Concetti Chiave
- Anselmo d'Aosta è celebre per la "Prova ontologica", che sostiene che l'idea di Dio implica la sua esistenza.
- La prova ontologica si basa sul concetto che non si può pensare a nulla di maggiore di Dio, quindi deve esistere.
- Anselmo introduce anche la "Prova dei grandi", ispirata da Aristotele, basata su gradi di perfezione gerarchici.
- La "Prova dei grandi" suggerisce un grado massimo di perfezione, incarnato da Dio, a capo della gerarchia.
- La prova dei gradi è considerata induttiva, derivando verità generali da casi particolari, opposta alla deduzione.
Indice
Contributi di Anselmo d'Aosta
Il filosofo Anselmo d’Aosta viene principalmente ricordato per aver scritto i saggi più famosi come la “Prova ontologica” e anche la “Prova dei grandi”.
Prova ontologica e sue implicazioni
Nel primo caso viene specificato come tutti abbiano nella propria mente instillata l’idea di un qualsiasi Dio, anche per negare l'esistenza di una divinità bisogna infatti averne il concetto, l’idea dell’ente di cui non si può pensare niente di maggiore, deve possedere quindi anche l’esistenza perché secondo Anselmo d'Aosta non esistesse non si potrebbe pensare, questa visione tuttavia appare come decisamente problematica e discutibile dato che pensare a qualcosa o a qualcuno non implica necessariamente la sua esistenza.
Prova dei grandi e gerarchia
Nel secondo caso invece si riferisce al filosofo greco predecessore Aristotele, in natura esistono infatti diversi gradi di perfezione e in alto, nella posizione più elevata, a questa gerarchia per lui doveva per forza esserci un grado massimo incarnato dalla figura di Dio che contiene tutti gli altri gradi.
Analisi delle prove di Anselmo
Questa prova dei gradi viene definita però spesso come induttiva perché prevede un’analisi accurata degli specifici casi particolari per arrivare solo in fase successiva a delle verità generali, il processo opposto viene chiamato comunemente invece deduttivo e qui dalle verità generali si arriva ai casi particolari. Per Anselmo quindi l’idea di Dio è l’idea dell’ente di cui non si può pensare nulla di maggiore, dunque deve possedere tutte le perfezioni, tra cui anche l’esistenza [possiede tra queste perfezioni l’esistenza] e quindi da qui trae la conclusione che Dio esista.