Concetti Chiave
- Hobbes tenta di conciliare l'Empirismo e il Razionalismo attraverso il nominalismo, integrando elementi di entrambe le dottrine.
- L'Empirismo è presente nel suo pensiero poiché le nozioni generali sono derivate dall'analisi delle rappresentazioni sensibili tramite un approccio induttivo-sperimentale.
- Il Razionalismo emerge nell'attività della ragione, che opera sui nomi con un metodo deduttivo-matematico, indipendente dall'esistenza del mondo esterno.
- I giudizi scientifici di Hobbes si basano sulla concatenazione logica dei princìpi universali, non sull'esistenza fisica delle cose.
- L'approccio di Hobbes è influenzato dalle regole del metodo di Cartesio, in particolare per quanto riguarda analisi e sintesi.
Posizione di Hobbes verso l'empirismo e il razionalismo
Il filosofo Hobbes, mediante il nominalismo, ritiene di poter conciliare l’Empirismo ed il Razionalismo. Infatti, dallo studio della sua intera produzione si evince un pensiero molto particolare, in cui è facilmente possibile scorgere tratti del pensiero filosofico caratteristico delle precedenti dottrine: nella sua concezione è presente anche l’Empirismo, dal momento che le nozioni generali, o nomi, sono ricavate con l’analisi compiuta sulle rappresentazioni sensibili e quindi questa operazione è condotta col metodo induttivo-sperimentale.
Inoltre, nel pensiero di Hobbes, è presente il Razionalismo perché l’attività sintetica della ragione opera sui nomi, e non più sulle cose o sulle loro rappresentazioni, tant’è vero che i giudizi scientifici sarebbero validi anche se il mondo esterno fosse annientato, perché determinano la concatenazione logica e necessaria dei princìpi universali, e non l’esistenza delle cose.
A conferma di questo motivo razionalistico, si deve senza dubbio ricordare che proprio l’analisi e la sintesi, di cui parla Hobbes, si ispirano alla seconda ed alla terza regola del metodo di Cartesio.