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Concetti Chiave

  • Kant rivoluziona la conoscenza spostando il focus dall'oggetto al soggetto, che organizza i dati dell'esperienza attraverso capacità mentali.
  • La conoscenza è vista come una costruzione umana, un'attività in cui l'oggetto è un prodotto dell'organizzazione soggettiva dei dati sensibili.
  • Introduce il concetto di forme a priori, strutture mentali indipendenti dall'esperienza, che consentono conoscenze universali e necessarie.
  • La filosofia trascendentale di Kant esamina queste forme a priori, distinguendole dalla sfera trascendente, al di là dell'esperienza sensibile.
  • La "rivoluzione copernicana" di Kant influisce non solo sulla filosofia ma anche sulla fisica del Novecento, enfatizzando il ruolo centrale dell'osservatore.

Indice

  1. La rivoluzione copernicana di Kant
  2. Il soggetto al centro del processo
  3. La sintesi tra materia e forma
  4. Le forme a priori
  5. La filosofia trascendentale
  6. Il ruolo dell'osservatore

La rivoluzione copernicana di Kant

La rivoluzione copernicana della conoscenza: Kant elabora una concezione della conoscenza che costituisce una vera e propria rivoluzione, perché al centro del processo conoscitivo non pone più l’oggetto ma il soggetto con le sue capacità e attività.

Il soggetto al centro del processo

La conoscenza consiste nell’attività con cui il soggetto organizza i fati forniti dall’esperienza, ordinandoli, elaborandoli, unificandoli mediante l’intervento di alcune funzioni mentali.

La conoscenza si figura, pertanto, come il risultato di un’attività, una costruzione umana. L’oggetto della conoscenza non è un dato ma è un prodotto della sua attività. La conoscenza non crea i propri oggetti, ma da forma a una materia del conoscere fornita dall’intuizione sensibile. Il cambiamento è radicale. Fino a Kant la definizione di verità cui la cultura filosofica occidentale di era attenuta era quella di derivazione aristotelico-tomista, l’adeguamento dell’intelletto all’essere. Ora invece, si sostiene che è la realtà a doversi adeguare ai modi con i quali il soggetto conosce le cose.

La sintesi tra materia e forma

In questa prospettiva, la conoscenza, per Kant, si configura come sintesi fra una materia del conoscere e una forma con cui questi la organizza. Infatti, afferma Kant con una frase famosa “tutto ha inizio dall’esperienza, ma non tutto deriva dall’esperienza. Così il filosofo sostiene che nella conoscenza operano forme e strutture che no provengono dall’esperienza e che sono a priori. Si costituisce così un campo conoscitivo comune a tutti gli uomini, proprio perché comuni sono i criteri di organizzazione del materiale dell’esperienza.

Le forme a priori

Quindi ognuno di noi ha un modo di organizzare le sensazioni che poggia su condizioni comuni a tutti gli uomini. Tali condizioni sono le forme a priori della conoscenza: cioè funzioni indipendenti dall’esperienza e da noi possedute “prima” dell’esperienza sensibile, perché appartenenti al nostro modo di percepire e di pensare. Le forme a priori costituiscono dunque le condizioni di possibilità della stessa esperienza.

La filosofia trascendentale

L’indagine su tali forme costituisce la “filosofia trascendentale”. In tal senso il termine “trascendentale”, riferito alle forme a priori mediante cui si costituisce l’esperienza, ha un significato diverso da quello di “trascendente” che riguarda invece una sfera che fa al di la dell’esperienza stessa (la trascende). Solo ammettendo la presenza di quelle forme e strutture a priori, è possibile spiegare l’esistenza di conoscenze universali e necessarie. Per questo si può affermare che “Noi delle cose non conosciamo a priori se non quello che noi stessi vi mettiamo”. Questa svolta nel campo della teoria della conoscenza è definita da Kant una “rivoluzione copernicana”.

Il ruolo dell'osservatore

Il ruolo centrale diviene quello “dell’osservatore”, cioè dell’uomo che indaga e investiga sulla natura. L’accentuazione di questo ruolo dell’osservatore ha lasciato un segno non solo nella filosofia ma anche nella

Domande da interrogazione

  1. Qual è la rivoluzione copernicana della conoscenza secondo Kant?
  2. Kant sposta il centro del processo conoscitivo dall'oggetto al soggetto, che organizza e unifica i dati dell'esperienza attraverso funzioni mentali, rendendo la conoscenza una costruzione umana.

  3. Come si configura la conoscenza per Kant?
  4. La conoscenza è una sintesi tra la materia del conoscere fornita dall'intuizione sensibile e le forme a priori che il soggetto utilizza per organizzarla.

  5. Cosa sono le forme a priori nella filosofia di Kant?
  6. Le forme a priori sono funzioni indipendenti dall'esperienza, possedute prima dell'esperienza sensibile, che costituiscono le condizioni di possibilità della stessa esperienza.

  7. Qual è l'impatto della rivoluzione copernicana di Kant sulla filosofia e la fisica?
  8. L'accentuazione del ruolo dell'osservatore ha influenzato non solo la filosofia ma anche la fisica del '900, sottolineando l'importanza del soggetto nella conoscenza.

Domande e risposte

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