Ali Q
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Concetti Chiave

  • La conoscenza, secondo Kant, è l'ordinamento della realtà attraverso l'Io Penso, che è autocoscienza formale, non ontologica.
  • Le leggi della natura sono definite dall'uomo, e il molteplice viene sintetizzato dall'Io Penso attraverso spazio e tempo.
  • L'Io Penso è essenziale per l'oggettività, stabilendo leggi universali e necessarie attraverso le categorie.
  • Kant distingue il suo approccio dall'idealismo tradizionale, poiché le leggi dell'Io Penso si riferiscono solo al mondo formale della conoscenza.
  • Nonostante alcune similitudini, Kant non è un vero idealista poiché non attribuisce all'Io Penso un ruolo ontologico di creazione.

Indice

  1. La conoscenza secondo Kant
  2. Il ruolo dell'Io Penso
  3. Idealismo e Kant
  4. Filosofi idealisti storici
  5. Kant e l'idealismo formale

La conoscenza secondo Kant

Per Kant la conoscenza è l’ordinazione della realtà ed il reale è solo pensabile.

Le leggi della natura sono quindi definite dall’uomo. L’Io Penso è infatti autocoscienza formale, non ontologica.

Il ruolo dell'Io Penso

Il molteplice (cioè il dato sensibile catalogato secondo spazio e tempo) viene sintetizzato dall’Io Penso.

I giudizi riportano tale molteplice all’Io Penso, e solo allora si è coscienti di percepire (appercezione).

Tutto ciò che fa parte della nostra esperienza, per essere tale, deve necessariamente sottostare alle leggi dell’Io Penso.

L’Io Penso rende anche possibile l’oggettività, poiché le categorie – tramite cui esso opera - stabiliscono leggi universali e necessarie. Altrimenti saremmo sempre nell’ambito della soggettività e del particolare.

Ma esso non è creatore: si limita solo a mettere in ordine la realtà.

Idealismo e Kant

Nell’idealismo le leggi dell’Io Penso hanno a che fare col reale.

Per Kant, invece, esse si riferiscono solo al mondo formale (alla conoscenza). Per questo Kant non può essere definito un vero idealista.

Filosofi idealisti storici

Famosi idealisti nella storia della metafisica sono stati:

1) Platone, con la sua filosofia trascendente. Secondo Platone l’intellegibile crea la realtà. Un realtà assoluta ed indipendente;

2) Cartesio, che si pone il problema della conoscenza. Ne conclude che noi siamo una realtà metafisica (ragione) e che questa è l’unica certezza possibile. Cartesio lascia però irrisolto il problema sull’oggettività, e deve ricorrere a Dio per spiegare il mondo, togliendo importanza all’Io penso.

3) Spinoza, secondo cui la natura, intesa come insieme di fenomeni, ha una struttura razionale. La natura viene spiegata con la natura (immanentismo), ovvero la natura è il principio del divenire ed è essa stessa divenuta. Spinoza chiama Dio questa natura, ma in realtà è più che altro la legge intelligente della natura. Il suo può essere definito un idealismo oggettivo, in cui convivono panteismo e panenteismo.

4) Berkeley, la cui filosofia empirica sfocia poi nell’idealismo. Berkeley, infatti, ritiene – da empirista - che la conoscenza si basi sull’esperienza e sulle percezioni. Tuttavia ciò che l’uomo pensa non deve interessare, ma solo il suo percepire, che gli è dato da Dio.

Kant e l'idealismo formale

Per tutte queste ragioni, se mai Kant possa essere definito idealista, è tuttavia un idealista formale.

Con l’idealismo vero e proprio si passa infatti dal valore gnoseologico dell’Io Penso – cioè l’io ordinatore - a quello ontologico – cioè l’io che crea l’uomo e il mondo.

Kant è comunque da questo punto di vista considerato un Mosé, poiché ha prospettato che la mente potesse andare oltre il fenomeno e si è chiesto quali fossero le basi della conoscenza.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dell'Io Penso nella filosofia di Kant?
  2. L'Io Penso è l'autocoscienza formale che ordina la realtà, rendendo possibile l'oggettività attraverso le categorie che stabiliscono leggi universali e necessarie.

  3. Perché Kant non può essere considerato un vero idealista?
  4. Kant non è un vero idealista perché le leggi dell'Io Penso si riferiscono solo al mondo formale della conoscenza, non al reale, distinguendolo dall'idealismo ontologico.

  5. Come si differenzia l'idealismo di Kant da quello di Platone e Cartesio?
  6. Platone vede l'intellegibile come creatore della realtà, mentre Cartesio considera la ragione come unica certezza, ricorrendo a Dio per spiegare l'oggettività. Kant, invece, limita l'Io Penso all'ordinamento della realtà senza crearla.

  7. In che modo Kant è paragonato a Mosé nella sua filosofia?
  8. Kant è paragonato a Mosé perché ha proposto che la mente possa andare oltre il fenomeno, interrogandosi sulle basi della conoscenza, aprendo nuove prospettive filosofiche.

Domande e risposte

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