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Kant, Immanuel - Vita, Pensiero e Opere scaricato 0 volte

Concetti Chiave

  • Kant definisce il suo pensiero come "criticismo", rappresentando un'indagine sui limiti e le possibilità della ragione umana.
  • La "Critica della ragion pura" esplora i limiti e le potenzialità della ragione teoretica e conoscitiva, mentre la "Critica della ragion pratica" si concentra sulla moralità.
  • Nella "Dissertazione sulla forma e i principi del mondo sensibile ed intelligibile", Kant distingue tra conoscenza sensibile e intellegibile, con la prima basata sull'affezione e la seconda sulla rappresentazione astratta.
  • Kant si interroga sulla possibilità di un uso puro della ragione a priori, stabilendo che le conoscenze pure sono valide solo in relazione agli oggetti dell'esperienza.
  • Sostiene che la metafisica non può essere considerata una scienza, poiché non si basa su oggetti derivati dall'esperienza, a differenza della scienza che è universalmente riconosciuta.

Indice

  1. Il pensiero filosofico di Kant
  2. Le opere di Kant

Il pensiero filosofico di Kant

Il pensiero di Kant può essere racchiuso nel termine “criticismo” (filosofia del limite, perché la ragione umana è limitata), perché il termine “critica”, nella sua filosofia, viene inteso come equivalente ad “indagine”, “esame”. Sottopone, quindi, la ragione ad un’indagine, perché vuole verificare le sue possibilità, la validità e la legittimità dell’uso della ragione, in quali campi essa deve essere limitata.
La ragione illuminista e la ragione di Kant, al tempo, risultano quindi limitate. Kant, da pieno illuminista, mette sul tribunale della ragione la ragione stessa, e scrive quindi le due opere dapprima citate.

Le opere di Kant

Nella “Critica della ragion pura (dove “pura” è un aggettivo che indica che la ragione è a priori)” egli indaga sui limiti e sulle possibilità della ragione teoretica e conoscitiva, mentre nella “Critica della ragion pratica” egli indaga sui limiti della ragione che guida la nostra moralità. La ragione conoscitiva viene prima di conoscere i contenuti dell’esperienza.

L’opera “La Dissertazione sulla forma e i principi del mondo sensibile ed intelligibile" (1770), invece, è l’ultima che costituisce il periodo precritico di Kant. Dati due tipi di conoscenza, ossia conoscenza sensibile e conoscenza intellegibile, Kant vuole scoprire com’è fatta l’una e com’è fatta l’altra. Per quanto riguarda la conoscenza sensibile, il soggetto riceve un’affezione, ossia una sorta di impatto, data dalla presenza dell’oggetto; quindi, conosce non l’oggetto stesso ma l’affezione appunto (fenomeno dell’oggetto, ed è per questo motivo che la conoscenza sensibile, per Kant, può essere detta anche come conoscenza del fenomeno). Per quanto riguarda la conoscenza intellegibile, invece, questa è la facoltà di rappresentare degli aspetti delle cose che non sono immediatamente colte dai sensi. Le cose colte dall’intelletto sono chiamate da Kant non più come fenomeni, piuttosto come noumeni. […] Nella “Critica della ragion pura”, Kant si pone un problema, ossia se è possibile fare un uso puro della ragione a prescindere dall’esperienza (a priori) o se tutte le nostre conoscenze derivano dall’esperienza e quindi sono a posteriori (come sostenuto dagli empiristi che poi hanno raggiunto esiti scettici): questo problema si collega alla possibilità di esistenza della metafisica e della scienza. La metafisica, in quanto filosofia, si occupa di oggetti che non derivano dall’esperienza (come Dio, o l’anima). Se l’uso puro della ragione, cioè senza esperienza, non è legittimo e non dà conoscenza, allora la metafisica non è fondata e non dà conoscenza. La scienza, invece, pur basandosi su concetti, come i nessi causali, è molto più legata all’esperienza: essa, quindi, è riconosciuta come esistente, come un fatto, come un valore riconosciuto in modo universale. Kant si interroga sul motivo per cui sulla metafisica si creano tante discussioni, mentre la scienza viene creduta e riconosciuta universalmente. Alla domanda che riguarda il se è possibile fare un uso puro a prescindere dall’esperienza, Kant dice che è possibile quanto non è possibile: esistono delle conoscenze pure, ma queste hanno senso solo in relazione agli oggetti dell’esperienza, indagati cioè dalla scienza. Alla domanda, invece, che riguarda il se è possibile conoscere oggetti non empirici, Kant risponde negativamente. Per quanto riguarda la metafisica, Kant ci spiega che essa non può essere considerata una scienza. Conoscere significa indagare il giudizio della conoscenza, perchè la conoscenza, e così anche la scienza, sono fatte di giudizi e di proposizioni. Non tutti i giudizi sono scientifici, bensì esistono dei giudizi detti analitici, in cui il predicato è contenuto nel soggetto (giudizi razionali di cui anche Hume e Leibniz parlavano), e dei giudizi sintetici, in cui il predicato non è implicito nel soggetto, ma aggiungono qualcosa di nuovo ad esso.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il concetto centrale del pensiero filosofico di Kant?
  2. Il concetto centrale del pensiero filosofico di Kant è il "criticismo", che implica un'indagine sui limiti e le possibilità della ragione umana.

  3. Quali sono le principali opere di Kant e cosa indagano?
  4. Le principali opere di Kant sono la "Critica della ragion pura", che indaga sui limiti della ragione teoretica, e la "Critica della ragion pratica", che esplora i limiti della ragione morale.

  5. Come Kant distingue tra conoscenza sensibile e conoscenza intellegibile?
  6. Kant distingue la conoscenza sensibile come quella che deriva dall'affezione degli oggetti sui sensi, mentre la conoscenza intellegibile riguarda la rappresentazione di aspetti non immediatamente colti dai sensi.

  7. Qual è la posizione di Kant sulla possibilità di una metafisica come scienza?
  8. Kant sostiene che la metafisica non può essere considerata una scienza, poiché non si basa su oggetti derivati dall'esperienza.

  9. Come Kant differenzia i giudizi analitici dai giudizi sintetici?
  10. I giudizi analitici hanno il predicato contenuto nel soggetto, mentre i giudizi sintetici aggiungono qualcosa di nuovo al soggetto.

Domande e risposte

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