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Kant,l Immanuel - Vita e Pensiero scaricato 1 volte

Concetti Chiave

  • Immanuel Kant, nato a Könisberg nel 1724, è noto per il suo approccio critico alla filosofia, influenzato dalle idee di Newton e dell'Illuminismo.
  • Il "Sonno dogmatico" rappresenta il risveglio filosofico di Kant, ispirato da Hume, portandolo a spostare il focus dall'oggetto al soggetto nel processo conoscitivo.
  • La Critica alla ragion pura distingue tra giudizi analitici e sintetici, esplorando i limiti e le capacità della conoscenza umana attraverso la dottrina degli elementi.
  • Spazio e tempo, secondo Kant, sono forme a priori della sensibilità, essenziali per comprendere il mondo fisico e matematico.
  • La Critica della ragion pratica introduce l'imperativo categorico, ponendo la ragione come guida per la moralità e collegando la virtù con la felicità e la religione.

Indice

  1. Vita
  2. Sonno dogmatico
  3. Le critiche
  4. Critica alla ragion pura
  5. Spazio e tempo
  6. Critica alla ragion pratica
  7. La religione
  8. Critica del giudizio
  9. La bellezza libera

Vita

Immanuel Kant nacque a Könisberg nel 1724 da una famiglia di umili origini. La sua vita era priva di avvenimenti traumatici e si concentrò in uno sforzo continuo di pensiero, infatti il suo stile di vita era basato su rigide abitudini.
La sua vita può essere riepilogata in :
• Avvicinamento giovanile agli studi di Newton e alla filosofia naturalistica dell’illuminismo
• Le analisi degli empiristi inglesi che lo inducono a delineare la metafisica come scienza limitativa e negativa, quindi come un’autocritica della ragione
• La dissertazione del 1770, in cui fornisce una nuova interpretazione dei concetti di spazio e tempo e distingue la conoscenza sensibile (che ha per oggetti fenomeni) dalla conoscenza intellettuale (ossia le cose così come esse sono di per sé)
• L’estensione del punto di vista critico a tutti gli ambiti della vita umana

Sonno dogmatico

Tramite Hume si accorge che non è possibile giungere a verità teoretiche non condizionate dall'esperienza sensibile, inevitabile punto di partenza di qualsiasi vera conoscenza.
La rivoluzione copernicana
Come Copernico aveva rovesciato la prospettiva di osservazione dell’universo, per cui al centro del sistema va collocato il Sole e non la Terra, analogamente, nel processo conoscitivo, Kant opera un ribaltamento radicale spostando il centro dell’osservazione dall'oggetto al soggetto.
Criticismo
Negli anni successivi alla dissertazione Kant elabora la sua filosofia critica, nota anche come criticismo, basata sull’intento di interrogarsi sul fondamento delle esperienze umane allo scopo di chiarirne :
• la validità, cioè i titoli di legittimità o non legittimità che la caratterizzano
• le possibilità, cioè le condizioni che ne consentono l’esistenza
• i limiti, cioè i confini della loro validità
Il criticismo kantiano si prospetta di stabilire una filosofia del limite, impegnata a stabilire le colonne di Ercole che non devono essere oltrepassate.

Le critiche

Le critiche scritte da Kant furono tre, ovvero:
1. La critica alla ragion pura del 1781
2. la critica della ragion pratica del 1788
3. la critica del giudizio del 1790
Il criticismo kantiano trova il suo predecessore dell’empirismo inglese, dal quale però prende le distanze perché spinge giù a fondo le analisi e perché ne rifiuta gli esiti scettici.

Critica alla ragion pura

I giudizi erano, secondo Aristotele, l’unione di due concetti in una frase, sotto forma l’uno di soggetto e l’altro di predicato. Nella critica della ragion pura si sostiene che i giudizi si distinguono in diverse tipologie, ovvero :
• analitici = sono quei giudizi dove il predicato non aggiunge nulla che non sia già compreso nel soggetto (es. il triangolo ha 3 lati). I giudizi analitici sono tutti a priori e perciò universali e necessari, ma non producono alcun incremento delle nostre conoscenze.
• giudizi sintetici = sono quei giudizi in cui il predicato aggiunge qualcosa di nuovo al concetto del soggetto (es. il tavolo è quadrato, perché l’essere quadrato non è implicito nel concetto di tavolo).
Tuttavia, i giudizi sintetici possono essere :
• a priori = indipendenti dall’esperienza, ampliano la conoscenza e sono necessari e universali > la matematica e la fisica sono basate su essi, mentre nella metafisica tali giudizi sono in numero troppo esiguo per poterla definire una scienza.
• a posteriori = fondati sull’esperienza sensibile, ma non possono mai arrivare ad esprimere verità necessarie e universali.
I limiti e le possibilità della conoscenza umana sono racchiusi nella Dottrina degli elementi che è suddivisa in estetica trascendentale e logica trascendentale.
• L’estetica trascendentale studia le forme a priori della sensibilità, ovvero lo spazio e il tempo.
• La logica trascendentale è suddivisa a sua volta in analitica trascendentale e dialettica trascendentale.
L’analitica trascendentale esamina le forme a priori dell'intelletto ed essa è giustificata con la deduzione trascendentale secondo cui tutto il processo conoscitivo è fondato su l'io penso intesa come realtà fenomenica distinta dalla realtà noumenica
• Il legislatore della natura : L’io penso è inteso come il principio supremo della conoscenza umana. Non è il soggetto a subire passivamente l’oggetto nel processo conoscitivo, ma è lo stesso soggetto che, con la sua attività conoscitiva, pone l’oggetto, lo formula e lo illumina. Dunque, il soggetto prende coscienza di essere un soggetto conoscente, è in somma un atto di autocoscienza.
• La realtà a cui Kant allude è la realtà fenomenica. Per Kant i fenomeni sono tutti gli oggetti della realtà, che si danno all’uomo solo attraverso forme a priori della sensibilità e dell’intelletto. Il fenomeno costituisce l’oggetto del suo rapporto con il soggetto. Secondo Kant al di là dell’ambito fenomenico non è realizzabile alcuna conoscenza perché viene meno la funzione sintetizzatrice dell’intelletto. Esso segna i limiti della conoscenza umana e ne circoscrive i confini e individua l’orizzonte entro cui la scienza presenta una validità universale. Kant parla poi anche di noumeno, ossia la realtà delle cose. Tale realtà viene a caratterizzarsi come pensabile dalla ragione, ma non conoscibile in quanto non può diventare oggetto delle facoltà e non può concedere che intelletto umano sia infinito.

Spazio e tempo

Nell'Estetica Trascendentale Kant tratta delle forme a priori della sensibilità; spazio e tempo. Ciò vuol dire che qualsiasi nostra esperienza è inserita in un “quadro" spaziale e temporale, qualsiasi cosa che noi esperiamo con i sensi non può che essere un qualcosa che sta nello spazio e nel tempo. La novità kantiana considera lo spazio e il tempo non come qualcosa di esterno al soggetto, ma come parte del soggetto stesso. Lo spazio, per Kant, è la forma a priori che sta alla base della geometria (che è scienza dei rapporti nello spazio), mentre il tempo è la forma a priori dell'aritmetica (es. 1,2,3,4…si conta nel tempo).

Critica alla ragion pratica

La critica della ragion pratica accerta le capacità della ragione di costruire un mondo morale ; la domanda principale è che cosa devo fare?. In ogni uomo esiste una legge morale che è a priori, ha carattere universale e incondizionato e scaturisce dall'autonomia e dalla razionalità dell'uomo. Essa si presenta nella forma dell'imperativo categorico che determina razionalmente la volontà e quindi l’azione del soggetto, indipendentemente da qualsiasi scopo o circostanza estranea alla ragione. Ha carattere di legge morale universale e necessaria e si esprime come “tu devi”, cioè agire secondo una norma morale universalmente valida.
Essa si distingue dall'imperativo ipotetico che si esprime nella forma del sé…allora, cioè anche se lo scopo ricercato è un bene, non è un'azione morale perché determinata da qualcosa di esterno, per esempio : non rubare se non vuoi andare in prigione ha un valore ipotetico, in quanto la volontà non considera la necessità assoluta del non rubare, ma riconosce che nell'ipotesi che non si voglia andare in prigione è necessario non rubare.
L’azione è morale quando è compiuta solo in vista e per rispetto del dovere e soddisfa il principio di universalizzazione, ampliato attraverso le tre formulazioni dell’imperativo categorico che :
1. Impone di agire in modo che la regola della tua azione possa diventare legge universale
2. in modo da trattare l'umanità, sia nella tua persona, sia in quella di ogni altro, sempre come fine e mai semplicemente come mezzo
3. in modo tale che la volontà sia considerata come costituente una legislazione universale
La moralità richiede la conformità al dovere ma anche la convinzione interiore : in essa l’uomo si eleva al di sopra del sensibile e delle leggi di natura, su di essa si fonda la religione ; infatti le principali dottrine religiose sono postulati della ragion pratica, secondo cui l’esistenza di Dio garantisce la possibilità del sommo bene e l’immortalità dell’anima garantisce la realizzazione del sommo bene
Dunque, il senso ultimo della ragione pratica è il sommo bene che è unione di virtù e felicità, che nella vita non sono necessariamente insieme, infatti : i virtuosi non sono sempre felici e i felici non sono sempre virtuosi e comunque la felicità non è proporzionata alla virtù pertanto la morale conduce alla religione ed occorre :
• postulare l’esistenza di Dio, che in quanto onnisciente, onnipotente e sommamente buono potrà assicurare ai virtuosi la felicità, in proporzione dei loro meriti
• postulare l’immortalità dell’anima dal momento che il sommo bene non può realizzarsi durante la vita terrena che è troppo breve
• postulare la libertà umana, che non consiste nel sottrarsi a qualunque norma, ma si ottiene sottoponendosi consapevolmente ad un mondo morale posto ed accettato razionalmente dalla nostra volontà. Da un punto di vista razionale non possiamo dimostrare che la nostra volontà è libera e non condizionata, ma dal punto di vista pratico se non postuliamo la libertà del volere, viene meno la possibilità dell'agire morale

La religione

In La religione nei limiti della semplice ragione Kant afferma che la religione è una disposizione etica interiore a operare secondo il dovere. Mentre nel Trattato per la pace perpetua auspica la creazione di una costituzione federale di tutti gli Stati della terra, al fine di garantire la pace mondiale : infatti la pace è garanzia della libertà e ogni Stato è una società di persone cioè di esseri razionali e morali i quali appartengono ad una comunità universale ideale (il Regno dei fini) e devono essere rispettate la loro dignità e tutelati nei loro diritti, grazie alla creazione di un diritto cosmopolitico.

Critica del giudizio

Lo scopo della Critica del giudizio è quello di eliminare il dualismo tra :
• la natura, cioè il mondo della necessità meccanica in cui i fenomeni sono legati da rapporti necessari e indipendenti dalla nostra volontà
• il mondo morale, ovvero il mondo della libertà
Per farlo si utilizza il sentimento ; i giudizi si dividono in giudizi intellettivi e giudizi sentimentali :
• i giudizi intellettivi sono quei giudizi di cui Kant parla nella critica alla ragion pura, in cui si applica l’universale (cioè i concetti puri o categorie) al particolare (cioè le rappresentazioni sensibili). Vengono definiti determinanti perché l’intelletto applicando le categorie all’esperienza, la determina costruendo la scienza e la natura.
• I giudizi sentimentali sono espressioni del sentimento, che senza partire da concetti universali, muovono dal particolare in cui colgono valori universali e non hanno valore di scienza perché riflettono il nostro modo di sentire di fronte alla natura. Si chiamano riflettenti perché si limitano a riflettere sull’oggetto già costituito cogliendo la bellezza e la finalità del reale : si dividono in giudizio estetico e giudizio teologico.
• Il giudizio estetico (relativo all’arte e alla bellezza) nasce dal sentimento di piacere o di dispiacere ; si distingue il bello e il sublime.
il bello non è una proprietà delle cose ma è legato al sentimento di piacere che le rappresentazioni dell’oggetto uscita in noi. Piacere disinteressato, non legato ad interessi conoscitivi, né ad interessi pratici, è il risultato di una pura e semplice contemplazione soddisfatta di sé stessa.
Il sublime è uno stato d'animo che proviamo di fronte alla grandezza della natura (sublime matematico) o alla sua potenza (sublime dinamico). Attraverso l'esperienza del sublime l'uomo riconosce la propria grandezza spirituale, per la presenza in lui della ragione e della legge morale. Il sublime matematico e il sublime dinamico sono sentimenti ambivalenti in quanto la grandiosità e la potenza della natura fanno avvertire all’uomo la sua finitezza e l’immensità dell’universo risveglia nell’uomo la consapevolezza della sua superiorità spirituale, depositata nella ragione e nella legge la morale.
• Il giudizio teologico è un modo soggettivo di rappresentare la realtà. Consiste nel riconoscere l’esistenza di cause finali in natura che non potevano essere affermate attraverso la fredda analisi intellettiva. l'intelletto ci conduce ad una interpretazione meccanicistica, il sentimento invece ci fa intravedere che i fenomeni naturali tendono verso una finalità superiore che coincide con la finalità a cui aspiriamo liberamente attraverso l'attività morale.
Il piacere estetico & il piacevole
Quando diciamo che una cosa è bella supponiamo che tale giudizio sia condiviso da tutti, senza riuscire a dare una giustificazione concettuale all'emozione che proviamo. Si tratta di una tesi che può essere arduo condividere perché il gusto e soggettivo. Kant è consapevole di ciò e per superare le opposizioni alla sua tesi distingue tra piacere estetico e piacevole :
• Il piacere estetico è relativo al sentimento che deriva dall’immagine e dalla forma dell’oggetto. Da origine a giudizi estetici puri (giudizio di relazione tra soggetto e oggetto) e universali perché fondati sul senso comune del gusto, che permette di cogliere l'accordo tra l'immagine della cosa e le nostre esigenze di unità e finalità. Questa è la BELLEZZA.
• Il piacevole dà origine a giudizi estetici empirici (soggettivi). Si tratta di SENSAZIONI PIACEVOLI che dipendono dai gusti personali ; ad esempio a qualcuno piace il vino che per altri non è gradevole.

La bellezza libera

1. Da luogo a giudizi estetici puri perché deriva dalla semplice contemplazione dell’oggetto e dal piacere che suscita senza concetto o scopo cui debba corrispondere.
2. È un giudizio universale perché l'universalità deriva dal senso comune inteso come comune struttura mentale degli uomini.
La bellezza aderente comporta l’adesione a un modello di perfezione. Il giudizio non è puro perché comporta considerazioni intellettuali che variano nel tempo.

Domande da interrogazione

  1. Dove è nato Immanuel Kant?
  2. Immanuel Kant è nato a Könisberg.

  3. Quali sono le tre critiche scritte da Kant?
  4. Le tre critiche scritte da Kant sono la critica alla ragion pura, la critica della ragion pratica e la critica del giudizio.

  5. Cosa sono i giudizi analitici secondo Kant?
  6. I giudizi analitici sono quei giudizi in cui il predicato non aggiunge nulla che non sia già compreso nel soggetto.

  7. Cosa sono lo spazio e il tempo per Kant?
  8. Lo spazio e il tempo sono forme a priori della sensibilità secondo Kant.

  9. Cosa significa il concetto di "bellezza libera" per Kant?
  10. Il concetto di "bellezza libera" per Kant si riferisce alla bellezza che deriva dalla semplice contemplazione dell'oggetto e dal piacere che suscita senza concetto o scopo cui debba corrispondere.

Domande e risposte

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