elisa.castrezzati
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Concetti Chiave

  • La predicazione di Gesù Cristo nella Palestina giudaica avvenne con un linguaggio semplice per comunicare il messaggio ai più umili, basandosi principalmente sull'oralità, come Socrate.
  • La diffusione del cristianesimo divenne sovrana dopo il III secolo attraverso eventi chiave come l'editto di Milano nel 313 e il concilio di Nicea nel 325.
  • Il cristianesimo si basa sulla tradizione ebraica, introducendo cambiamenti radicali e ponendo la fede sopra la ragione, con la Bibbia come testo centrale per la dottrina.
  • Agostino d'Ippona è un importante esponente della Patristica e ha contribuito a connettere la filosofia greca e la dottrina cristiana, mostrando come la fede possa guidare la ragione verso la verità.
  • Il concetto di tempo secondo Agostino non esisteva prima della creazione, essendo un prodotto divino, mentre la storia ha uno sviluppo lineare con un inizio, uno sviluppo e una fine.

Indice

  1. La predicazione di Gesù Cristo
  2. La diffusione del cristianesimo
  3. La tradizione ebraica e il cristianesimo
  4. Il cristianesimo e la tradizione greca
  5. L'aniconismo della cultura ebraica
  6. La Patristica e Agostino
  7. La vita di Aurelio Agostino d'Ippona
  8. L'evoluzione spirituale
  9. Il rapporto fra ragione e fede
  10. Il significato delle Confessioni
  11. La verità → dal dubbio all'illuminazione
  12. Il dialogo interiore
  13. Agostino e il platonismo
  14. La lettura e l'interpretazione della Bibbia → la teoria dei segni
  15. La creazione attraverso la parola
  16. Il tempo
  17. Il tempo, la storia
  18. Gli studi di retorica e l'adesione al manicheismo
  19. Il problema del male
  20. La libertà dell'uomo e grazia
  21. La città di Dio e quella terrena

La predicazione di Gesù Cristo

La predicazione di Gesù Cristo avvenne nella Palestina giudaica durante l'occupazione romana, che lasciava relativa autonomia politica e ampia libertà religiosa.
Gesù non scrisse nulla, come Socrate:
per entrambi l'oralità è più educativa del monologo scritto e ha maggior slancio comunicativo; le ragioni della scelta sono diverse:
● Socrate si rivolge a un pubblico raffinato, aristocratico e con l'oralità riesce ad accedere di più alla comunicazione sapienziale
● Gesù si rivolge agli umili e agli analfabeti e con un linguaggio semplice riesce a far capire il suo messaggio
La nostra conoscenza della vita e della predicazione di Gesù si basa sui Vangeli

La diffusione del cristianesimo

Dopo il III secolo cessano le persecuzioni e il pensiero cristiano si avvia a diventare sovrano, attraverso importanti dibattiti, che si concludono in:
313 → Costantino promulga l'editto di Milano, in cui sancisce la libertà di culto
325 → concilio di Necea, dove nasce il “Credo” di tutti i cristiani
380 → Teodosio promulga l'editto di Tessalonica, che proclama il cristianesimo religione ufficiale dell'impero

La tradizione ebraica e il cristianesimo

La dottrina cristiana affonda le proprie radici nella tradizione ebraica, sulla quale si innesca portando radicali cambiamenti. E' una delle tre “religioni del libro” la cui dottrina è contenuta nella Bibbia.
Antico Testamento (46 libri)
Si trova la narrazione delle vicende degli ebrei, legata alle leggi che Dio ha consegnato a Mosè sul monte Sinai:
il rapporto fra Dio e Israele si basa su un patto reciproco stretto da Mosè, da cui deriva un rapporto privilegiato col popolo di Israele.
1. Nella tradizione ebraica c'è l' annuncio della venuta di un Messia, che avrebbe portato un profondo rinnovamento. Gesù Cristo si collega a questo annuncio.
2. I cristiani sono portatori del messaggio messianico rivelato e hanno il compito di portare l'umanità al Giudizio Finale.
Nuovo testamento (27 libri)
Contengono i 4 Vangeli, sono una rivelazione che Dio fa per cambiare radicalmente la vita degli uomini, attraverso la fede.
La religione cristiana si fonda sulla fede ed è antitetica alla filosofia che si fonda sulla ragione.
Il compito della filosofia cristiana è di tradurre il messaggio della rivelazione di Cristo nel linguaggio delle varie epoche storiche.

Il cristianesimo e la tradizione greca

Le novità rispetto alla tradizione greca:
1) La creazione
il Dio ebraico compie una creazione dal nulla
è il creatore del cielo e della terra. La creazione avviene attraverso la parola (“Sia luce”, e “la luce fu”) e coinvolge la parola, l'ascolto, e le azioni, con cui si risponde agli appelli di Yahweh. La parola di Dio deve essere ascoltata e messa in pratica dall'uomo.
La tradizione greca → attenzione alla visione
2) Dio è uno e unico
Infinito in potenza, assolutamente trascendente. La Bibbia tronca qualsiasi compromesso, ogni forma di politeismo e idolatria.
3) Dio dà all'uomo la legge morale come comando
La virtù (bene morale supremo) è ubbidienza ai comandamenti di Dio. Lo scopo supremo è fare la volontà di Dio.
4) La provvidenza e la grazia divina
Cristo è sceso fra gli uomini per indicare la via della salvezza, attraverso la Chiesa, nella Bibbia si dirige verso i singoli uomini (umili e bisognosi); la salvezza dipende dalla grazia divina. Per i greci, se c'è (stoici) è il destino, logos = necessità che governa tutte le cose
5) Il Peccato originale
Per la Bibbia è disubbidienza, è ribellione contro Dio e nessuna forza umana o intelletto può riscattarlo, ci vuole l’opera di Dio e la fede, come partecipazione dell'uomo alla passione di Cristo.
6) La fede
Capovolge la visione greca, la fede si pone al di sopra della scienza. E' il cardine del messaggio cristiano, solo la fede può cogliere i misteri incomprensibili per la ragione.
I greci avevano svalutato la fede da un punto di vista conoscitivo = è una forma di opinione (doxa) sopra a tutto c'è l'episteme (scienza), che porta a conoscenza.
7) L'amore
L’amore cristiano è agape (in greco accolgo amorevolmente) o charitas (in latino): discesa di Dio verso gli uomini e non “salita” = un dono spontaneo, gratuito e infinito e non acquisitivo = è sovrabbondanza di bene da parte di Dio.
L'amore greco è mancanza- possesso, forza acquisitiva e ascensiva, che si accende con la bellezza

L'aniconismo della cultura ebraica

Nella cultura ebraica la centralità della parola porta all'aniconismo “senza icona” = divieto della rappresentazione divina tramite immagini, perchè:
a) si sottolinea che Dio si è rivelato con la parola e non mostrando il suo viso;
b) si collega alla sua unicità, inaccessibilità e trascendenza (non avrai altro Dio)

La Patristica e Agostino

- Agostino è il più originale esponente della Patristica → i Padri della Chiesa che contribuirono all'elaborazione della dottrina cristiana, cercando un accordo fra la religione e la filosofia pagana (il “sacro furto” )
- Rappresenta un importante anello di congiunzione fra pensiero greco e cristiano. Fu il primo pensatore cristiano ad attuare una sintesi fra fede, filosofia e vita. E' colui che dà un aspetto filosofico e teoretico al cristianesimo.
- Nel II secolo a Cartagine Tertulliano, nel suo Apologetico, illustra la contraddittorietà dei filosofi e la loro immoralità rispetto ai cristiani.
- La conversione e l'accoglimento della fede in Cristo, cambiarono il suo modo di vivere e di pensare. E' sulla conversione che ruota l'intero pensiero di Agostino

La vita di Aurelio Agostino d'Ippona

354 d.C. → nasce a Tagaste (nell'attuale Algeria-Africa romana), dalla madre Monica cristiana e dal padre pagano. Studia letteratura, grammatica e retorica a Cartagine e conosce la filosofia. Fu un giovane irrequieto.
374 → aderisce al manicheismo. Insegna prima a Cartagine, dove scrive il suo primo componimento, poi a Roma.
385 → ottiene la cattedra di retorica a Milano (allora sede della corte imperiale). Qui incontra il vescovo Ambrogio, che lo avvicina al cristianesimo.
386 → conversione al cristianesimo (31 anni); nel 387 viene battezzato da Ambrogio
391→ ritorna in Africa a Tagaste, dove viene ordinato prete
395 → diventa vescovo di Ippona
430 → muore durante l'assedio di Ippona da parte dei Vandali

L'evoluzione spirituale

- Fede della madre Monica → verità di Cristo viste attraverso la fede di Monica.
- Il manicheismo → razionalismo, materialismo, dualismo di bene e male.
A Milano fa degli incontri risolutivi:
1) la lettura dei libri neoplatonici (Plotino)→ gli rivelano la realtà dell'immateriale e la non realtà del male: il male non è sostanza, ma semplice privazione.
2) Incontro con Ambrogio → il cuore di Agostino si apre alla verità, gli insegna il corretto modo di affrontare la Bibbia, interpretandola non alla lettera.
3) la lettura di San Paolo → il senso della fede, della grazia e del Cristo redentore, una verità che per essere acquisita richiede una rivoluzione non di ragione, ma di fede.
Le Battaglie contro gli eretici caratterizzano l'ultima fase della sua vita

Il rapporto fra ragione e fede

- Il rapporto fra fede e ragione non è di esclusione, ma di forte connessione:
“Credi per capire, capisci per credere”.
- Fede e ragione sono complementari: l'uomo mira al vero con la fede e con l'intelligenza; la fede stimola e promuove l'intelligenza.
- La fede è la base della comprensione, ma la comprensione è fondamentale per la fede stessa.

Il significato delle Confessioni

Testo autobiografico ed esemplare in cui:
- attraverso la narrazione della storia dell'autore, l'ammissione delle proprie colpe e della profonda inquietudine interiore viene esaltato e glorificato Dio, il Cristo crocifisso, che riscatta la condizione umana, dalle tenebre del peccato, e la porta alla salvezza e alla verità.

La verità → dal dubbio all'illuminazione

In che modo la fede può essere una guida per la ragione?
Come l'uomo giunge alla verità (influsso platonico):
Agostino fa scaturire dal dubbio una certezza: “Si fallor, sum” = se dubito, proprio per poter dubitare, esisto e sono certo di pensare (questa è una certezza assoluta).
- L'uomo dentro di sé ha la concezione della verità e la desidera, ma non è la fonte di tale verità: l'uomo va alla ricerca della verità, ma non è lui che la porta. Chi dubita è imperfetto, vuole arrivare a una perfezione di cui è privo. La verità è perfetta e quindi non può scaturire dall'uomo.
- L'uomo riceve la verità da Dio tramite l'illuminazione = Dio rischiara la mente umana consentendole di imparare.
- L'uomo deve intraprendere un viaggio interiore alla scoperta di sé.
- Tutto parte da Dio e non dall'uomo.

Il dialogo interiore

● Nel dialogo filosofico Soliloquia (386) → la verità si può trovare nel dialogo (come per Platone) , inteso come discorso interiore con l'anima, dialogo interiore = con se stessi.
● Il dialogo interiore → è il nuovo strumento per la ricerca della verità.

Agostino e il platonismo

Agostino di Ippona viene definito il Platone cristiano, per le seguenti analogie:
1. La presenza nell'uomo di verità o criteri di giudizi assoluti che non possono derivare dall'uomo stesso.
2. Tali concetti derivano da una dimensione incorporea e incorruttibile, a cui l'uomo può accedere tramite la ricerca (iperuranio-Dio).
3. Tali concetti sono i germi della presenza divina nell'anima umana.
4. Dio è la legge che guida la ragione e permette la conoscenza.
5. Non vi è verità senza fede, la ragione non è autosufficiente.

La lettura e l'interpretazione della Bibbia → la teoria dei segni

Agostino mette a punto una complessa teoria dei segni, che permetta e legittimi un'interpretazione corretta della Bibbia, individuandone significati morali e teologici.
Vuole cogliere nelle varie parti della Bibbia:
• un senso proprio → significano ciò che dicono
• un senso traslato → hanno un significato ulteriore

La creazione attraverso la parola

Nella Bibbia attraverso la parola Dio crea il mondo.
- La parola di Dio non è suono, ma è il Logos, il Verbo. Il Verbo contiene i modelli ideali per la costruzione del mondo = la parola costruisce letteralmente il mondo, nulla preesiste a Dio (diverso dal Demiurgo platonico, che plasma la materia, ma non crea).
- Agostino accetta l'idea di un ordine che contempla gradi di perfezione diversi, dal maggiore al minore. Questo rende la realtà estremamente variabile e tutto fa parte di un ordine compiuto ed esclusivo.
- Ogni singola cosa del cosmo è perfettamente ordinata e svolge una funzione fondamentale.

Il tempo

• Dio non ha creato il mondo nel tempo, ma con il tempo. Prima della creazione il tempo non c'era.
• Il tempo è il prodotto della creazione divina.
La domanda su cosa facesse Dio prima è illogica e mal posta perché la vita di Dio è eterna e non ammette un “prima” e un “dopo”. Dio non faceva nulla prima della creazione, perchè non vi è un prima della creazione.
Dio è eterno e non è soggetto al trascorrere del tempo. Il tempo degli uomini non è il tempo di Dio, che vive nell'eternità e nulla lo può mutare. La sua condizione è quella di eterno presente.

Il tempo, la storia

- Il tempo è misurabile, anche se fuggevole.
- Nell'animo umano si conserva memoria del passato , attesa per il futuro e attenzione per le cose presenti. In questo modo (memoria, attesa, attenzione) l'anima concepisce e partecipa del tempo.
- Il tempo è distensio animi = distensione dell'anima, sviluppo della coscienza umana.
- Il tempo è una categoria dell'anima umana che scandisce la storia, che ha: un inizio (la creazione), uno sviluppo
( l'incarnazione di Cristo) e una fine (la fine del mondo e il giudizio universale).
- La storia, come il tempo, ha uno sviluppo lineare, non si ripete.

Gli studi di retorica e l'adesione al manicheismo

• Nel 373 a 19 anni aderisce al manicheismo = dottrina materialistica, fondata dal persiano Mani nel III sec d.C., che vede una concezione dualistica della realtà: il mondo era visto come eterna lotta fra principi originali contrapposti e inconciliabili: il bene e il male, lo spirito e la materia, la luce e l'ombra.
• Il male manicheo è inevitabile, esiste e si contrappone al bene perchè deriva da un principio assoluto, indipendente dalla volontà umana.
• Nel 383-384 si distanzia dal manicheismo
Per la religione cristiana questa tesi è insostenibile, perchè introduce un secondo Dio (quello malvagio) e contraddice la sua unicità.
Agostino sviluppa la tesi della non sostanzialità del male: Dio è bene, amore, provvidenza e il male non può derivare da lui. Se esiste Dio creatore di ogni cosa, allora il male non può esistere come realtà sostanziale o principio positivo assoluto (è socratico: il Male è ignoranza del bene), ma come privazione di essere.

Il problema del male

Considerato che Dio è solo verità e bontà, si chiede:
a. Come può un Dio buono creare il suo contrario, cioè il male?
b. Perchè Dio permette il male, se il male può essere evitato?
c. L'esistenza del male indica un limite al potere di Dio?
Agostino analizza il male sotto tre punti di vista:
1) Il male metafisico → non esiste, non è sostanza, ma semplice privazione del bene, nel cosmo non esiste male, ma solo gradi inferiori di essere rispetto a Dio, una carenza di bene e di essere quindi non esiste come essere, non è una realtà positiva.
2) Il male fisico → non esiste, è relativo e passeggero, va nella direzione del bene e va visto secondo la legge del disegno divino. Nell'ottica dell'universo nel suo insieme i mali fisici scompaiono, hanno un loro senso, una loro ragion d'essere.
3) Il male morale → esiste, ma è il rivolgersi della volontà verso i beni minori. E' il peccato, che dipende dalla cattiva volontà e dalla debolezza della volontà. L'uomo che ripone tutto se stesso nelle cose del mondo e le sceglie come fine della propria esistenza al posto di Dio.

La libertà dell'uomo e grazia

Il tema centrale di Agostino è la conversione, come cambiamento di mentalità: da uomo vecchio esteriore e carnale a uomo nuovo interiore e spirituale.
- L'uomo può scegliere Dio, ma può anche non ascoltare il suo appello → ammette il libero arbitrio.
In questa libertà è riposta la possibilità del peccato = un difetto della volontà che sceglie male, cioè un bene fuggevole e precario, invece di un bene assoluto.
- L'uomo non può scegliere il male (che non esiste), ma può scegliere male, preferendo un bene inferiore a un bene superiore.
Solo Dio attraverso la grazia può rendere efficace la libertà.

La città di Dio e quella terrena

L'umanità intera si divide in due grandi società o città:
1) La città di Dio → è la comunità dei giusti. Quelli che desiderano Dio sopra ogni altra cosa. Giusto è chi ha ricevuto la grazia e si riconosce tale interrogando se stesso. Non coincidono coi membri della Chiesa sulla Terra, si deve intendere in modo spirituale.
2) La città terrena → è la città del demonio. Quelli che pongono il loro fine nei beni terreni. Gli Stati e le società temporali che hanno scopi unicamente terreni: potere, gloria, ricchezza e non riconoscono Dio né lo pongono come fine ultimo delle loro azioni.
Tra le due città c'è un permanente e profondo conflitto, necessario ed ineliminabile = espressione della guerra continua fra l'amore per il bene e l'amore per il male. Il giudizio finale separerà i buoni dai cattivi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato della predicazione di Gesù Cristo secondo il testo?
  2. La predicazione di Gesù Cristo avvenne nella Palestina giudaica durante l'occupazione romana, e si rivolgeva agli umili e agli analfabeti con un linguaggio semplice per far comprendere il suo messaggio, come riportato nei Vangeli.

  3. Come si è diffuso il cristianesimo secondo il testo?
  4. Dopo il III secolo, le persecuzioni cessarono e il cristianesimo divenne sovrano attraverso dibattiti importanti, culminando con l'editto di Milano nel 313, il concilio di Nicea nel 325, e l'editto di Tessalonica nel 380 che proclamò il cristianesimo religione ufficiale dell'impero.

  5. Qual è il rapporto tra la tradizione ebraica e il cristianesimo?
  6. La dottrina cristiana affonda le sue radici nella tradizione ebraica, portando cambiamenti radicali. Il cristianesimo è una delle tre "religioni del libro" e si basa sulla Bibbia, con l'Antico Testamento che annuncia la venuta di un Messia, collegato a Gesù Cristo.

  7. In che modo Agostino di Ippona ha influenzato la filosofia cristiana?
  8. Agostino è stato un importante esponente della Patristica, cercando un accordo tra religione e filosofia pagana. Ha attuato una sintesi tra fede, filosofia e vita, dando un aspetto filosofico e teoretico al cristianesimo, e il suo pensiero ruota attorno alla conversione.

  9. Come Agostino affronta il problema del male?
  10. Agostino analizza il male sotto tre punti di vista: il male metafisico come privazione del bene, il male fisico come relativo e passeggero, e il male morale come peccato derivante dalla cattiva volontà. Sostiene che solo Dio, attraverso la grazia, può rendere efficace la libertà umana.

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