ilaminasalogni
Ominide
2 min. di lettura
Vota 5 / 5

Concetti Chiave

  • Cartesio, nella seconda meditazione, identifica l'Io come nucleo di indistruttibile certezza, definito come "res cogitans".
  • Pierre Gassendi critica l'approccio cartesiano, suggerendo che possa trattarsi di un ragionamento deduttivo e un sillogismo mascherato.
  • Gassendi sostiene che nel ragionamento di Cartesio ci sia una premessa maggiore implicita: l'esistenza di tutto ciò che pensa.
  • Cartesio risponde che il "cogito ergo sum" è un'intuizione immediata, non un ragionamento con premessa e conclusione.
  • Per Cartesio, pensare ed essere sono aspetti di un'unica esperienza intuitiva, garantendo la certezza dell'esistenza durante il pensare.

Indice

  1. La scoperta dell'Io
  2. La critica di Gassendi
  3. La risposta di Cartesio

La scoperta dell'Io

Riprendendo il tema generale della seconda meditazione, Cartesio con un atto di auto-riflessione scopre un nucleo di indistruttibile certezza, l’Io, perché l’unica indiscutibile certezza, l’unica di cui non posso dubitare è il pensiero, in quanto sono cosa pensante, definita precisamente “res cogitans”, cosa che pensa.

La critica di Gassendi

Un’altra critica molto dura che se accolta avrebbe distrutto tutta la meditazione è quella di Pierre Gassendi: il filosofo suo contemporaneo si chiede se l’argomentazione utilizzata non è forse una ragionamento deduttivo, e non sia forse realizzata attraverso un sillogismo.

In qualche modo, tutto il discorso sulla filosofia aristotelica, sula logica, dapprima ripudiato perché non ragionato, non è stato infine utilizzato? Se Gassendi avesse ragione ci troveremmo davanti a un sillogismo camuffato, dal quale non risulta evidente una premessa maggiore ma chiaramente una premessa minore e una conclusione. La prima, la premessa maggiore, seppur celata, secondo il critico c’è, ed è l’esistenza di tutto ciò che pensa, la quale non viene dimostrata ma è data per evidente. Questa obiezione mina non solo l’autenticità del lavoro del filosofo ma la sua stessa ragione.

La risposta di Cartesio

Ecco la risposta immediata di Cartesio: il mio cogito ergo sum non è un ragionamento che si basa su una premessa e una conclusione, in quanto è intuizione immediata, giacchè pensare ed essere non sono due momenti distinti e separati di una successione discorsiva, anche se c’è l’ergo che congiunge cogito e sum. Da Cartesio sono indicati come due aspetti in una unica esperienza intuitiva. Finchè continuo a pensare sono certo di esistere.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community