Suzy90
Genius
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Concetti Chiave

  • Heidegger distingue tra essere ed esistere: l'uomo è "Dasein", un progetto aperto verso il futuro, consapevole della sua esistenza in un mondo predefinito.
  • Il pensiero occidentale, secondo Heidegger, ha seguito un percorso errato da Aristotele in poi, entificando l'essere e cancellando la differenza ontologica.
  • Nietzsche rappresenta per Heidegger il culmine della filosofia nichilistica, con il concetto di "Gestell" che evidenzia l'imposizione tecnica dell'uomo sulla natura e il conseguente impoverimento umano.
  • Parmenide, nel "Poema sull'essere", aveva intuito la vera natura dell'essere come "Aletheia", uno svelamento che si annulla per rendere gli enti visibili e comprensibili.
  • Heidegger vede nella "Aletheia" un'apertura che permette agli enti di manifestarsi, sottolineando il processo di svelamento e nascondimento dell'essere.

Indice

  1. Distinzione tra essere ed esistere
  2. Critica al pensiero occidentale
  3. Parmenide e la natura dell'essere

Distinzione tra essere ed esistere

Riprendendo una distinzione già operata da Kierkegaard, Heidegger opera una distinzione tra essere ed esistere: solo l’uomo esiste, in quanto egli è un progetto incompiuto continuamente aperto verso il futuro; in particolare, l’uomo è “Dasein”, “esserci”, dove la particella “ci” indica sia la consapevolezza, da parte dell’uomo, di esistere, sia il fatto che ogni esistenza è “gettata”, consegnata, in un mondo non neutrale, in un mondo dove conoscenza e condizioni sono già state scritte e depositate nel linguaggio.

Critica al pensiero occidentale

Nella “Introduzione alla metafisica” inoltre Heidegger sostiene che il pensiero occidentale è sempre stato metafisico, ma che da Aristotele in poi ha imboccato la strada sbagliata, tendendo a “entificare” l’essere e annullando via via la differenza ontologica.

Nietzsche, secondo Heidegger, sarebbe stato il punto di arrivo della filosofia nichilistica, in quanto ha evidenziato il fenomeno della “Gestell”, cioè la sempre maggiore imposizione da parte dell’uomo sulla natura grazie alla tecnica, determinando però un ulteriore impoverimento dell’uomo.

Parmenide e la natura dell'essere

Tuttavia, secondo Heidegger, Parmenide, nel suo “Poema sull’essere”, aveva già intuito la vera natura dell’essere: egli infatti narra di aver incontrato la dea della Verità, “Aletheia” (αλέθηια), termine formato da alfa privativo (-α) e dal verbo “lanthano” (λανθάνω), ovvero “nascondere”; quindi Parmenide aveva capito che l’essere è uno svelamento, un’apertura, che nel momento stesso in cui si svela si annulla, permettendo agli enti di essere visibili e comprensibili.

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