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Concetti Chiave

  • Fichte, di origini umili, grazie al supporto di un marchese, studia e diventa docente universitario, ma perde la cattedra per accuse di ateismo.
  • Il suo pensiero è influenzato dalla filosofia kantiana e viene erroneamente attribuito a Kant, aumentando così la sua popolarità.
  • L'opera centrale di Fichte, "la dottrina della scienza", definisce l'assoluto come "io infinito" e introduce un sapere assoluto.
  • Fichte, insieme a Schelling e Hegel, forma il trio dei filosofi idealisti, sottolineando la soggettività come principio del mondo.
  • Fichte differisce da Schelling e Hegel, con il suo idealismo soggettivo che vede l'assoluto come un io infinito.

Fichte: Vita e pensiero

Fichte è un personaggio di umili origini, figlio di contadini, se studia e diventerà docente universitario è grazie all’aiuto di un marchese che noterà le qualità del ragazzo e lo finanzierà negli studi. Il momento di svolta di Fichte è l’incontro con la filosofia Kantiana: Fichte scriverà un’opera anonima sulla religione con tratti kantiani infatti all’epoca verrà attribuito a Kant, ma egli rivelerà il nome dell’autore e così la popolarità di Fichte cresce, diventerà docente e tuttavia, accusato di ateismo, dovrà rinunciare alla carica universitaria.


L’opera principale di riferimento per l’idealismo tedesco è "la dottrina della scienza". Fichte intende l’assoluto come "io infinito". Il termine "scienza" per Fichte viene a significare sapere assoluto, quindi quando parla di scienza non allude alla scienza moderna, ma allude ad una visione della conoscenza secondo cui il conoscere deve partire da un principio da cui deriva il resto. Con Fitche ritorna la questione del "fondamento". Fichte insieme a shelling e Hegel farà parte del trio dei filosofi idealisti.
Infatti Fichte, Shelling ed Hegel diranno che il vero principio del mondo non è l’oggettività ma è la soggettività, il pensiero stesso. Tutto è pensiero. Il pensiero non è uno strumento che riflette qualcosa ma è l’essere stesso del mondo nel suo farsi. Fichte notò un aspetto contraddittorio della gnoseologia di Kant. Secondo Kant il fatto che un oggetto è una sostanza dipende dal fatto che l'uomo possegga una facoltà, che Kant chiama io penso, che dà unità e sostanzialità a quest’oggetto, quindi la sostanzialità non è propria della realtà ma è del soggetto che conosce questa realtà, un aspetto fenomenico.
I tre filosofi si differenzieranno per modo di intendere l’assoluto; Per Fichte l’assoluto è inteso come io infinito, tant’è che l’idealismo di Fichte sarà chiamato idealismo soggettivo. In Schelling avremo l’idealismo oggettivo o estetico, perché la natura diventa parte integrante dell’assolutismo e secondo lui l'assoluto è conoscibile attraverso l’arte; solo con Hegel avremo un idealismo assoluto e visto come unità.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il momento di svolta nella carriera di Fichte?
  2. Il momento di svolta per Fichte è stato l'incontro con la filosofia Kantiana, che lo ha portato a scrivere un'opera anonima sulla religione con tratti kantiani, inizialmente attribuita a Kant stesso.

  3. Come Fichte interpreta il concetto di "scienza"?
  4. Fichte intende la "scienza" come sapere assoluto, non riferendosi alla scienza moderna, ma a una visione della conoscenza che parte da un principio fondamentale da cui deriva tutto il resto.

  5. In che modo Fichte si differenzia da Schelling e Hegel riguardo all'assoluto?
  6. Fichte intende l'assoluto come "io infinito", caratterizzando il suo idealismo come soggettivo, mentre Schelling propone un idealismo oggettivo o estetico e Hegel un idealismo assoluto visto come unità.

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