaard distingue tra paura e angoscia?
- Quali sono gli stadi dell'esistenza secondo Kierkegaard?
- Chi rappresenta lo stadio estetico secondo Kierkegaard?
Kierkegaard crede che la verità sia soggettiva e non universale, contrariamente a Hegel. Ogni individuo ha una propria visione della realtà e una verità non condivisibile con gli altri.
Kierkegaard distingue la paura come qualcosa di indeterminato, mentre l'angoscia è legata alle possibilità e alla difficoltà di scegliere tra di esse.
Gli stadi dell'esistenza sono tre: lo stadio estetico, caratterizzato dalla vertigine di libertà e dalla non scelta; lo stadio etico, che implica una vita conformista e irreparabile; e lo stadio religioso, che rappresenta una scelta estrema e paradossale di fede.
Lo stadio estetico è rappresentato dalla figura del Don Giovanni, un seduttore che vive nell'attimo e si compiace del suo esibizionismo e narcisismo, come descritto nel "Diario di un seduttore".