giannyetonia
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Concetti Chiave

  • Giordano Bruno, nato Filippo a Nola, aderì all'ordine domenicano con il nome Giordano, manifestando fin da giovane un atteggiamento anticonformista verso l'autorità della Chiesa.
  • Bruno viaggiò per l'Europa, entrando in contatto con corti e sovrani, promuovendo idee di rigenerazione politica e religiosa, e approfondendo studi sulla magia.
  • Nonostante il clima di tolleranza a Venezia e la protezione di Giovanni Mocenigo, Bruno fu denunciato per eresia, portando al suo trasferimento e processo a Roma.
  • Accusato di eresia per le sue idee innovative, tra cui l'infinità dell'universo e il dubbio sui dogmi cristiani, Bruno rifiutò di abiurare e fu giustiziato nel 1600.
  • Bruno è ricordato come un martire della filosofia e un uomo che sfidò i limiti religiosi, culturali e politici del suo tempo, mantenendo viva la sua eredità intellettuale.

La vita di Giordano Bruno (come di Socrate) è legata alla sua fama. È stato un martire della filosofia e dei pregiudizi della chiesa, fu condannato ingiustamente dal tribunale dell'Inquisizione soprattutto perchè era un personaggio scomodo che poneva la verità come una ricerca anche in contrasto all'autorità. Nel tempo, è stato descritto con tante sfaccettature: il filosofo, il frate ribelle, il martire dell’Inquisizione ma, in generale, come un uomo che rompe gli schemi dell'epoca (religiosi, culturali, politici..).

A differenza di Galileo Galilei che, per aver salva la vita, abiura anche se con la frase ‘eppur si muove’; sia Bruno che Socrate, dedicano la loro vita alla ricerca filosofica e all'affermazione delle proprie idee. Bruno, infatti, in sentenza di morte pronuncia queste parole: 'certamente voi conferite questa sentenza contro di me con più timore di me che provo nell'accoglierla' quindi, afferma che la morte è un attimo, mentre le sue idee continueranno a vivere divulgandosi ancora di più.
In realtà, Bruno si chiamava Filippo, nasce a Nola e a circa quindici anni entrò nell’ordine domenicano con il nome di Giordano. Già dall’adolescenza, manifestò un atteggiamento anticonformista nei confronti dell'autorità della Chiesa; infatti, la prima volta, fu denunciato dal suo superiore poichè tolse le immagini dei santi dalla propria cella lasciando solo il crocifisso; riteneva che il culto dei santi fosse degenerato in una forma di idolatria, cioè era divenuto superiore a quello verso Dio. Bruno ebbe sempre dei forti dubbi su alcuni dogmi della religione e, così, per allontanarsi dal clima di sospetto creatosi nei suoi confronti, decise di abbandonare l’ordine e lasciare l’Italia. Nel 1576 iniziò a girare l’Europa, viaggiò per varie capitali europee, entrò in contatto con varie corti e anche con i sovrani; era certo che fosse necessaria una rigenerazione politica (oltre a quella religiosa). In Germania approfondì gli studi sulla magia, che lo resero famoso; infatti su invito di Giovanni Mocenigo, nobile veneziano, rientrò in Italia affinché lo istruisse sulle arti magiche. A Venezia vigeva un clima di libertà e tolleranza ed essendo protetto da Mocenigo Bruno pensava di essere al sicuro, in realtà fu lo stesso Mocenigo a denunciarlo per eresia, in seguito alle pressioni ricevute dall’Inquisizione. Il processo si sarebbe dovuto tenere a Venezia e poichè non c’erano altri accusatori si avviava verso una condanna lieve o l’assoluzione; ma l’Inquisizione chiese di trasferire il processo a Roma e questo cambiò l’esito. Bruno entrò in carcere nel 1593, subì un lungo processo e fu torturato. Nei processi di eresia l’imputato veniva invitato ad abiurare ma egli rifiutò e fu arso al rogo nel 1600, in Campo dei Fiori, a Roma (tutt'oggi c'è una statua). Bruno fu accusato di:
-Mettere in dubbio i dogmi della religione cristiana: Trinità, Incarnazione e divinità di Cristo.
-Sostenere l’esistenza di infiniti mondi: cioè, l’universo non si ferma al cielo delle stelle fisse ma è infinito e non bisogna escludere l’esistenza di forme di intelligenza analoghe o superiori all'uomo (infiniti mondi e infiniti sistemi solari).
-Ingannare gli uomini con la magia.
-Sostenere la teoria della metempsicosi (trasmigrazione dell’anima): quando il corpo muore, l’anima immortale trasmigra in un corpo mortale. Essa è costretta a reincarnarsi per liberarsi dai peccati e lo fa in base alla quantità e alla gravità di essi, così il corpo diviene una sorte di prigione. Quest'accusa però era completamente falsa. [Teoria antica proveniente dall’Asia minore legata all’orfismo; portata in Occidente da Pitagora e poi da Platone (teoria orfico-pitagorica)].

Domande da interrogazione

  1. Qual è il legame tra la vita di Giordano Bruno e la sua fama?
  2. La vita di Giordano Bruno è strettamente legata alla sua fama di martire della filosofia e dei pregiudizi della chiesa, essendo stato condannato dall'Inquisizione per le sue idee rivoluzionarie e anticonformiste.

  3. Quali furono le principali accuse mosse contro Giordano Bruno dall'Inquisizione?
  4. Bruno fu accusato di mettere in dubbio i dogmi cristiani, sostenere l'esistenza di infiniti mondi, ingannare con la magia e sostenere la teoria della metempsicosi.

  5. Come reagì Giordano Bruno alla sentenza di morte?
  6. Bruno accettò la sentenza con coraggio, affermando che la morte era solo un attimo mentre le sue idee avrebbero continuato a vivere e diffondersi.

  7. Quali furono le circostanze che portarono all'arresto di Giordano Bruno?
  8. Bruno fu arrestato dopo essere stato denunciato per eresia da Giovanni Mocenigo, che lo aveva invitato a Venezia per istruirlo sulle arti magiche, sotto pressione dell'Inquisizione.

  9. In che modo Giordano Bruno si distinse da Galileo Galilei e Socrate?
  10. A differenza di Galileo, che abiurò per salvarsi, Bruno e Socrate dedicarono la loro vita alla ricerca filosofica e all'affermazione delle proprie idee, rifiutando di rinunciare alle loro convinzioni.

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