Concetti Chiave
- Nietzsche distingue tra spirito apollineo e spirito dionisiaco, rappresentando rispettivamente la razionalità e l'ebbrezza vitale, che si armonizzano nella tragedia greca.
- Critica Socrate, Platone e Schopenhauer per favorire la decadenza occidentale attraverso la razionalità e la metafisica, opponendosi alla vita vera.
- Nell'aforisma 125, Nietzsche proclama "Dio è morto", affermando che l'umanità ha creato e ucciso Dio per rispondere ai suoi problemi esistenziali.
- Il concetto di superuomo emerge dalla morte di Dio, un essere che accetta la vita dionisiaca, supera il nichilismo e afferma i propri valori.
- Nell'eterno ritorno, Nietzsche propone una visione ciclica del tempo, in cui il superuomo accetta e ama l'esistenza così com'è, rifiutando la concezione lineare cristiana.
Indice
Vita e opere di Nietzsche
Nasce a Rocken nel 1844 e muore nel 1900. Nel 1872 pubblicò il suo primo libro, La nascita della tragedia, nel 1882 pubblicò la Gaia scienza.
Tra il 1883 e il 1885 pubblicò il suo poema filosofico Così parlò Zarathustra, successivamente La genealogia della morale.
Spirito dionisiaco e apollineo
Lo spirito dionisiaco che caratterizza gli impulsi dei riti dionisiaci irrazionale e guidato dall’ebbrezza, è quella forza vitale vera essenza dell’uomo che scaturisce dal caos della vita, dall’istinto e dall’ebbrezza e che trova sbocco nella musica e nella danza.
Lo spirito apollineo, invece, simboleggiato dal dio della razionalità Apollo, è quello spirito razionale che ordina il caos della vita, che fugge l’imprevedibilità degli eventi e trova rifugio dal dolore della vita nelle arti plastiche e nella razionalità e rigidità della religione tradizionale.
Nietzsche afferma che la tragedia è nata dall’impulso vitale delle danze in onore a Dionisio, ma ha trovato massima espressione nella tragedia di Eschilo e Sofocle in cui dionisiaco e apollineo si armonizzano tra loro.
Con il teatro euripideo che porta in scena il personaggio oppresso dalla quotidianità e dal dolore della vita con la superiorità del recitativo sul coro, la tragedia si è avviata verso il declino con il prevalere dell’apollineo.Critica a Socrate e Platone
Nietzsche va contro Socrate perché aveva introdotto l’anima come coscienza o ragione. Va contro Platone per aver introdotto la metafisica oltre natura.
Soprattutto va contro tutti e due per la concezione dell’orfismo, cioè vedevano il corpo come la tomba dell’anima e infatti per Nietzsche non esiste un luogo oltre e non esiste nemmeno la razionalità.
Per Nietzsche l’anima è il corpo.
Con la pubblicazione della Gaia scienza, si allontana da Schopenhauer dal concetto di ascesi e della noluntas.
Dirà che Socrate, Platone e il cristianesimo portano alla decadenza del mondo occidentale. Soprattutto il cristianesimo per Nietzsche è la religione della rinuncia perché dice no alla vita, mentre lui vuole dire si alla vita.
La morte di Dio e il superuomo
Nell’aforisma 125 Nietzsche afferma che Dio è morto, è l’uomo occidentale ad averlo ucciso, ma non è consapevole dell’atto compiuto.
È stato creato dagli uomini per rispondere ai loro problemi e alla sua esistenza.
Il cristianesimo è l’espressione del decadentismo dell’occidente.
Dio è:
- espressione di ciò che sta oltre la realtà;
- è la spiegazione dell’essere al di là dell’essere;
- è la spiegazione rassicurante della caoticità della vita;
- è morto, e siamo stati noi ad ucciderlo;
La morte di Dio segna l’atto di nascita del superuomo. “Morti son tutti gli dei, ora vogliamo che il superuomo viva”.
Il superuomo è colui il quale è in grado di:
Accettare la dimensione tragica e dionisiaca dell’esistenza;
Dire si alla vita;
Sopportare la morte di Dio;
Emanciparsi dalla morale del cristianesimo;
Porsi come volontà di potenza;
Procedere oltre il nichilismo;
Affermarsi come attività interpretativa e prospettiva;
Accettare e volere l’eterno ritorno;
Vivere l’amore fati;
Antitesi dell’uomo massa;
Afferma i propri valori (genealogia della morale);
Al tu devi Kantiano sostituisce l’io voglio;
Con la morte di Dio siamo sospesi nell’infinito nulla e l’uomo è libero di creare la propria esistenza.
Nichilismo attivo e passivo
Per Nietzsche il nichilismo si divide in due importati filoni, quello passivo e quello attivo.
Il nichilismo attivo prende atto della morte di Dio, costituisce l’uomo nuovo e porta all’oltre-uomo.
Nel nichilismo passivo invece, con la morte di Dio, si ha una svalutazione dei valori supremi e nulla ha più senso, non si risponde ai perché della vita dell’uomo metafisico e si rifiuta di prendere atto di ciò che è accaduto e ricerca ancora nella religione o in altro un senso.
Eterno ritorno e amor fati
Nietzsche presenta Zarathustra come “il maestro dell’eterno ritorno”, cioè colui che prende atto di una visione ciclica del tempo, la contrappone a quella lineare cristiana, e afferma che “tutta va, tutto torna indietro, eternamente torna a fiorire ,eternamente corre l’anno dell’essere..”
L’accettazione del tempo deve essere amor fati: il superuomo ama tutto ciò che accade nel mondo e non vuole che nulla sia diverso da ciò che è ma anzi vuole che ogni istante ritorni uguale in eterno.
Nietzsche in tal modo rifiuta la concezione lineare del tempo e quella circolare che annullano l’azione umana e la Volontà di Potenza: la prima, infatti, prevede pochi momenti unici, eccezionali e irrepetibili predestinati e un continuo progresso che tende ad un unico fine (concezione cristiana); la circolarità del tempo invece, se non accetta con la coscienza del superuomo dell’eterno ritorno dell’uguale, inibisce l’attività dell’uomo schiacciandolo sotto il peso della rassegnazione dal momento che, se tutto ritorna, egli non può agire né avere controllo sul tempo.
Genealogia della morale
Nella genealogia della morale, Nietzsche ricerca la genesi cioè la nascita della morale; vuole cogliere l’elemento psicologico della morale.
Distingue due tipi di morale: quella dei guerrieri e quella degli schiavi.
All’inizio c’era solo quella dei guerrieri e era caratterizzata dalla forza, dal corpo, dall’istinto, dal coraggio e dalla sessualità; successivamente i sacerdoti pongono dei valori antitetici perché non possedevano le caratteristiche dei guerrieri, quindi sono invidiosi e dato che, a livello psicologico, quello che gli uomini non possono avere per loro non è importante, contrappongono nuovi valori come la debolezza, la castità, la mente e l’anima.
Domande da interrogazione
- Quali sono le opere principali di Friedrich Nietzsche e in che anni sono state pubblicate?
- Come Nietzsche descrive lo spirito apollineo e dionisiaco?
- Qual è la critica di Nietzsche verso Socrate, Platone e il cristianesimo?
- Cosa rappresenta la "morte di Dio" secondo Nietzsche?
- Come Nietzsche definisce il concetto di eterno ritorno?
Le opere principali di Nietzsche includono "La nascita della tragedia" pubblicata nel 1872, "La Gaia scienza" nel 1882, e "Così parlò Zarathustra" tra il 1883 e il 1885, seguita da "La genealogia della morale".
Nietzsche descrive lo spirito dionisiaco come irrazionale e guidato dall'ebbrezza, rappresentando la vera essenza vitale dell'uomo, mentre lo spirito apollineo è razionale, simboleggiato da Apollo, che ordina il caos della vita e trova rifugio nelle arti plastiche e nella religione tradizionale.
Nietzsche critica Socrate per aver introdotto l'anima come coscienza, Platone per la metafisica oltre natura, e il cristianesimo per essere una religione della rinuncia che dice no alla vita, portando alla decadenza del mondo occidentale.
La "morte di Dio" rappresenta l'atto compiuto dall'uomo occidentale che ha ucciso Dio, segnando la nascita del superuomo, che accetta la dimensione tragica dell'esistenza e si emancipa dalla morale cristiana.
Nietzsche definisce l'eterno ritorno come una visione ciclica del tempo, dove tutto ritorna eternamente, e il superuomo accetta questa visione con amor fati, amando tutto ciò che accade e desiderando che ogni istante ritorni uguale in eterno.