Concetti Chiave
- L'idealismo tedesco rappresenta la terza età d'oro del pensiero occidentale, seguendo l'epoca di Platone e Aristotele e quella di Cartesio.
- Kant sostiene che il soggetto nel processo conoscitivo è attivo, contrastando il realismo gnoseologico che vede il soggetto come mero riflettore della realtà.
- Fichte estremizza l'idealismo kantiano, affermando che la realtà dipende dalle attività del soggetto, ponendo l'accento sulla libertà umana.
- La consapevolezza della libertà umana è influenzata dagli eventi storici, come la rivoluzione industriale e la nascita della società borghese.
- Kant non solo fonda l'idealismo, ma propone un sistema filosofico organizzato, influenzando i successivi pensatori tedeschi.
Indice
L'idealismo tedesco e la sua importanza
L'idealismo tedesco è stato senz'altro uno dei più formidabili periodi intellettuali della storia e costituisce la terza età d'oro del pensiero occidentale, dopo la prima, che si ebbe nel IV sec. a.C. con Platone e Aristotele, e la seconda nel XVII secolo con Cartesio.
Il pensiero di Kant e Fichte
In Kant e nel pensiero filosofico successivo, il termine idealismo indica una dottrina che nega che l'oggetto della nostra esperienza sia la semplice copia di qualcosa esistente al di fuori dell'uomo. In altre parole nel processo conoscitivo il soggetto è anche attivo, tesi completamente opposta al realismo gnoseologico che afferma che il soggetto è solo uno specchio che riflette la realtà. Con Fichte l'idealismo kantiano viene portato all'estremo. Egli infatti afferma che nel processo conoscitivo umano è la realtà a essere dipendente dalle attività del soggetto e non viceversa. Se si affermasse il contrario si correrebbe il rischio di cadere nel dogmatismo (poiché il soggetto verrebbe assoggettato alla realtà) e si rinuncerebbe così alla libertà dell'uomo.
L'influenza storica sull'idealismo
Ma la consapevolezza di dover difendere la libertà dell'uomo dipende non solo da una semplice riflessione filosofica, ma anche da eventi storici. Quest'ultimi hanno condotto a un nuovo ordine politico e socio-economico: la società borghese, la quale, arricchitasi durante la rivoluzione industriale (che aveva avuto luogo prima in Inghilterra negli anni Settanta del XVIII secolo in ambito siderurgico e cotoniero e poi in Germania, Belgio e Francia negli anni Trenta del XIX secolo), ora chiedeva di avere anche il potere politico tramite l'affermazione di istituti liberali come la Costituzione, che prevede la divisione dei poteri e l'elezione di un Parlamento eletto a suffragio censitario che detiene il potere legislativo.
La rivoluzione francese e Kant
Dunque, durante gli anni della Rivoluzione Francese, delle guerre napoleoniche, della Restaurazione e dei moti liberali europei nascono i primi stati costituzionali, nei quali la libertà è garantita appunto dalla Costituzione. Come la rivoluzione francese ha stravolto il mondo dal punto di vista politico e sociale così Kant ha rivoluzionato la filosofia. Egli dunque è il punto di partenza, ma anche il punto di riferimento per altri personaggi della Germania di grande rilievo. Il filosofo, oltre a gettare le basi dell'idealismo, promuove l'idea di un sistema della filosofia. Anche per gli idealisti il sapere deve essere racchiuso in un'enciclopedia sistemata e organizzata per concetti e in modo razionale; non deve avere insomma un ordine casuale.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato dell'idealismo secondo Kant e come si differenzia dal realismo gnoseologico?
- Come Fichte ha sviluppato ulteriormente l'idealismo kantiano?
- Quali eventi storici hanno influenzato la nascita della società borghese e dei primi stati costituzionali?
Secondo Kant, l'idealismo è una dottrina che sostiene che l'oggetto della nostra esperienza non è una semplice copia di qualcosa esistente al di fuori dell'uomo, ma che il soggetto è attivo nel processo conoscitivo. Questo si oppone al realismo gnoseologico, che vede il soggetto come uno specchio che riflette la realtà.
Fichte ha portato l'idealismo kantiano all'estremo affermando che la realtà dipende dalle attività del soggetto, non viceversa. Questo approccio evita il dogmatismo e preserva la libertà dell'uomo, che altrimenti sarebbe assoggettato alla realtà.
La rivoluzione industriale e la rivoluzione francese hanno influenzato la nascita della società borghese e dei primi stati costituzionali. La società borghese, arricchitasi durante la rivoluzione industriale, ha richiesto potere politico tramite istituti liberali come la Costituzione, che garantisce la libertà attraverso la divisione dei poteri e l'elezione di un Parlamento.