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Concetti Chiave

  • Lo Stato moderno nasce nel Cinquecento in Europa come un sistema politico centralizzato, dove il sovrano detiene il potere assoluto e indivisibile, un concetto sviluppato da pensatori come Machiavelli e Bodin.
  • Thomas Hobbes, filosofo inglese del XVII secolo, è noto per il "Leviatano", un'opera che propone una politica basata sulla scienza meccanicistica e sostiene che lo Stato deve avere potere assoluto per garantire la sicurezza.
  • Hobbes ritiene che, nello stato di natura, gli uomini siano mossi dall'egoismo e dalla sopravvivenza personale, motivo per cui necessitano di uno Stato con un sovrano dotato di poteri coercitivi.
  • Il "Pactum subiectionis" di Hobbes prevede che i cittadini rinuncino ai loro diritti, eccetto quello della vita, affidandoli a un sovrano assoluto per mantenere ordine, pace e sicurezza.
  • Lo Stato, secondo Hobbes, è una macchina artificiale creata dall'uomo, e la sua struttura deve essere irrevocabile, assoluta e indivisibile per evitare il ritorno all'anarchia.

Indice

  1. Nascita dello Stato moderno
  2. Il pensiero di Jean Bodin
  3. Thomas Hobbes e la rivoluzione inglese
  4. Il Leviatano e la filosofia di Hobbes
  5. La natura umana secondo Hobbes
  6. Il passaggio dallo stato di natura a quello civile
  7. Il patto di soggezione
  8. Il Leviatano e il potere assoluto
  9. Paragoni tra Stato e Chiesa

Nascita dello Stato moderno

In tutta Europa nasce un nuovo sistema politico, detto Stato moderno, in cui c’è un sovrano, re o principe, che governa e sopra di lui non c’è nessuno. In concomitanza con la nascita dello Stato moderno, nel Cinquecento, nasce il pensiero politico. In Italia lo Stato nasce con i principati, organizzazione dove un principe riassume tutta la società politica. Il termine Stato nel Cinquecento coincide con la famiglia o col personaggio che reincarna tutta la società politica. Il primo ad usare il termine Stato con questo significato fu Machiavelli ne “Il Principe”. Il fine unico dello Stato non è il bene della citta, com’era per Aristotele, ma la sicurezza della società politica.

Il pensiero di Jean Bodin

Jean Bodin, francese vissuto durante le guerre di religione, dice che lo Stato è il potere sommo, perché reincarna la sovranità, l’esercizio del potere e al di sopra di sé non c’è altro. Per Bodin uno Stato per essere funzionante il potere del sovrano deve essere illimitato, indivisibile ed eterno per garantire la sua sicurezza.

Thomas Hobbes e la rivoluzione inglese

Il filosofo inglese Thomas Hobbes (1588-1679) è rimasto impressionata dalla rivoluzione inglese. Il suo obiettivo è creare una politica su scienza con basi meccanicistiche. Si accentua quando incontra il pensiero di Cartesio in Francia e di Galileo in Italia. Nasce nel 1588, stesso anno dell’“Invincibile armata”, e dice che è nato in mezzo alla paura dell’arrivo degli spagnoli. Scrive un’opera “Gli elementi di filosofia” ed è divisa in tre parti:

- De corporae

- De Hominae

- De civae

Nel 1640 scappa a Parigi e ritorna in Inghilterra quando sale Cromwell.

Il Leviatano e la filosofia di Hobbes

Nel 1651 scrive il “Leviatano” col quale completa l’opera sulla filosofia, parlando dello Stato, alcuni pensano inciti la dittatura di Cromwell. Il Leviatano è un mostro marino associato alla forza e potere di Dio e per lui lo Stato ha potere assoluto. Il compito della filosofia per Hobbes è dare utilità all’uomo, la filosofia deve assicurare la sopravvivenza all’uomo. L’unica scienza a fornire aiuto allo Stato è la meccanica, l’uso della matematica per studiare la natura.

La natura umana secondo Hobbes

Per Hobbes l’uomo è materia e tutto è materia e corpo. Nel De corporae dice che noi conosciamo grazie ai nostri sensi, i quali reagiscono a movimenti esterni. Anche l’uomo è dotato di movimento, il movimento vitale, che spinge il corpo ad auto conservarsi o sopravvivere. Ogni individuo è preoccupato unicamente a conservare il proprio movimento vitale, cioè a sopravvivere. In natura l’uomo, secondo Hobbes, tende ad essere egoista, perché conta solo la sua salvezza e ad avare la “Ius in omnia”, il diritto di possedere qualcosa o prevalere sugli altri. Anche lui ha una visione negativa dell’uomo, come Macchiavelli. L’uomo tende a comportarsi come lupo selvaggio nei confronti di altri uomini. “Homo homini lupus”, l’uomo è lupo verso altri uomini, frase di Plauto. Prende anche un’altra citazione, “Bellum omnium contra omnes”, la guerra di tutti contro tutti.

Il passaggio dallo stato di natura a quello civile

Lo Stato di natura per Thomas sarebbe lo stato in cui vivrebbero gli uomini senza leggi. Ci spiega come l’uomo sia passato dallo stato di natura allo stato civile, perché aveva bisogno di regole ed equilibrio. Nello stato di natura esistono dei precetti nella ragione per sopravvivere e sono: cercare la pace, rinunciare al diritto su tutto e rispettare i patti stabiliti, questi sono alcuni dei precetti razionali. Però hanno un difetto perché non sono coercitivi ed universali. Per passare dallo stato di natura a quello civile deve esserci un patto/vincolo che tutti devono sottoscrivere, viene chiamato “Pactum unionis”, però non p coercitivo anche questo e non esiste una punizione per chi sbaglia. Per questo lo stato civile nascerà quando ci saranno delle leggi che puniranno i cattivi.

Il patto di soggezione

Per Hobbes è importante è passare dallo stato di natura a quello civile. Non è sufficiente la ragione umana né il “Pactus unionis” (orizzontale perché arriva da una decisioni di tutti gli uomini) perché non c’è un potere coercitivo che impone pene per chi sbaglia. Allora bisogna stipulare un ulteriore patto, detto Patto di soggezione (Pactum subiectionis) (verticale perché rivolto tra gli uomini verso l’altro), con il quale i contraenti rinunciano a tutti i loro diritti tranne a quello della loro vita e li affidano al sovrano con poteri assoluti, per garantire la sopravvivenza, la pace e la sicurezza. Il sovrano non è vincolato a questo patto e non è tenuto a seguire le regole imposte perché l’unico suo dovere è governare, “Absolutus”. L’uomo difronte al pericolo è disposto a rinunciare alla sua libertà in nome della sicurezza, dell’ordine e della sopravvivenza. Per Hobbes è meglio rinunciare alla libertà per l’ordine piuttosto di tornare indietro nell’anarchia, perché questo patto era irrevocabile.

Il Leviatano e il potere assoluto

Hobbes dice che lo Stato può essere anche sotto forma di Repubblica e governare un’assemblea con poteri assoluti, come la repubblica militare di Cromwell. Lo Stato è una macchina artificiale che l’uomo crea e il sovrano è superiore alla civiltà anche se ne appartiene. Questo si dice nel De civae, nel Leviatano approfondisce l’argomento dello Stato. Il Leviatano è un mostro marino come coccodrillo, balena, grosso pesce o serpente. “Non c’è potere sulla Terra paragonabile a lui” (Non est potestas super Terram quae comparetur ei) questa è una citazione del Leviatano nella Bibbia, Giobbe 41, 25. Nel frontespizio dell’opera è un sovrano con il corpo formato dai corpi dei sudditi che guardano verso lui e tiene in mano la spada, potere della guerra, e il pastorale, il potere della Chiesa.

Paragoni tra Stato e Chiesa

In fondo c’erano diversi paragoni tra lo Stato e la Chiesa, un castello corrisponde alla Chiesa, la corona alla mitria vescovile (usata dal papa o vescovo con due punte, antico e nuovo testamento), un cannone ai fulmini (rappresentano la scomunica) e le armi e le sottigliezze (dispute teologiche) e la battaglia al concilio. Il sovrano disegnato è enorme e sembra un dio mortale che governa. Le tre caratteristiche dello Stato sono:

- Irrevocabilità —> unilateralità del patto, unica direzione.

- Assolutezza —> il potere è assoluto

- Indivisibilità —> i poteri non devono essere separati perché diventerebbe debole.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la definizione di Stato moderno secondo il testo?
  2. Lo Stato moderno è un sistema politico in cui un sovrano, re o principe, governa senza nessun'autorità superiore, e il suo scopo principale è la sicurezza della società politica.

  3. Come Thomas Hobbes vede la natura umana e lo Stato di natura?
  4. Hobbes vede la natura umana come egoista e competitiva, descrivendo lo Stato di natura come una condizione di "guerra di tutti contro tutti", dove l'uomo è un lupo per gli altri uomini.

  5. Qual è il ruolo del "Pactum subiectionis" secondo Hobbes?
  6. Il "Pactum subiectionis" è un patto verticale in cui gli individui rinunciano ai loro diritti, tranne quello alla vita, affidandoli al sovrano con poteri assoluti per garantire sopravvivenza, pace e sicurezza.

  7. Quali sono le tre caratteristiche principali dello Stato secondo Hobbes?
  8. Le tre caratteristiche principali dello Stato secondo Hobbes sono l'irrevocabilità, l'assolutezza e l'indivisibilità del potere.

  9. Come Hobbes descrive il Leviatano e il suo significato?
  10. Hobbes descrive il Leviatano come un mostro marino simbolo di forza e potere assoluto, rappresentando lo Stato come una macchina artificiale con il sovrano che detiene il potere supremo.

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