pexolo
Ominide
3 min. di lettura
Vota 4 / 5

Concetti Chiave

  • Il romanticismo è caratterizzato da un pensiero occasionalista, dove le esperienze esterne sono viste come riflessi della sensibilità interiore individuale.
  • L'espressionismo, secondo Simmel, interpreta il mondo come un'espressione dell'anima, riducendo l'altro a un riflesso dell'io interiore.
  • La filosofia di Nietzsche è centrata su un egocentrismo, dove la volontà di potenza è una volontà che desidera se stessa, senza considerare l'alterità.
  • La filosofia dell'identità, come quella di Nietzsche e Hegel, trionfa sull'idea della differenza, focalizzandosi sull'affermazione dell'io.
  • Christopher Lasch descrive la filosofia contemporanea come influenzata dal narcisismo, con un'accentuazione sull'individualismo e una mancanza di interesse verso gli altri.

Indice

  1. Il pensiero romantico e l'occasionalismo
  2. La filosofia dell'identità di Nietzsche

Il pensiero romantico e l'occasionalismo

In questo senso, come ben aveva colto Simmel, l’occasionalismo è il tipico modo di pensare del romanticismo, che non a caso è fortemente soggettivista: nel romantico le cose esteriori sono occasioni della mia sensibilità interiore. Il mondo esteriore non è valido in sé, la persona che incontro non è importante in se stessa, ma è importante solo in relazione alla passione, all’emozione che suscita in me. C’è quindi una profonda riduzione dell’altro all’io, all’io profondo, all’io dell’anima, delle emozioni, dei sentimenti e dei cuori. Questo è l’espressionismo: il mondo è espressione della mia anima. «La lotta della vita per essere sé stessa».

La filosofia dell'identità di Nietzsche

Un filone del pensiero del ‘900 è quello dialogico (Buber, Rosenzweig, Marcel, Lévinas), secondo cui il pensiero parte dalla relazione io-tu, dal riconoscimento dell’altro in quanto alterità: qui siamo agli antipodi, perché la vita non vuole l’altro ma soltanto se stessa, la vita vuole la vita. Questa tautologia, A=A, ricorda sia la filosofia di Fichte, sia i commenti che Heidegger fa a Nietzsche negli anni in cui tiene le lezioni su Nietzsche (’36-’38); chiedendosi che cosa sia in Nietzsche la volontà di potenza, Heidegger sostiene che è la volontà che vuole se stessa. Nietzsche non ha mai avuto l’idea di una filosofia della relazione, non compaiono accenni all’importanza dell’alterità, dell’altro: su quel piano è un totale fallimento, siccome non ha proprio il senso dell’alterità, tutto ruota attorno ad un egocentrismo. Il Superuomo è colui che vuole la potenza di sé, vuole se stesso, si tratta di una volontà che vuole la volontà, cioè vuole l’incremento della propria volontà. La filosofia di Nietzsche, non diversamente da quella di Hegel (forse in maniera peggiorativa), è una filosofia dell’identità e non della differenza: è l’identità che trionfa su tutto. L’espressionismo, come viene dipinto da Simmel, sarebbe in un certo modo il medesimo: la vita che rifiuta la forma è la vita che vuole se stessa. Nessuna realtà ha valore in se stessa, ma ha valore solo per me; secondo le categorie di Christopher Lasch potremmo dire che siamo dentro la filosofia del narcisismo; una categoria che egli elabora per indicare il processo dell’individualismo degli anni ’80 e ’90, in cui tutta la filosofia risente di una visione della vita radicalmente narcisistica (tutti vogliono esporsi, tutti parlano di se stessi e nessuno è interessato all’altro).

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dell'occasionalismo nel pensiero romantico secondo Simmel?
  2. L'occasionalismo nel pensiero romantico, come osservato da Simmel, è un modo di pensare soggettivista in cui le cose esteriori sono viste come occasioni per la sensibilità interiore dell'individuo, riducendo l'importanza dell'altro all'io.

  3. Come viene interpretata la volontà di potenza di Nietzsche da Heidegger?
  4. Heidegger interpreta la volontà di potenza di Nietzsche come una volontà che vuole se stessa, priva di una filosofia della relazione o dell'alterità, centrata sull'egocentrismo e sull'incremento della propria volontà.

  5. In che modo la filosofia dell'identità si contrappone alla filosofia della differenza?
  6. La filosofia dell'identità, come quella di Nietzsche e Hegel, trionfa sull'alterità e sulla differenza, concentrandosi sull'egocentrismo e sul narcisismo, dove la realtà ha valore solo in relazione all'io e non in se stessa.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community