Concetti Chiave
- Fichte distingue il suo "Io" come infinito e creatore, mentre l'Io kantiano è finito e limitato dalla "cosa in sé".
- La filosofia di Fichte si basa sull'autocoscienza, fondamentale per l'esistenza, e mira a diventare un sapere assoluto.
- I tre principi della dottrina della scienza di Fichte includono l'Io infinito che crea e il Non Io come sua creazione e limite.
- L'idealismo di Fichte rifiuta il concetto kantiano di "noumeno", promuovendo una nuova metafisica dell'infinito.
- L'idealismo si divide in vari tipi, come l'idealismo gnoseologico e romantico, ponendo l'accento sull'idea rispetto alla materia.
Distinzione tra io kantiano e io di Fichte:
Indice
Distinzione tra io kantiano e io di Fichte
Kant: è finito, perché limitato dalla cosa in sé, si conosce per la forma, è un principio formale.
Fichte: è infinito, poiché tutto esiste in funzione e in esso, è un principio formale e materiale, il soggetto forma e crea.
Egli sta sul piano metafisico, abolisce la cosa in sé.Filosofia di Fichte e autocoscienza
Fichte vuole costruire un sistema col quale la filosofia divenga un sapere assoluto e perfetto, un sapere che metta in luce un principio su cui si fonda ogni scienza. Questo principio è l'autocoscienza. Infatti secondo Fichte qualcosa esiste solo se rapportata alla nostra coscienza.
La coscienza è quindi il fondamento dell'essere, l'autocoscienza è il fondamento della coscienza.
Principi di deduzione di Fichte
Fichte crea 3 principi di deduzione, i quali vengono implicati dal primo.
Principio assoluto: A=A, l'io non può affermare nulla senza prima affermare la propria esistenza. Il principio assoluto coincide con l'io stesso, la sua caratteristica è l'autocreazione, cioè un'intuizione intellettuale.
1) Tesi: L'Io pone sé stesso, e se una cosa è uguale a sé stessa allora esiste. Viene quindi chiarito l'Io come attività auto-creatrice e infinita, come soggetto.
2) Antitesi: L'Io pone il “Non Io”, qualcosa opposto a sé stesso (oggetto, natura, mondo) ma che sta in esso in quanto creato dall'Io
3) Sintesi: Nell'attività di limitazione del creare il Non Io, è come se l'Io si dividesse in tanti io finiti perché limitato dal Non Io. Essi creano la realtà finita, cioè il mondo.
Io e non io secondo Fichte
L'Io è limitato dal Non Io e viceversa. E' la situazione concreta del mondo, con molteplicità di io finiti e oggetti finiti (non io finiti). Il molteplice e finito è “divisibile”.
Io infinito: è l'io creatore e contiene l'intera umanità, è il massimo contenitore
Non io infinito: è il mondo nel suo insieme
Io finiti: sono i singoli uomini
Non io finiti: sono i singoli elementi della natura
Io per Fichte: soggetto che conosce e crea, unico e universale, infinito, assoluto, coincide con il tutto, l'oggetto è solo un contenuto del soggetto. La natura fa parte dell'io, non ha autonomia perché creata dall'uomo. Lo Spirito crea la realtà.
L'io è soggetto e oggetto → deduzione assoluta.
A Fichte si deve l'inizio dell'idealismo, cioè la massima espressione filosofica del Rinascimento. Fichte inaugura una nuova metafisica dell'infinito.
I discepoli di Kant giudicano il concetto di “noumeno” come filosoficamente inammissibile, perché non può venire ammessa l'esistenza della cosa in sé, una realtà non pensata e non pensabile, non rappresentata e non rappresentabile. Esso è quindi un concetto impossibile.
Idealista: qualcuno con ideali disposto a sacrificarsi per essi
Idealismo e visioni del mondo
Idealismo: visioni del mondo che privilegiano la dimensione “ideale” a quella “materiale”. Esso si divide in:
- Idealismo gnoseologico
- Idealismo romantico o assoluto
1) Pensieri che riducono l'oggetto della conoscenza a idee o rappresentazione. Tutte le dottrine secondo cui il mondo è una nostra rappresentazione.
2) Corrente post-kantiana di origine tedesca. Idealismo di tipo trascendentale, assoluto, soggettivo.
SPIRITO: realtà umana, considerata come attività conoscitiva e pratica e come libertà creatrice. Per essere tale ha bisogno della sua antitesi che è la natura. Esso crea la realtà; l'uomo rappresenta la ragione d'essere dell'universo. La natura esiste come momento dialettico necessario per la vita dello spirito.
Domande da interrogazione
- Qual è la distinzione principale tra l'io kantiano e l'io di Fichte?
- Qual è il principio fondamentale su cui Fichte basa la sua filosofia?
- Quali sono i tre principi della dottrina della scienza di Fichte?
- Come Fichte concepisce l'Io e il Non Io?
- Qual è il contributo di Fichte all'idealismo?
L'io kantiano è finito e limitato dalla cosa in sé, mentre l'io di Fichte è infinito, poiché tutto esiste in funzione e in esso, abolendo la cosa in sé.
Fichte basa la sua filosofia sull'autocoscienza, affermando che qualcosa esiste solo se rapportata alla nostra coscienza.
I tre principi sono: 1) Tesi: L'Io pone sé stesso; 2) Antitesi: L'Io pone il “Non Io”; 3) Sintesi: L'Io si divide in io finiti creando la realtà finita.
L'Io è infinito, creatore e universale, mentre il Non Io è il mondo creato dall'Io, con l'Io finito rappresentato dai singoli uomini e il Non Io finito dagli elementi della natura.
Fichte inaugura l'idealismo, una nuova metafisica dell'infinito, opponendosi al concetto kantiano di “noumeno” e privilegiando la dimensione ideale rispetto a quella materiale.