filippo.mauro
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Concetti Chiave

  • La fenomenologia si divide in coscienza, autocoscienza, ragione e scienze filosofiche in compendio.
  • La coscienza comprende certezza sensibile, percezione e intelletto, analizzando il rapporto tra soggetto e oggetto.
  • La certezza sensibile è percepita come la conoscenza più certa, ma in realtà è mediata e indeterminata.
  • La percezione vede gli oggetti come sostanze universali, ma Hegel sostiene che è l'intelletto a unificarli.
  • Con l'intelletto, la realtà è percepita come fenomeno, spostando l'attenzione dall'oggetto alla coscienza stessa.

La ripartizione della fenomenologia è divisa in due parti:

- Coscienza, autocoscienza e ragione

- Scienze filosofiche in compendio

Indice

  1. Coscienza e percezione
  2. Percezione e intelletto

Coscienza e percezione

La coscienza è divisa a sua volta in 3 parti: certezza sensibile, percezione e intelletto. È il rapporto tra il soggetto (chi conosce) e l’oggetto che è concepito come esterno, altro rispetto a me. Nel primo momento (certezza sensibile) sembra la forma di conoscenza più certa perché conosco un oggetto particolare.

In realtà è tutt’altro perché per conoscere una cosa sono costretto a utilizzare delle mediazioni, un termine per nominarlo, che è altro rispetto all’oggetto. Quest’ultimo rimane quindi qualcosa di indeterminato. Per Hegel è quindi impossibile conoscere le cose in sé in maniera statica. È lo stesso motivo per cui non posso dare un nome proprio agli oggetti per un problema di memoria e inconoscibilità da parte degli individui. Il problema della tesi è l’incapacità dell’intelletto di conoscere la staticità delle cose.

Percezione e intelletto

Nel secondo passaggio (percezione) viene esplicitato il rapporto tra soggetto e oggetto esterno. Quest’ultimo lo percepiamo come sostanza, come un ente universale su cui si innestano altre caratteristiche; è una percezione aristotelica. Quello che nella certezza sensibile è l’esito che sconfina nella percezione, in questo passaggio la cosa è tale perché fa riferimento ad un ente universale.

Nella percezione l’uomo è portato a ritenere che le cose che esistono fuori hanno delle caratteristiche date da una sostanza che le unifica. Hegel dice che l’uomo piano piano prende consapevolezza che queste caratteristiche non sono tenute insieme dalla sostanza (Locke e Hume avevano già affermato che la sostanza non esiste) ma è il mio intelletto a fare questo lavoro di unificazione. A questo punto si passa all’intelletto, il cui risultato è la percezione della realtà come fenomeno (Kant), cioè il prodotto dell’unificazione delle certezze da parte del mio intelletto. A questo punto lo studio si è spostato dall’oggetto fino all’intelletto e l’oggetto di studio diventa la coscienza stessa (autocoscienza).

Domande da interrogazione

  1. Qual è la suddivisione principale della fenomenologia secondo il testo?
  2. La fenomenologia è divisa in due parti: coscienza, autocoscienza e ragione, e scienze filosofiche in compendio.

  3. Come viene descritta la certezza sensibile nel contesto della conoscenza?
  4. La certezza sensibile sembra inizialmente la forma di conoscenza più certa perché si riferisce a un oggetto particolare, ma in realtà è indeterminata poiché richiede mediazioni per essere conosciuta.

  5. Qual è il ruolo dell'intelletto nella percezione della realtà secondo Hegel?
  6. L'intelletto unifica le caratteristiche percepite, trasformando la percezione della realtà in fenomeno, spostando l'attenzione dall'oggetto all'intelletto stesso, rendendo la coscienza l'oggetto di studio.

Domande e risposte

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