Concetti Chiave
- Kierkegaard vede la sua vita familiare segnata da una colpa paterna, influenzando le sue relazioni personali e la sua fede.
- Valorizza il "Singolo" come superiore al genere, in opposizione alla filosofia hegeliana, mettendo l'accento sulla scelta individuale.
- La fede è centrale nel pensiero di Kierkegaard, vista come un'esperienza autentica e paradossale, esemplificata dalla storia di Abramo.
- L'angoscia e la disperazione sono temi ricorrenti, legati alla libertà e alla condizione umana, con la fede come unica via d'uscita.
- Kierkegaard critica Hegel per la sua visione sistematica dell'esistenza, sostenendo che la vita è una questione di scelte individuali e possibilità.
Indice
Infanzia e famiglia di K.
Nasce a Copenhagen, da un padre commerciante e dalla domestica, da cui ebbe 7 figli.
Il rapporto con il padre
Nella sua famiglia K. vide il segno di un tragico destino misterioso, per colpa di un’oscura colpa del padre( forse di aver lanciato una maledizione contro Dio o l’adulterio con la domestica). Il rapporto con il padre è una “croce”, un rapporto vissuto sotto il castigo di Dio. Anche la “ spina nella carne” blocca il tentativo di realizzarsi nell’ideale etica e sposare Regina Olsen. Non sposo la ragazza perchè “ Dio aveva la precedenza”. K. dice che il Cristianesimo non esiste affatto e si scaglia contro l’eresia del “ giocare al Cristianesimo”.
La difesa del singolo / “Concetto di ironia”:poichè ogni singolo è creato a immagine e somiglianza di Dio, il Singolo sta più in alto del genere. “Aut-Aut”(1843): l’esistenza finita del Singolo è caratterizzata dalla scelta, non dal superamento hegeliano.
Il tema della fede
Il tema della fede/ “Diario di un seduttore” :
1) ideale estetico della vita del seduttore che vive disperdendosi nella molteplicità del piacere( Don Giovanni)
salto.
2) Vita etica.
3) Vita della fede: è la forma autentica dell’esistenza, vista come incontro del Singolo con Dio. “ Timore e tremore”: la fede va al di là dello stesso ideale etico della vita. Il simbolo della fede è Abramo, che in nome della fede uccide il proprio figlio, quindi la fede è paradosso ed angoscia di fronte a Dio come possibilità infinita.
Angoscia e disperazione
I temi dell’angoscia, della disperazione/”Il concetto dell’angoscia”(1844): L’angoscia è la possibilità della libertà, distrugge tutte le finitezze. “ La malattia mortale”: la disperazione è la vera malattia mortale, fuori dalla fede non c’è che disperazione.
Critica a Hegel
La categoria del Singolo: la filosofia è interessata solo ai concetti, all’uomo in generale ma la nostra esistenza non è un concetto. Attacca Hegel e la pretesa di spiegare tutto e di dimostrare la necessità di ogni evento. Hegel è una figura comica, l’esistenza non può essere ingabbiata dal sistema. Hegel pretende di guardare le cose con gli occhi di Dio, di sapere tutto ma cade nel ridicolo. Per Hegel ciò che conta non è il Singolo ma l’umanità
Possibilità e libertà
La possibilità come modo d’essere dell’esistenza: L’animale ha un’essenza ed è nel regno della necessità. L’esistenza è il modo di essere del Singolo ed è legato alla libertà: l’uomo è ciò che sceglie di essere. E’ possibilità, obbliga a scegliere e implica angoscia. E’ la più pesante di tutte le categorie. La disperazione come malattia mortale: la disperazione è propria dell’uomo nel suo rapporto con se stesso. E’ la colpa dell’uomo che non sa accettare se stesso nella sua profondità. è un “eterno morire senza tuttavia morire”. Il disperato è malato a morte. L’uomo è disperato eccetto quando si orienta verso se stesso.
Domande da interrogazione
- Qual è il rapporto di Kierkegaard con il padre e come influisce sulla sua vita?
- Come Kierkegaard descrive la fede rispetto all'etica?
- Qual è la critica di Kierkegaard alla filosofia di Hegel?
- Come Kierkegaard interpreta l'angoscia e la disperazione?
Kierkegaard vede il rapporto con il padre come una "croce", vissuto sotto il castigo di Dio a causa di un'oscura colpa paterna, influenzando profondamente la sua esistenza e le sue scelte personali.
Kierkegaard considera la fede come la forma autentica dell'esistenza, superiore all'ideale etico, rappresentata dal paradosso e dall'angoscia di Abramo che sacrifica il figlio in nome della fede.
Kierkegaard critica Hegel per la sua pretesa di spiegare tutto e di dimostrare la necessità di ogni evento, ridicolizzando la sua visione che ignora l'importanza del Singolo rispetto all'umanità.
Kierkegaard vede l'angoscia come la possibilità della libertà che distrugge le finitezze, mentre la disperazione è la vera malattia mortale, una condizione inevitabile fuori dalla fede.