Concetti Chiave
- Sant'Anselmo d'Aosta esplora la possibilità di dimostrare l'esistenza di Dio attraverso due metodi filosofici distinti: a priori e a posteriori.
- La dimostrazione a priori parte dalla definizione di Dio, argomentando che dalla sua essenza deriva necessariamente la sua esistenza.
- La dimostrazione a posteriori prende in considerazione la realtà esistente, sostenendo che la presenza di Dio si deduce da essa.
- L'argomento ontologico, centrale nel pensiero di Sant'Anselmo, afferma che Dio è "ciò di cui non si può pensare niente di più grande", implicando che la perfezione include l'esistenza.
- La critica del monaco Gaunilone contesta che, sebbene Dio possa essere concepito come l'essere perfettissimo, ciò non prova necessariamente la sua esistenza reale.
In questo appunto viene descritta la biografia di Sant'Anselmo d'Aosta, di cui vengono anche riportate informazioni circa il suo operato in ambito filosofico. Quello che si chiede Sant'Anselmo d'Aosta è se esiste Dio e nel caso come si potrebbe fare per potere dimostrare la sua esistenza. Si parla di dimostrazioni a priori e dimostrazioni a posteriori per quanto riguarda l'esistenza di Dio. Infine esiste l'argomento ontologico che è la prova vera e propria dell'essenza di Dio.
Indice
Le dimostrazioni dell'esistenza di Dio
Si può dimostrare l'esistenza di Dio? E nel caso, come può essere dimostrata?
I filosofi hanno adottato due strade diverse per dimostrare l'esistenza di Dio, che si differenziano in base alla concezione di Dio e in base al rapporto tra causa ed effetto. Le due strade sono:
- Dimostrazione a Priori: "Dio è.. e quindi esiste", il ragionamento parte dalla definizione di Dio, che cos’è e la conseguenza è che Dio esiste. (Si parte dall’origine della realtà)
- Dimostrazione a Posteriori: per Sant'Anselmo d'Aosta "Esiste questa realtà e Dio esiste" il ragionamento non parte dall'Esistenza di Dio.(Realtà rispetto a Dio è a posteriori)
Dimostrazione a priori
Dimostrazione a posteriori
L'argomento ontologico e il dialogo
L'argomento ontologico è la prova a priori ontologica (da ontos), dall’essenza di Dio; Sant'Anselmo d'Aosta ne parla nel suo Proslogion, cioè in un'opera scritta in forma di dialogo tra il Santo ed un insipiens (uno che non sa o che non conosce). L’insipiens dice che per lui Dio non esiste, così Anselmo gli chiede come fa a dire che non esiste e continua dicendo che: "Dio è cioè di cui non si può pensare niente di più grande" e quindi esiste, ma l'insipiens pur condividendo le parole di Sant'Anselmo insiste sulla non esistenza di Dio. A questo punto l’insipiens si contraddice: come fa la cosa più perfetta a mancare di qualcosa.. cioè dell’esistenza? Il monaco Gaunilone nel suo libro a difesa dell’insipiente oppose che anche ammesso che Dio fosse l’essere perfettissimo,da questo concetto non può dedursi la sua esistenza.
Domande da interrogazione
- Quali sono le due strade adottate dai filosofi per dimostrare l'esistenza di Dio secondo Sant'Anselmo d'Aosta?
- Che cos'è l'argomento ontologico secondo Sant'Anselmo d'Aosta?
- Come risponde Sant'Anselmo all'insipiens che nega l'esistenza di Dio?
Le due strade sono la dimostrazione a priori, che parte dalla definizione di Dio, e la dimostrazione a posteriori, che parte dalla realtà esistente.
L'argomento ontologico è una prova a priori basata sull'essenza di Dio, descritta nel "Proslogion" come "Dio è cioè di cui non si può pensare niente di più grande".
Sant'Anselmo sostiene che l'insipiens si contraddice, poiché se Dio è l'essere più perfetto, non può mancare dell'esistenza.