irene.mereu98
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Concetti Chiave

  • Fichte interpreta Kant criticando l'errore di basare la filosofia sul principio di identità e non contraddizione, sostenendo che l'IO e il fenomeno devono esistere entrambi per evitare contraddizioni.
  • Fichte introduce una nuova dialettica in tre momenti: l'IO pone se stesso, pone il NON IO, e infine riassorbe il NON IO, tornando all'IO assoluto.
  • L'IO assoluto genera il mondo ponendo il NON IO come ostacolo su cui agire, creando un ciclo infinito che non porta a una vera processualità.
  • La relazione tra IO e NON IO è fondamentale, poiché l'IO si sente limitato ma cerca di superare questi limiti attraverso la conoscenza e l'attività morale.
  • Fichte distingue tra idealismo e realismo, sostenendo che la libertà dipende dalla scelta individuale: l'idealismo permette di superare gli ostacoli, mentre il realismo li considera insuperabili e deresponsabilizza.

Indice

  1. Interpretazione di Kant secondo Fichte
  2. Critica alla filosofia di Kant
  3. L'urto e l'esistenza del mondo
  4. Libertà e responsabilità secondo Fichte

Interpretazione di Kant secondo Fichte

Del rapporto tra soggetto e oggetto,se ne occupò soprattutto Fichte.Egli sostiene che bisogna interpretare Kant secondo lo spirito ossia secondo ciò che avrebbe voluto dire ma che non ha detto;sostiene anche che bisognerebbe trovare il punto di deduzione del pensiero Kantiano per cui riflettendo su questo ritiene che l'errore di Kant sia consistito nell'aver iniziato la sua filosofia dal principio di identità e non contraddizione:tutte le opere di Kant rispecchiano questo principio,parte dal presupposto che da una parte ci sia l'IO penso,legislatore puro e a priori che determina con lo schema trascendentale le cose,e dall'altra il fenomeno empirico a posteriori e sempre uguale a se stesso che si adegua alle leggi dell'intelletto.Nella critica della ragion pratica per esempio aiutare la vecchietta ad attraversare la strada perchè è giusto farlo è bene,questa azione si adegua all'idea morale di io.Fichte dice che questo discorso,che io e fenomeno sono uguali a loro stessi,è valido ma a condizione che esistano entrambi,se non esistessero non sarebbero uguali a loro stessi e ci sarebbe una contraddizione.

Critica alla filosofia di Kant

Per farli esistere Kant non è andato aldilà dell'esistenza e del fenomeno;per Fichte per trovare l'identità bisogna andare oltre l'esistenza e vedere come fanno questi due elementi in opposizione tra di loro ad esistere.Prima bisogna far esistere una cosa,poi posso dire che è uguale a se stessa e diversa dagli altri;Kant lo dava per scontato.Oltre l'esistenza delle cose empiriche troviamo la necessità che qualcuno le faccia esistere,quindi c'è bisogno di un'attività che dia l'esistenza alle cose;quest'attività deve essere un soggetto perchè fa esistere le cose e secondo Fichte è l'IO o SPIRITO che è tutto perchè prima di esso non vi era niente ed è sciolto da ogni legame;un IO che è tutto e senza opposizioni è assoluto.Provare a essere attivi senza nessun altro elemento davanti,correre senza forza di gravità o giocare a calcio senza avversario non ha senso:l'io assoluto infatti,senza un ostacolo,non è più attività;in ogni attività c'è sempre una controparte come giocare contro un avversario.L'io assoluto,che non deriva da altro essendo soggetto,deve far esistere se stesso come attività e ha bisogno di qualcosa su cui agire e quindi determina l'esistenza di un ostacolo diverso dall'io,il NON IO.Abbiamo quindi l'io che pone se stesso e poi pone il NON IO;questo è il nuovo concetto di dialettica che per Kant era generata dal tentativo della ragione di cogliere il mondo.Questi due momenti si scontrano,l'IO agisce sul NON IO e scopre che è stato posto da se stesso e lo riassorbe;i momenti quindi sono tre:

1 momento)Io pone se stesso;

2 momento)Io pone NON IO(agisce su di esso);

3 momento)Io riconosce il NON IO e lo riassorbe tornando al primo momento(non c'è più scissione,rottura tra IO e NON IO).

Questi tre momenti sono ontologici e non psicologici.Per Fichte il mondo è generato dall'IO assoluto,ne scaturisce che non è solo attività di legislatore ma è un'attività che deve agire su qualcosa e ha bisogno di un ostacolo e di un URTO,STREBEN,che ha su di esso.L'IO nel momento in cui pone il NON IO si aliena di una parte del proprio essere che cede al NON IO(un bambino ha paura dei fantasmi e ha un campo d'azione limitato perchè quella zona è infestata dai fantasmi;nel momento in cui vede un'ombra da l'esistenza e avendo paura si priva di una sfera d'azione,di andare a giocare nel bosco perchè ci sono i fantasmi;quando non ha più paura e si scontra con l'oggetto si riappropria di questa parte di essere).L'IO appunto riconosciuto il NON IO come una sua parte e non qualcosa di reale e oggettivo lo riassorbe grazie al desiderio di agire,dopo torna all'IO assoluto e pone nuovamente il NON IO compiendo un circolo vizioso ripartendo sempre da capo e da origine ad un Infinito Negativo perchè è sempre lo stesso percorso e non si arricchisce,scopre sempre che quello che ha posto è una sua parte e non c'è processualità.Dio stesso da esistenza al mondo ponendolo diverso da se stesso,aveva la necessità di dettare le leggi al mondo che era autonomo e si riappropria di esso con l'Apocalisse,quando lo distruggerà e poi lo ricrea e secondo Fichte ricomincia da capo perchè l'io come attività ha bisogno di agire su qualcosa.Anche l'individuo fa così:da neonati iniziando a parlare si agisce sul NON IO;da ragazzi si sogna qualcosa fino a quando si porrà il NON IO,il soggetto agisce ponendosi degli obbiettivi che sono dei NON IO e dà loro l'esistenza.

L'urto e l'esistenza del mondo

Fondamentale è il secondo momento della sua dialettica(lo scontro con il NON IO)che avviene grazie all'urto perchè da quel momento fa derivare l'esistenza del mondo,inoltre è problematico perchè l'IO svolge due azioni:si sente limitato dal NON IO e contemporaneamente limita il NON IO.Per esempio non possiamo volare perchè la forza di gravità ci limita l'azione;invece inventando l'aereo l'IO limita il NON IO,la natura.Oppure un professore entra in classe ordinando qualcosa e limita la classe però vuole anche uscire ma non può perchè deve fare lezione ed è limitato dalla classe.L'IO limita il NON IO con delle regole che sono punto di origine di qualsiasi attività morale dell'IO,sono un qualsiasi tipo di regole che nascono dal tentativo dell'IO di limitare il NON IO.Per superare l'ostacolo l'IO utilizza la conoscenza,lo conosce e lo supera;supera il NON IO quando riconosce che è una sua parte.L'IO nel momento in cui limita utilizza l'attività morale;quando si sente limitato supera l'ostacolo con la conoscenza.La natura ci pone come ostacolo la distanza,noi la superiamo inventando l'aereo,con la conoscenza.Quello che in Kant era separato(io penso e fenomeno)per Fichte viene unificato;le due attività vengono dal secondo momento:IO e NON IO sono limitati,l'IO supera l'ostacolo con la conoscenza;viene superata la scissione attraverso un punto di deduzione comune.

Libertà e responsabilità secondo Fichte

La nostra libertà dipende da noi stessi,infatti ci sono due diversi punti di vista:idealista e realista.Quello idealista dice che qualsiasi ostacolo è prodotto dall'IO,quello realista invece che l'ostacolo è reale ed esiste indipendentemente dall'IO.Ognuno sceglie cosa essere:se scelgo realismo ritengo che l'ostacolo esiste indipendentemente da me e sia insuperabile;a questo punto scelgo il punto di vista della necessità perchè non posso superare certi ostacoli.Se scelgo l'idealismo mi rende libero perchè so che con la conoscenza è possibile modificare la natura e gli eventi,non mi limita e sono io che pongo il NON IO,lo riconosco e lo posso superare attraverso la conoscenza;per quello realista non è invece possibile.Fichte dice che la libertà viene scelta dal singolo che sceglie l'idealismo,la NON libertà viene scelta invece dal realismo e chi lo sceglie è furbo perchè con questo il soggetto non ha responsabilità,è sempre colpa degli altri quindi è una scelta di comodo e ci rende irresponsabili;con l'idealismo sono responsabile delle mie azioni e secondo Fichte è superiore.Per esempio se ho perso per un motivo,con l'idealismo sono libero e mi assumo le mie responsabilità,con il realismo è colpa di qualcun'altro.Non si può essere sia idealista che realista.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la critica principale di Fichte alla filosofia di Kant?
  2. Fichte critica Kant per aver iniziato la sua filosofia dal principio di identità e non contraddizione, senza andare oltre l'esistenza e il fenomeno per trovare l'identità tra soggetto e oggetto.

  3. Come Fichte descrive il rapporto tra l'IO e il NON IO?
  4. Fichte descrive il rapporto tra l'IO e il NON IO attraverso una dialettica in tre momenti: l'IO pone se stesso, l'IO pone il NON IO, e infine l'IO riconosce e riassorbe il NON IO, tornando al primo momento.

  5. Qual è il ruolo dell'attività morale secondo Fichte?
  6. L'attività morale per Fichte è il tentativo dell'IO di limitare il NON IO attraverso regole, superando gli ostacoli con la conoscenza e unificando ciò che in Kant era separato.

  7. Come Fichte vede la libertà in relazione all'idealismo e al realismo?
  8. Fichte sostiene che la libertà è scelta dall'individuo che adotta l'idealismo, poiché permette di superare gli ostacoli con la conoscenza, mentre il realismo porta alla non libertà e irresponsabilità.

  9. Qual è l'importanza del secondo momento della dialettica di Fichte?
  10. Il secondo momento della dialettica di Fichte, lo scontro con il NON IO, è fondamentale perché da esso deriva l'esistenza del mondo e rappresenta il punto di origine di qualsiasi attività morale dell'IO.

Domande e risposte

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