Concetti Chiave
- Giordano Bruno esalta una "religione" della natura, infusa di panpsichismo e magia, vedendo la natura come animata da una forza spirituale.
- Critica le religioni tradizionali per la loro irrazionalità, contrapponendo la religiosità filosofica come ricerca critica della verità.
- La concezione di Dio di Bruno include una mente superiore esterna e una mente presente in tutte le cose, rendendo Dio sia trascendente che immanente.
- Bruno vede l'universo come un organismo infinito, dove materia e forma coincidono, sostenendo una visione panteistica.
- La sua idea di un universo infinito lega Bruno alla rivoluzione astronomica moderna, essendo considerato un precursore di questi sviluppi.
Il naturalismo di Giordano Bruno consiste in una “religione” della natura e si avvale di suggestioni metafisiche e magiche. Tutti i suoi scritti presentano l’amore per la vita nelle sue infinite possibilità di espansione, da cui nasce l’interesse per la natura. Bruno la esalta in un impeto lirico e religioso che spesso si esprime attraverso la poesia, considerandola viva e animata. Di qui deriva la sua predilizione per la magia, che egli fonda su un panpsichismo universale, che riconosce nella realtà fisica l'azione di una forza spirituale, che anima il cosmo rendendolo vivo.
La sua concezione della natura lo porta a cercare di conquistarla “d’assalto”, rifiutando la paziente e laboriosa indagine scientifica.
Perciò, egli usa la mnemotecnica, cioè l’arte lulliana, nonché la pretesa di impadronirsi rapidamente del sapere mediante artifici mnemonici e di fare progredire la scienza con una tecnica miracolosa.Sebbene la sua filosofia rappresenti una pausa nello sviluppo del naturalismo scientifico, essa incarna l’amore per la natura che fu una delle principali caratteristiche del Rinascimento.
Indice
Critica della religione e concezione della filosofia
Bruno disprezza la religione. La considera un sistema di credenze irrazionali e superstiziose, utile solo per governare i popoli rozzi. Per Bruno, la religione è contraria alla ragione e alla natura, poiché sovverte ciò che la ragione considera eccellente. Bruno condanna anche il cristianesimo riformato. Lo considera peggiore del cattolicesimo per la sua negazione della libertà individuale e per il suo incitare alla discordia.
Bruno contrappone questa religiosità superstiziosa alla religiosità dei “teologi”, ossia dei pensatori che, attraverso la ragione, cercano la via per giungere a Dio. Per lui, questa religiosità autentica coincide con la filosofia, intesa come ricerca critica della verità.
Concezione di Dio
Bruno concepisce Dio in due modi principali:
Dio è definito come Anima del mondo e agisce tramite l’intelletto universale, che plasma dall’interno la materia e la specifica negli esseri del mondo. Questo intelletto è descritto come "motore dell'universo", "artefice interno" e "fabbro del mondo", ed opera come forza intrinseca nella materia.
Dio è sia causa che principio dell'essere: causa come energia che produce il cosmo e principio come elemento costitutivo delle cose. L'universo è un organismo dotato di una sola forma (Dio come Anima del mondo, principio attivo) e una sola materia (la massa corporea del mondo, principio passivo).
Tuttavia, la materia non è pura passività, in quanto possiede già in sé le forme che vengono espresse attraverso l'intelletto divino. Materia e forma non sono separate, in quanto anima e corpo non sono due sostanze, ma due aspetti (distinguibili solo astrattamente) di un'unica sostanza che è la natura.
Concezione dell’universo
L'ispirazione principale del pensiero di Bruno è la propensione a vedere il divino nel mondo, seguendo tendenze panteistiche, affermando che la natura è Dio stesso. Questa identità è giustificata dal legame tra materia (Dio come principio passivo animato) e forma (Dio come principio attivo che plasma la materia). Su questa base, Bruno afferma che la legge dell'universo è la coincidenza degli opposti, in cui si fondono materia e forma, massimo e minimo, cioè centro e circonferenza, arrivando a dire che il centro del cosmo è dappertutto, mentre la sua circonferenza è in nessun luogo.
Emerge così l’attributo fondamentale dell’universo: l'infinità, concetto connette Bruno e la rivoluzione astronomica moderna, di cui è uno dei principali precursori.
Domande da interrogazione
- Qual è la concezione di Giordano Bruno riguardo alla natura?
- Come Giordano Bruno critica la religione tradizionale?
- In che modo Giordano Bruno concepisce Dio?
- Qual è la visione di Giordano Bruno sull'universo?
- Qual è il rapporto tra la filosofia di Bruno e il naturalismo scientifico?
Giordano Bruno vede la natura come una "religione" animata da una forza spirituale, esaltandola con un impeto lirico e religioso, e predilige la magia basata su un panpsichismo universale.
Bruno disprezza la religione tradizionale, considerandola irrazionale e superstiziosa, utile solo per governare i popoli rozzi, e contrappone a essa una religiosità autentica basata sulla filosofia e la ragione.
Bruno concepisce Dio sia come mente superiore a tutto, incomprensibile alla ragione umana, sia come mente presente in tutte le cose, accessibile alla ragione e principio immanente del cosmo.
Bruno vede l'universo come un organismo infinito, dove materia e forma coincidono, e afferma che la legge dell'universo è la coincidenza degli opposti, con il centro del cosmo dappertutto e la circonferenza in nessun luogo.
Sebbene la filosofia di Bruno rappresenti una pausa nello sviluppo del naturalismo scientifico, essa incarna l'amore per la natura, caratteristica principale del Rinascimento, e anticipa la rivoluzione astronomica moderna.