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Concetti Chiave

  • Nietzsche critica radicalmente la cultura e le sovrastrutture morali, mirando a liberare l'individuo dai limiti imposti da religione e metafisica, enfatizzando la volontà di potenza come essenza della vita.
  • La verità, per Nietzsche, è una costruzione convenzionale e intersoggettiva, non rispecchia la realtà, che è caratterizzata dall'indeterminazione e dalla volontà di potenza.
  • Nel suo pensiero, Nietzsche introduce la figura dell'oltre-uomo, che accetta la vita nella sua totalità, rinunciando a consolazioni come la religione e l'ideologia, vivendo con consapevolezza e accettazione dell'eterno ritorno.
  • La morte di Dio rappresenta il crollo delle certezze assolute, portando alla nascita del superuomo, una figura che vive secondo la volontà di potenza e creatività, superando le vecchie strutture morali e religiose.
  • Nel terzo periodo, il superuomo abbraccia la libertà costruttiva, vivendo secondo il prospettivismo filosofico, in cui la vita è interpretazione e volontà creatrice, superando il nichilismo passivo.

Indice

  1. Nietzsche e la critica della cultura
  2. La libertà dell'individuo secondo Nietzsche
  3. Dubbi e critiche di Nietzsche
  4. La volontà di potenza
  5. La scissione tra uomo e vita
  6. Il concetto di oltre-uomo
  7. La verità come convenzione
  8. Metamorfosi dello spirito
  9. Primo periodo: giovanile
  10. Secondo periodo: illuministico
  11. La morte di Dio e il superuomo
  12. Critica alla morale cristiana
  13. Libertà costruttiva e oltre-uomo
  14. Prospettivismo filosofico e nichilismo attivo

Nietzsche e la critica della cultura

Nietzsche è il secondo esponente della scuola del sospetto dopo Marx.

Se Marx concentrava la sua critica sulla società borghese, Nietzsche, grande critico dell’ideologia della cultura, vuole smascherare l’individuo, il soggetto, così come farà anche Freud. E’ un critico radicale della cultura e concentrandosi sull’uomo, mette in evidenza le sue debolezze, spogliandolo di tutte le sovrastrutture culturali e morali. Smaschera la religione, come Feuerbach, la metafisica, le sovrastrutture morali, che diventano come una camicia di forza che limita la libertà.

La libertà dell'individuo secondo Nietzsche

Nietzsche è il filosofo della libertà dell’individuo. Esalta il valore di quest’ultima e vuole liberare l’individuo da tutti gli inganni, che per lui sono diventati come un fardello. Si propone di liberare l’impulso, l’istinto. L’uomo occidentale è un uomo represso, limitato, vittima di inganni che bisogna smascherare. Serve un’opera di distruzione (bisogna fare filosofia con il martello). E’ l’avversario di Platone e di Socrate, perché considera il più alto inganno quello dell’oltre-mondo, la più grande menzogna è l’iperuranio.

E’ critico della morale cristiana, del debole, dell’altruista.

Dubbi e critiche di Nietzsche

Nietzsche dubita:

- dell’uomo, perché dietro alla solidarietà, fratellanza, umanitarismo ci sono valori contrari. Esiste solo la volontà di potenza (aspetto nazista).

- dell’onestà e dei buoni sentimenti

- del socialismo e della democrazia perché sono sinonimo di pigrizia; l’uomo si nasconde dietro di essi.

- della scienza positivistica.

La volontà di potenza

Sono tutte forme di decadenza, antivitali che limitano la vita, che nella sua essenza è volontà. Nietzsche riprende Schopenhauer, il quale diceva che tutto è volontà di vivere e che la vita è un impulso. Nietzsche invece dice che la vita è volontà di potenza.

La scissione tra uomo e vita

Nietzsche pensa che ci sia una scissione tra l’uomo e la vita da cui si è staccato. L’uomo si è proiettato in una dimensione di sogno e illusione. C’è la convinzione che ci sia un ordine, un logos, ma sono solo forme di ottimismo, soluzioni al male di vivere. Nietzsche pensa che bene e male siano solo convenzioni, non sono categorie ontologiche. E’ una rottura con i filosofi del passato. Vuole criticare il presente in nome di un’alternativa.

Il concetto di oltre-uomo

Secondo Nietzsche la vita va accettata nella sua inconsapevolezza.

Parla di un oltre-uomo/un superuomo, che si configura come un salto antropologico quasi evolutivo e non in senso biologico. E’ l’uomo che chiude per sempre i conti con il passato, sospetta e dubita di tutti, ritenuti uguali. L’oltre-uomo è quello che dice sì alla vita incondizionata così com’è; è in grado di amare la vita, accetta l’eterno nell’uguale, rinuncia alla storia come redenzione. Il tempo dell’uomo vecchio è tempo della redenzioni. Il superuomo non accetta consolazioni quali la religione o l’ideologia, ma accetta totalmente la vita.

La verità come convenzione

Secondo Nietzsche, la verità è una favola, è convenzionale. Non esiste la verità, ma le bugie, che essendo intersoggettive diventano verità.

Nell’opera “sulla verità e menzogna in senso extra-morale”, Nietzsche dice che la verità nasce come una lingua. Esse sono tutte convenzionali, non rispecchiano la realtà, ma rispettano le regole, perché la realtà è priva di senso, è solo volontà di potenza. Il mondo vero di Platone è una favola, così come il dio biblico. Con il passare del tempo, tutte le verità si svalutano e diventano favole.

La vita non si lascia afferrare, è indeterminazione, se voglio determinarla sarà solo un’illusione. Non si può determinare un’indeterminazione, non si può finalizzare l’infinito.

Metamorfosi dello spirito

Nell’introduzione dello “Zarathustra” Nietzsche dice che dimostrerà come lo spirito è diventato cammello, che è diventato leone e poi è diventato fanciullo. Metamorfosi che è alla base del suo pensiero.

- Primo periodo giovanile= l’uomo diventa cammello. Nietzsche è un giovane prodigio, si laurea in filologia classica, diventa prof di lingua e letteratura greca. Scrive opere giovanili in cui spiega com’è nato il fardello dell’uomo. Le gobbe del cammello rappresentano il peso delle tradizioni, il fardello, le illusioni e menzogne e il cammello rappresenta l’uomo antico represso che deve portare questo peso.

Nietzsche lascerà poi il suo lavoro a causa di una malattia mentale e inizia a viaggiare. Scrive molto dall’82, dopo aver conosciuto una donna di cui si innamora e vede in lei una sua discepola. Dopo un anno però Nietzsche diventa depresso e le opere aprono la sua seconda fase.

- Secondo periodo= metafora del leone, simbolo del nichilismo e della forza distruttiva. Scrive opere che distruggono i valori del passato. Fase del nichilismo distruttivo. Nell’83 scrive l’opera “Zarathusta” dove teorizza l’oltre-uomo che deve prendere il posto dell’uomo vecchio.

- Terzo periodo del tramonto= comincia con la pubblicazione di “Zarathustra” nel’83. Non c’è più l’uomo che vegeta, inconsapevole, ma il fanciullo. Un uomo nuovo, un oltre uomo. Non è un modello di tutti, non è una redenzione, ma un uomo diverso. Non è felicità, paradiso, ma sa convivere con la tragicità della vita. L’uomo deve accettare la vita così com’è, con l’innocenza del fanciullo. E’ la fase del nichilismo attivo in cui si ha una trasvalutazione di tutti i valori.

PRIMO PERIODO: giovanile

Primo periodo: giovanile

L’opera principale del primo periodo è “La nascita della tragedia dallo spirito della musica”, in cui vuole mostrare com’è nato il carico opprimente della tradizione, che impedisce allo spirito di essere libero. Il primo sospetto riguarda il modello della classicità e come la tragedia si sia trasforma in riflessione filosofica. La tesi fondamentale è che l’immagine tradizionale classica della Grecia, come modello razionale è falsa perché secondo Nietzsche nella cultura Grecia c’erano due impulsi fondamentali:

- Apollineo, dal dio Apollo, che era il dio della stabilità, della bellezza, della perfezione formale e della luminosità. Attraverso il culto di Apollo, i greci avevano una visione del mondo ottimistica. Si esprime nelle forme della scultura e della poesia epica.

- Dionisiaco, che prende il nome dal dio dionisio, il dio dell’ebrezza e della sfrenatezza. E’ la forza vitale, che partecipa al divenire. Si esprime nell’esaltazione oratrice della musica e della poesia lirica.

C’è un’opposizione, due visioni diverse del mondo classico. Il culto di Apollo è una reazione al culto di Dionisio, tentativo di occultare la visione tragica del mondo.

Nietzsche pensa che nella storia della cultura Greca ci sia stato un momento in cui i due culti si sono fusi, collaborando insieme. E’ un miracolo metafisico e da vita alla tragedia classica. Nella tragedia vivono tutti e due gli impulsi, quello dionisiaco che si riferisce ai contenuti, fatti tragici che accadono ai personaggi e viene rappresentato nelle forme limpide dell’arte; e quello di apollo, l’arte formale, al servizio di dionisio.

Nella tragedia di Euripide i due impulsi si alternano a favore della forma, toglie tutti gli aspetti più scabrosi e predilige gli aspetti più formali. Lo spettatore non ha paura, è sereno, perché tutto appare sensato e razionale. Introduce il “dio della macchina” che spiegava quello che non era comprensibile, chiariva i dubbi, cercava di razionalizzare la vicenda allontanando dallo spettatore il sentimento di paura.

Secondo Nietzsche la tragedia muore perché apollo prevale su dionisio. Il responsabile di ciò è Socrate perché Euripide è condizionato dalla nascita della filosofia. Nasce l’illusione che tutto sia ordinato e governato dalla ragione.

Da Socrate ad Hegel c’è una continuità e colui che rompe la tradizione è Schopenhauer. La differenza tra Nietzsche e Schopenhauer sta nella conclusione a cui giungono. Schopenhauer dice che quando capiamo che la vita nella sua essenza è caos, dobbiamo fuggire attraverso l’ascesi. Nietzsche dice che la vita va accettata così com’è. La vita per Nietzsche è crudeltà. Ci sono due atteggiamenti possibili:

1. rinuncia e fuga: l’uomo scappa e cerca riparo.

2. accettare la vita così com’è: l’oltre-uomo è capace di dare il sì incondizionato alla vita.

Questa sua prima fase si conclude quando resta deluso dall’arte. Pensa che essa sia una via di fuga davanti alla realtà e che sia solo un intrattenimento, non riesce ad introdurre una nuova umanità. Le gobbe del cammello sono dovute al fatto che siamo tutti dominati dalla ragione, dalla scienza che ha vinto sulla poesia. Scrive 4 considerazioni inattuabili, la seconda è dedicata allo storicismo. La visione della storia come un processo necessario guidato dal logos. Il peso del passato grava sul soggetto perché tutto ciò che accade deve accadere, l’individuo non può cambiare il percorso della storia. Affinché non ci si rassegni e accada qualcosa di nuovo bisogna dimenticare. La storia può soffocare la vita e impedire che accada nuova storia. La storia deve mettersi al servizio della vita. Nietzsche distingue tre specie di storia:

- Storia monumentale: esalta il passato che rappresenta qualcosa di inimitabile ed esalta gli eroi;

- Storia archeologica: conserva il passato museale;

- Storia critica: intende criticare e distruggere il passato per tutto ciò che è accaduto.

Tutti e tre gli atteggiamenti sono negativi se presi individualmente. Sono tutti e tre importanti, il più importante è quello che li racchiude tutti e tre. L’uomo si deve liberare da questo fardello.

SECONDO PERIODO: illuministico

Secondo periodo: illuministico

Figura del leone, simbolo di nichilismo. Il leone intende affermare la “libertà da” (una libertà distruttiva, che intende liberarsi dal fardello che toglie la libertà all’uomo).

- Libertà DA: distruttiva

- Libertà DI: costruttiva, costituisce il senso del mondo.

Il problema della fase del leone è quello di smascherare le grandi menzogne partendo dalla religione con un metodo storico-genealogico con cui costruisce la genealogia delle idee, in particolare di Dio, ritornando indietro nella storia, infatti, la sua è un GAIA scienza che fa parte del periodo illuminista della sua filosofia.

È convinto che dietro ai grandi ideali umani vi siano delle motivazioni umane e bisogna smascherare questi grandi valori per dimostrare che dietro di essi vi sono degli interessi del genere umano.

La morte di Dio e il superuomo

La prima idea su cui si concentra è quella di Dio (è famoso l’aforisma che annuncia la morte di Dio), lui dice che Dio è la più lunga delle menzogne ed è il simbolo di ogni prospettiva oltre mondana ovvero l’idea che ci sia un mondo perfetto diverso da questo, ed è la personificazione delle certezze e delle aspirazioni ultime degli uomini. “E’ il simbolo di ogni calunnia dell’aldiquà e di ogni menzogna sull’aldilà”, chi si vota a Dio fugge la vita e si rivolta verso questo mondo ma la motivazione psicologica è quella di contrastare il dolore della vita, per questo si può dire che Dio è una “bugia vitale”.

La morte di Dio getta l’uomo nella sofferenza più totale, gli atei che non hanno preso consapevolezza della morte di Dio si prendono gioco del filosofo che invece ne è consapevole e crede che morto il Dio biblico non esistano altre verità assolute. L’uomo quindi si sente smarrito perché tutta la vita è nelle sue mani: la morte di Dio coincide con la nascita del superuomo (conseguenza necessaria). Per lui la morte di Dio è il tramonto del platonismo infatti lo smaschera perché pensava che l’oltre mondo fosse accessibile solo ai filosofi, poi arriva il cristianesimo che dice che il paradiso è accessibile a tutti gli uomini. Con Kant inizia l’indebolimento dell’oltre mondo, per arrivare poi al positivismo con Spencer che dice che il mondo noumenico, dove c’è Dio, sia solo una dimensione inaccessibile, inconoscibile. L’ultima tappa è Nietzsche che ne annuncia la morte, ma dice che comunque non si può sostituire con un altro valore perché con Dio sono morte tutte le certezze.

Critica alla morale cristiana

L’altra critica che fa è quella contro la morale (cristiana). Dietro di essa si nasconde la voce del gregge. La morale è solo una forma di controllo e dietro di essa troviamo un’inimicizia alla vita. Anticamente non esisteva la morale cristiana, ma quella omerica degli eroi che aveva vlori completamente diversi. Questo rovesciamento avviene per il risentimento che i sacerdoti hanno nei confronti dei cavalieri, non potendo vantare di quei valori cavallereschi. Costruiscono un tavola di valori completamente diversa.

Libertà costruttiva e oltre-uomo

Dopo aver distrutto le antiche menzogne, si passa alla “libertà di”, che invece è libertà costruttiva. Il fanciullo è il simbolo dell’oltre. L’uomo contemporaneo deve prendere il posto dell’uomo vecchio e deve avere:

- fedeltà alla terra, rinunciando alla credenza in un oltre-mondo, dà un sì incondizionato alla vita e accetta la morte;

- rinuncia alla convenzione lineare del tempo per accettare l’idea dell’eterno ritorno, in cui ogni istante ha valore assoluto e in cui non vi sono gerarchie. L’eterno ritorno potrebbe anche essere un imperativo morale, ovvero vivi come se tutto quello che vivi ritorna.

- L’ultima prerogativa è essere disposti a vivere secondo la volontà di potenza, che ha due significati:

1. un significato negativo, ovvero la potenza come dominio, per cui tutto ciò che vive vuole prevalere sull’altro

2. un significato positivo per cui la vita è creatività, è arte.

Prospettivismo filosofico e nichilismo attivo

Nietzsche torna all’arte nell’ultima parte della sua filosofia, perché essa non si lascia ingannare, è il superamento di ogni schema. L’oltre-uomo è artista.

L’uomo viene visto come legislatore della natura e in questo modo supera Kant, che diceva lo stesso, ma pensava che ci fossero degli schemi che erano delle verità a priori. Nietzsche crede che questi schemi vengano istituiti dall’uomo che quindi può cambiarli.

Il superuomo deve costruire il senso del mondo, rinunciando all’idea che la verità sia una e quindi all’idea che questa dimensione si senso sarà sostituita. La posizione di Nietzsche è quella del PROSPETTIVISMO FILOSOFICO (non ci sono fatti, ma interpretazioni), la vita è come un continuo dare senso a ciò che non ha un senso. Fa della volontà di potenza uno strumento per costruire il mondo. (volontà di potenza=volontà creatrice).

Nietzsche supera il nichilismo passivo e propone un nichilismo attivo, che è un gioco di interpretazione. Per cui pur sapendo che tutta la realtà è illusione, dobbiamo continuare a sognare sapendo di sognare, quindi dare un senso.

Nichilismo incompleto: è quello in cui i vecchi valori vengono distrutti e quelli nuovi hanno la stessa fisionomia di quelli precedenti.

Domande da interrogazione

  1. Chi è Nietzsche e quale ruolo ha nella scuola del sospetto?
  2. Nietzsche è il secondo esponente della scuola del sospetto dopo Marx. È un critico radicale della cultura e dell'individuo, smascherando le sovrastrutture culturali e morali che limitano la libertà.

  3. Qual è la visione di Nietzsche sulla verità?
  4. Nietzsche considera la verità una favola convenzionale. Non esiste una verità assoluta, ma solo bugie che diventano verità intersoggettive.

  5. Come descrive Nietzsche il concetto di oltre-uomo?
  6. L'oltre-uomo è un salto antropologico che accetta la vita incondizionatamente, rinunciando alla storia come redenzione e vivendo secondo la volontà di potenza.

  7. Quali sono le critiche di Nietzsche alla morale cristiana?
  8. Nietzsche critica la morale cristiana come una forma di controllo che nasconde un'inimicizia alla vita, opponendosi ai valori eroici dell'antichità.

  9. Cosa rappresenta il terzo periodo del pensiero di Nietzsche?
  10. Il terzo periodo, detto del tramonto, rappresenta la "libertà di", una libertà costruttiva in cui l'uomo contemporaneo deve vivere secondo la volontà di potenza e accettare l'eterno ritorno.

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