Concetti Chiave
- Fichte, influenzato da Kant, sviluppa una filosofia in cui il pensiero crea la realtà, superando l'idea kantiana delle forme a priori.
- Il fondamento del sapere per Fichte si basa sulla logica, partendo dal principio di identità e non contraddizione, con l'io come nucleo centrale.
- I tre principi della filosofia idealistica di Fichte includono l'autocoscienza dell'io, la produzione del non io e l'interazione tra io e non io.
- La filosofia idealistica si confronta con il kantismo, discutendo il criticismo e la distinzione tra fenomeno e cosa in sé, con diverse interpretazioni sul suo significato.
- Le diverse interpretazioni della realtà tra filosofi come Kant, Fichte, Schelling e Hegel mostrano una progressione dal fenomeno all'io come creatore della realtà.
Indice
L'influenza di Kant su Fichte
J.F Fichte, grande sostenitore di Kant, era un uomo di famiglia povera; brillante negli studi elementari, fu aiutato da un signore a laurearsi. Aiutò uno studente con lo studio di Kant. Legge i libri del filosofo in pochi giorni, che definì, in seguito, come i più belli della sua vita.
La filosofia di Fichte
La filosofia di Fichte va oltre quella di Kant; egli afferma che l'uomo, pensando, crea la realtà e dunque che il pensiero è realtà. Scrive "la dottrina della scienza", opera che risponde alla domanda: qual è il fondamento, il principio, del sapere?
Se per Kant risiedeva nelle forme a priori, per Fichte, il fondamento del sapere è la logica, la quale parte del principio di identità e non contraddizione spiegato precedentemente da Aristotele. Questo principio affermava che una cosa è uguale a un'altra cosa (A = A). Fichte dice che essendo il principio d'identità un ragionamento di per sè, il vero principio del sapere sta nell'io. Se non c'è un io non c'è nient'altro, poiché non esiste nessuno che lo pensa. L'io è dunque azione, atto primitivo energia.
I principi dell'idealismo fichtiano
I tre principi della filosofia idealistica di Fichte erano:
• L'io pone se stesso: l'io sa di essere un io e dunque autocosciente implicitamente, ed è anche definito come ASSOLUTO, proprio come dio stesso (io = io) concetto di iità.
• Se l'io è autocoscienza ha bisogno di conoscere qualcosa di diverso da sé stesso. Essendo autocosciente, essendo azione, produce dunque il non io. Il non io coincide negli altri ii e nella realtà che lo circonda, nella natura, materia brutta, passiva,inerte, ostacolo rispetto al quale potersi commisurare e determinare.
Perché l'io pone a sé il non io? Sia per avere un elemento dal quale differenziarsi, sia perché essendo azione, l'io non può che produrre qualcosa.Filosofia idealistica
La filosofia idealistica e il kantismo
La filosofia idealistica prende le mosse dalla discussione sul kantismo con due questioni: il significato da attribuire al criticismo (che studia i problemi della conoscenza filosofica scomponendoli in problemi elementari), considerato da alcuni come una filosofia scettica, da altri come un rinnovamento su basi diverse della metafisica, e la distinzione tra fenomeno e cosa in sé, a cui si lega la possibilità di conoscere o meno la realtà dell'assoluto. La filosofia kantiana, nonostante fosse in un certo senso, completa di tutti gli argomenti filosofici più importanti, venne considerata da alcuni contraddittoria.
Prima di Kant: la realtà è ciò che vediamo.
Con Kant: solo il fenomeno può essere conosciuto.
Fichte: la realtà è un prodotto del io.
Schelling: l'io e il non io sono la realtà.
Hegel: la realtà espressione del soggetto.
Domande da interrogazione
- Qual è il fondamento del sapere secondo Fichte?
- Come Fichte differisce da Kant nella sua filosofia?
- Quali sono i tre principi della filosofia idealistica di Fichte?
- Come si colloca la filosofia di Fichte rispetto a quella di altri filosofi come Schelling e Hegel?
Per Fichte, il fondamento del sapere è la logica, basata sul principio di identità e non contraddizione, e risiede nell'io, che è azione e energia primitiva.
Fichte va oltre Kant affermando che l'uomo, pensando, crea la realtà, quindi il pensiero è realtà, mentre per Kant il sapere risiede nelle forme a priori.
I tre principi sono: l'io pone se stesso, l'io è autocoscienza e produce il non io, e l'io ha bisogno di un elemento dal quale differenziarsi.
Fichte vede la realtà come un prodotto dell'io, mentre Schelling considera l'io e il non io come la realtà, e Hegel vede la realtà come espressione del soggetto.