Sara5657
Sapiens Sapiens
2 min. di lettura
Vota 5 / 5

Concetti Chiave

  • Il processo dialettico di Fichte procede linearmente da affermazione a negazione, culminando in una sintesi che ricompone ciò che era diviso.
  • La tesi si manifesta come l'Io, rappresentante del positivo e dell'affermazione, un'entità carica di essere che deve necessariamente negarsi.
  • L'antitesi è il Non-Io, simbolo del negativo, che si contrappone all'Io come una realtà diversa, comprendendo il mondo e la natura.
  • La sintesi emerge dalla limitazione reciproca tra Io e Non-Io, dove l'Io riconosce i limiti posti dal Non-Io per affermare la propria essenza.
  • La sintesi riconosce che l'azione dell'Io nel mondo è limitata, non potendo spiritualizzare e migliorare completamente tutto ciò che esiste.

Indice

  1. Processo dialettico (Fichte)
  2. 1)Tesi:
  3. 2)Antitesi:
  4. 3)Sintesi

Processo dialettico (Fichte)

In Fichte il processo dialettico si sviluppa in modo lineare; parte cioè da un’affermazione per poi passare ad una negazione fino ad arrivare ad una sintesi, ovvero ad una ricomposizione di quello che in precedenza era diviso.

1)Tesi:

La tesi è rappresentata dall’Io ed è il momento dell’affermazione; rappresenta quindi il positivo ed è il porsi di una realtà che si dà (la parola tesi deriva dal verbo greco titemi, ovvero “porre”).
Essendo carico di essere, l’Io non può rimanere contratto in sé e deve negarsi. L’Io è quindi un’attività, dentro cui troviamo tutte le determinazioni empiriche che riguardano i singoli io soggettivi.

2)Antitesi:

L’antitesi è rappresentata dal Non-Io ed è il momento della negazione; rappresenta quindi il negativo. Il Non-Io non è una negazione dell’Io, ma è l’affermazione di una realtà diversa che si contrappone all’Io. Il Non-Io, infatti, è tutto ciò che si contrappone all’Io: il mondo, la natura, gli altri. IL Non-io rappresenta dunque un limite per l’Io, ma anche un’opportunità per il riconoscimento della sua stessa essenza.

3)Sintesi

La sintesi consiste nella limitazione reciproca (Io/Non-Io); l’Io deve trovare un riconoscimento nel Non-Io. Dunque in Fichte si può riconoscere il senso della soggettività quando essa trova nell’opposto il limite per l’affermazione del suo essere sé. La sintesi porta cioè a riconoscere che l’Io si deve limitare naturalmente poiché la sua azione nel mondo, anche se vuole essere un’azione di spiritualizzazione e miglioramento, non può essere un’azione completa, ovvero un’azione che dialettizza tutto ciò che c’è nel mondo.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community