Concetti Chiave
- Fichte viene influenzato dalla 'Critica della ragion pratica' di Kant, che lo porta a sviluppare una filosofia incentrata sull'idealismo etico, attribuendo grande importanza all'etica.
- Prima di Kant, Fichte credeva nella visione meccanicistica di Spinoza, ma scopre in Kant una dimostrazione razionale della libertà, integrandola nella sua filosofia.
- La dottrina della scienza di Fichte inizia con l'analisi dell'io, distinguendo tra rappresentazioni soggettive (interne) ed esterne (esperienza), scegliendo l'idealismo per sostenere la libertà.
- Nel sistema di Fichte, l'io è un'attività ponitrice che necessita del non-io per esistere; la dialettica tra io e non-io è essenziale per la creazione del mondo.
- L'obiettivo di Fichte è costruire una filosofia come scienza, basandola su un punto di partenza assoluto e certo, distinto dall'identità pura, per garantire coerenza e sistematicità.
Da molta importanza all'etica, tanto che la sua filosofia viene chiamata idealismo etico.
Prima della lettura di Kant, Fichte pensava che la realtà fosse stata descritta perfettamente da spinoza: il mondo è strutturato in maniera meccanicistica e segue regole che possono essere colte da un uso corretto della ragione. Convinto che fosse però possibile affermare la libertà con fede sentimento: posizione debole poichè la libertà appare come una mera apparenza della sensibilità umana e non come un dato oggettivo.
In kant egli trova una filosofia che afferma la libertà senza uscire dalla sfera della ragione, ma anzi dimostrata e supportata da essa.
Egli scrive:' non c'è un sapere assoluto se non in una libertà assoluta e non c'è libertà assoluta se non in un sapere assoluto.'
Se non ho una visione dell'uomo in cui esso è esattamente libero non posso avere una conoscenza assoluta. Per essere libero egli deve essere produttore di tutte le cose: le cose non sono un dato importa ma frutto della mia produzione, viceversa l'io non può essere libero se il mio sapere non è assoluto.
DOTTRINA DELLA SCIENZA
Egli sostiene che bisogna iniziare dall'analisi dell'io. Esso presenta rappresentazioni:-soggettive: interne al'io( emozioni e stati d'animo)
-esterne all'io: esperienza.
Fichte a questo punto si pone una domanda: da dove proviene l'esperienza?
Essa può provenire dal:
-dogmtismo: realismo secondo cui l''esperienza dipende dagli oggetti reali, esterni all'io. L'esistenza della cose in sè è presupposto della rappresentazione del pensiero. Si presuppone l'esistenza di un fatto per risalire all'altro. Esperienza: derivazione dal molteplice dato.
-idealismo: l'esperienza dipende dal soggetto: dal pensiero: dall'intelletto.
Fichte sceglie l'ideaismo poichè solo al suo interno si può sostenere con rigore la liberà. Nel dogmatismo la libertà è solo soggettiva: deriva da uno stato d'animo, da una debole fede dunque alla base del ensiero filosofico cì na selta etica: se vuoi essere un vro uomo devi seguire l'dealismo altrimenti avrai una posizione debole nella vita.
In quest contesto in cui la ragione si schiaccia in un riferimento spinoziano ( la scienza) fichte sostiene che razionalmente non si posso affermare la libertà a meno che quei meccanicismi abbiano non la sostanzma l'io stesso. Tutto ciò che esiste è frutto dell'azione dell'uomo.
Domanda: come si pul costruire la filosofia come scienza?
Risposta: l'obbiettivo è fare della filosofia una scienza, cosi come kant ha provare a fare con la prima critica. Perchè una disciplina possa esseer ritenu scientifica deve essere certa e sistematica in ogni passaggio del discorso che deve essere collegato coerentemente a quello precedente.
Dev tutto basarsi su una considerazione precedente che a sua volta avrà come base un'altra considerazione e così via. Fino a raggiungere il fondamento certo.
L'unico modo di costruire una dottrina come scienza è avere un punto di partenza assolutamente certo. Nella filosofia è sempre stato l'identità. L'identità non può essere un principio assoluto poichè è solamente formale. ci da una eregola formale ma non ci dice il contenuto. Il principio di identità si basa sul principio dell'io in quanto attività onitrice l'io pone i cotenuti dell'identità e il principio dìidentità che non può esistere senza i contenuti.
1 PRINCIPIO: prima si pensava che ci fosse un essere che causa un'azione, una realtà che agisce. Fichte ribalta questa posizione: l'azione precede l'essere Io è attivitàponitrice non creatrice.
2 PRINCIPIO: l'io non può essere attività ponitrice se non c'è qualcosa che viene posto--> l'io implica il non io. Oppone a se stesso il non io.Il non io è il momento dialettio necessarioa ffinchè l'io possa essere.
TERZO PRINCIPIO: se l'io e non io fossero entrambi assoluti si annullerebbero, essento opposti ed uguali. Occorre che si qualifichino .Io e non io divisi danno vita a diversi risultati e non ad una opposizione askoluta che risulta in un annullament assoluto. Si crea una dialettica che produce il mondo. Il mondo nasce per ddepotenziamento dell'io.
Ogni azione dell'io è il superamento di un ostacolo. L'io assoluto è un obbiettivo ideale, irraggiungibile.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza dell'etica nella filosofia di Fichte?
- Come Fichte interpreta la libertà rispetto alla filosofia di Kant?
- Qual è la posizione di Fichte riguardo all'origine dell'esperienza?
- Come Fichte intende costruire la filosofia come scienza?
- Quali sono i tre principi fondamentali della dottrina della scienza di Fichte?
Fichte attribuisce grande importanza all'etica, tanto che la sua filosofia è definita idealismo etico. Egli crede che la libertà possa essere affermata attraverso la ragione, come dimostrato dalla filosofia di Kant.
Fichte trova in Kant una filosofia che afferma la libertà senza uscire dalla sfera della ragione, dimostrata e supportata da essa, contrariamente alla visione di Spinoza che vedeva il mondo come meccanicistico.
Fichte sceglie l'idealismo, sostenendo che l'esperienza dipende dal soggetto e dall'intelletto, poiché solo in questo contesto si può sostenere con rigore la libertà, a differenza del dogmatismo che vede la libertà come soggettiva.
Fichte intende fare della filosofia una scienza certa e sistematica, basata su un punto di partenza assolutamente certo, che è l'attività ponitrice dell'io, piuttosto che un principio di identità formale.
I tre principi sono: 1) L'azione precede l'essere, con l'io come attività ponitrice; 2) L'io implica il non io, necessario per l'esistenza dell'io; 3) L'io e il non io devono qualificarsi per evitare un annullamento assoluto, creando una dialettica che produce il mondo.