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Concetti Chiave

  • Fichte sostiene che l'io diventa "non assoluto" quando produce il non io, entrando in un rapporto limitato e divisibile.
  • L'io aspira a superare il non io attraverso lo 'Streben', un processo di autoperfezionamento conoscitivo e morale.
  • Il non io rappresenta sia ostacoli materiali che altre persone, limitando la libertà dell'io.
  • Il terzo principio di Fichte sottolinea un'etica che bilancia la libertà individuale con il rispetto delle leggi.
  • L'approccio gnoseologico di Fichte porta a conseguenze etiche, integrando conoscenza e morale.

Indice

  1. Il concetto di io secondo Fichte
  2. L'ostacolo del non io
  3. L'etica nella filosofia di Fichte

Il concetto di io secondo Fichte

Secondo il pensiero di Fichte, dal momento in cui l'io produce il non io, diventa "non assoluto", poiché da quel momento è legato a qualcos'altro. Diventa limitato, divisibile, empirico e arriva a far parte di II (ii) divisibili. Nonostante ciò, l'io non dimentica il suo antico stato di io assoluto e tende a raggiungerlo cercando sempre di superare il non io con lo 'Streben', la tensione al superamento del limite posto dagli ostacoli, conoscendolo e aspirando alla libertà. L'uomo, infatti, assume nella filosofia di Fichte un atteggiamento prometeico, costruttivo creatore, poiché tende a realizzare se stesso sia in senso conoscitivo che in senso morale, tramite l'autoperfezionamento. Fichte dice che tenderemo sempre all'assoluto ma non ci arriveremo mai in quanto non riusciremo mai a conoscere tutto e non saremo mai liberi (sotto questo punto di vista è stato criticato da Hegel).

L'ostacolo del non io

Il non io, che da una parte è identificato con le cose materiali che ci ostacolano, e che dall'altra è identificato negli altri ii, le persone che non sono io ma che sono comunque ii, si contrappone al nostro voler arrivare all'io assoluto. La libertà dell'io finisce dove comincia la libertà di un altro io. Il terzo principio filosofico di Fichte ha dunque carattere etico-giuridico in quanto afferma che l' io tende all'essere il più libero possibile senza intralciare gli altri rispettando le leggi.

L'etica nella filosofia di Fichte

L'etica garantisce la massima libertà di tutti rispettando l'io morale con le leggi (strumento con il quale organizziamo la nostra libertà). Il ragionamento gnoseologico di Fichte ha dunque conseguenza etica.

La sintesi della filosofia di Fichte: l'io divisibile, nell'io assoluto, oppone a sé un non io divisibile, ostacolo al suo continuo tendere all'assoluto.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dello 'Streben' nella filosofia di Fichte?
  2. Lo 'Streben' rappresenta la tensione dell'io verso il superamento dei limiti posti dal non io, cercando di raggiungere l'assoluto e aspirando alla libertà, anche se questo obiettivo non sarà mai completamente raggiunto.

  3. Come si manifesta l'ostacolo del non io secondo Fichte?
  4. L'ostacolo del non io si manifesta sia attraverso le cose materiali che ci ostacolano, sia attraverso gli altri individui, i quali, pur essendo ii, limitano la nostra libertà e il nostro tendere all'io assoluto.

  5. Qual è l'importanza dell'etica nella filosofia di Fichte?
  6. L'etica è fondamentale nella filosofia di Fichte poiché garantisce la massima libertà per tutti, rispettando l'io morale attraverso le leggi, che organizzano e regolano la nostra libertà.

Domande e risposte

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